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Presi la mia coca e rum da sopra il bancone e, senza perder tempo a ringraziare il barista, andai verso Luca e Mauricio appoggiati alla parete in fondo alla sala.
-Andrea, guarda lì! Federico si sta dando da fare con quella! - mi urlò Mauricio all'orecchio quando gli fui vicino.
Guardai la pista da ballo ridacchiando nel vedere Federico trusciarsi su una ragazza con un vestito striminzito.
Non mi accorsi nemmeno che proprio li vicino c'era Giovanni con i suoi amici sfigati, ma Luca li notò.
Con la coda dell'occhio lo vidi dare una gomitata a Mauricio e indicare il punto dove questi si trovavano.
Come un film a rallentatore capii cosa sarebbe successo da lì a poco.
Con i sudori a freddo mi guardai attorno in cerca di Giorgio, presi il telefono e gli inviai un messaggio pregando per una delle prime volte in vita mia che tutto andasse per il meglio.
Fu un attimo.
Cercai di pararmi davanti a Mauricio e a Luca, ma quest'ultimo stava già camminando verso Federico.
Federico si gira scocciato, Luca si avvicina al suo orecchio indicando il punto dove si trovavano gli altri, Federico che si incammina verso di noi facendo un sorriso a Mauricio.
-allora che vuoi fare Mauri? - dice Luca.
- che ne dite di divertirci un po' con loro?-risponde lui.
-non possiamo aspettare Giorgio?- dico un po' scazzato, sperando di nascondere la mia preoccupazione.
-nah, e da un quarto d'ora che non vedo quello stronzo, chi sa dove sarà finito- mi risponde Federico guardandosi attorno -beh allora cosa dite di fare?-
-andiamo da loro-
Prendo di nuovo il mio cellulare mandando una fila di messaggi a Giorgio.
Dai cazzo, perché quell'idiota non risponde!
Li seguo mentre la mia mente cerca invano una soluzione.
Non voglio che gli facciano del male, non lo sopporterei.
-hei, guardate chi sono usciti stasera! Il  gruppo di sfigati! -  urla Federico quando arriviamo a pochi passi da loro.
Si girano con espressioni sorprese.
-vi va di giocare un po' con noi?- ghigna Luca.
Mauricio non dice niente, sorride solo alle battute di quei due stronzi.
Non fui colpito quando Giovanni si mise in mezzo, a testa alta come al suo solito, potevano dire che era uno sfigato quanto volevano ma è da un po' che mi sono accorto che lui ha più palle di tutti noi messi insieme.
Lo vedo lanciarmi uno sguardo di sfida ma anche un po' di supplica, non voglio fargli ancora del male.
-cazzo volete da noi? Andate a farvi un giro e a fumare un altro po' di canne, ma lasciateci in pace!- urla provando ad essere autoritario.
I tre con me ridono all'intervento dell'altro, mentre io rimango serio e a un passo lontano da loro.
Mauricio si porta avanti e spintona Giovanni mentre attorno a noi la folla si raduna.
Per poco Giovanni non cade, ma viene sorretto da Matteo proprio dietro di lui.
Sento il mio cuore accelerare e l'adrenalina che entra in circolo  quando vedo Mauricio alzare un pugno per colpire Giovanni.
Mi paro davanti a lui e lo scanso via in modo che il pugno di Mauricio prenda solo il vuoto davanti a sé.
Il brusio delle persone non esiste più, la musica alta da spaccare i timpani se ne è andata come se non fosse mai esistita, rimaniamo solo noi.
Sento i sguardi interdetti e sorpresi di tutti e sei, ma in questo momento non me ne può fregar di meno.
- Andrea, che cazzo fai? - mi urla Luca.
- faccio in modo che voi non facciate cazzate, lasciamoli perdere e andiamo- cerco di sembrare il più serio possibile mentre lo dico.
-perché prima non gli dai un pugno tu?- mi dice Mauricio in tono di sfida.
-no, non lo farò- rispondo secco.
-fallo o lo farò io al posto tuo-
-te lo scordi che te lo lascio toccare, lui è mio!-
Vedo la sua espressione mutare in una incazzata, senza volerlo ho aperto il vaso di pandora.
Stavolta il pugno che carica è diretto a me, lo schivo e rispondo ma nemmeno io riesco a colpirlo.
Mi prende per la camicia e mi strattona per farmi avvicinare a lui, cerco di liberarmi ma lui è più forte di me.
I suoni si annullano e il tempo rallenta mentre lui carica un altro destro.
Rimango immobile certo di non poter sfuggire e nemmeno a scansarlo, socchiudo la bocca a chiudo gli occhi.
Mi colpisce ma non sento dolore, nemmeno quando cado di schiena sul pavimento.
Però sento il sangue caldo e viscido uscirmi dal naso e colarmi a gocce sul viso.
Riapro gli occhi stordito, la testa gira e i rumori si accavallano tutti uno sopra l'altro in una botta sola.
Cerco di rialzarmi quando una mano mi prende e mi alza, quando alzo lo sguardo vedo che è il bodyguard, vestito di nero e con lo sguardo incazzato.
-uscite, non voglio teste di cazzo che si menano qui- ci urla autoritario.
Mi dirigo verso l'uscita senza girarmi indietro, solo pugni chiusi e testa alta, mandando un tacciato vaffanculo a tutti.

-Lui è mio! - rimango impietrito da quelle parole dette da Andrea.
Paralizzato, guardo la scena come se fossi dietro una lastra di vetro, impotente.
Mauricio ha la meglio, lo prende per poi colpirlo facendolo cadere a terra.
Il bodyguard si avvicina incazzato nero, aiuta Andrea ad alzarsi per poi urlare qualcosa che non riesco a capire per colpa della musica alta, Andrea rimane in silenzio e se ne va.
Lo vedo dirigersi verso l'uscita come se non fosse successo niente, mi colpisce come certe volte riesce a tenere bada alle emozioni.
Sento qualcuno toccarmi la spalla, girandomi mi accorgo che è Pietro.
Si avvicina al mio orecchio -va da lui, a loro ci penso io-  rimango sorpreso dalle sue parole, ma ora non ho tempo di pormi troppe domande, lo ringrazio e corro anche io verso l'uscita sperando che non si sia allontanato troppo.
Esco dalla discoteca e mi rilasso sentendo l'aria fresca  della notte. Mi guardo attorno mentre mi incammino nel parcheggio ora silenzioso. 
Poi lo vedo, seduto sul marciapiede sotto la luce di un lampione, naso sanguinante e una sigaretta accesa tra le dita.
Mi incammino lentamente verso di lui un po' timoroso della sua reazione nel vedermi,in fondo per colpa mia in questo momento ha la mano fasciata e forse il naso rotto a causa di un pugno che si è preso per proteggermi.
Arrivo nella zona illuminata dalla luce giallognola del lampione e Andrea alza lo sguardo, appena mi riconosce la rabbia sparisce dai suoi occhi verdi.
Prendo coraggio e mi siedo vicino a lui e inizio a parlare, mentre lui finisce la sigaretta e la butta a terra spegnendola.
-scusami per stamattina, ho detto un mare di cazzate-
Lui scrolla le spalle -se fossi stato io al tuo posto avrei detto anche di peggio-fa un sorriso amaro -anche io faccio fatica a riconoscermi a volte-si gira guardandomi negli occhi.
-grazie per avermi difeso prima-
- non voglio permettere a nessuno di farti del male- arrossisco alla sua ultima affermazione ricordandomi quella che aveva fatto in precedenza.
- lo sai che sei davvero carino quando arrossisci?- 
- non è una domanda un po' da froci?- la butto sul ridere per sviare l'attenzione dalle mie gote rosse.
Lui mi da una gomitata leggera  ridacchiando.
Finiamo di  ridere e il silenzio ricade leggero fra noi, interrotto solo dal fruscio del vento a contatto con le foglie di qualche albero e il rumore di un paio di macchine che passano sulla strada in lontananza.
Continuiamo a fissarci negli occhi, io mi perdo nel verde intenso dei suoi.
Alzo la mano e gli pulisco con il pollice le labbra sporche di sangue , lui mi avvicina a se.
Ci baciamo.
Le sue labbra sono morbide, il sapore della sigaretta e di qualche alcolico bevuto in precedenza sono in netto contrasto con il sapore ferroso del sangue.
Il cuore batte forte dentro al petto e le emozioni si mescolano fra di loro in un mix che mi lascia senza fiato.
Ci stacchiamo  per riprendere fiato, ma rimaniamo uniti in un abbraccio.
Mi accoccolo tra il suo collo e la sua spalla stuzzicandolo leggermente con la barba.
Lui ridacchia leggermente.
- bene, ora come ritorniamo a casa?- domanda tranquillo.
Alzo le spalle - boh, non credo che Mauricio e gli altri vogliano offrirti un passaggio dopo quello che è successo, se vuoi posso domandare a Leo se puoi salire con noi-
-credi davvero che mi farà salire con voi? -
-no-
- bene, allora che facciamo? -
-avete bisogno di un passaggio?- la voce proviene da dietro di noi.
Mi giro e mi esce un sorriso quando vedo chi ci ha appena offerto un passaggio.

~my space~
Hey bad guy,  come va?
Io sono stanca morta, ma, nonostante il tempo libero mancante e le ore di sonno mancante, ho provato a continuare a scrivere in ogni minuto libero che riuscivo a ritagliarmi.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto nonostante il mio cervello che sta friggendo.
Beh, detto questo volevo ringraziare tutti quelli che negli ultimi giorni mi hanno sostenuto con i loro commenti (minacce di morte velate), ogni vostro commento mi fa esser fiera di questa storia.
Ora è meglio se vado a dormire.
Ci si vede al prossimo capitolo
Un bacione a tutti❤️

Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora