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Corro più veloce che riesco , schivando persone e cambiando corridoio appena posso.
Andrea dietro di me mi segue, come un leone rincorre la sua preda, o almeno è ciò che vedono gli altri.
I miei polmoni mi dicono di fermarmi in un corridoio dove non c'è nessuno, mentre la mia testa mi dice che se lo faccio dovrò perforza parlare con lui, e non voglio.
Non voglio permettergli di ingannarmi e prendersi gioco dei miei sentimenti, alla fine è pur sempre Andrea Grassi, tutta la scuola sa che non ha un cuore.
Non ce la faccio più.
Arrivo in un corridoio vuoto e mi fermo appoggiandomi al muro, Andrea arriva qualche secondo dopo, non sembra essere stanco.
Mi metto in allerta quando lo vedo avvicinarsi e mettersi davanti a me.
-perché ieri non sei venuto?- mi chiede cercando il mio sguardo con il suo, io mi sforzo per non far incrociare i nostri occhi, so che se guardassi quel verde crollerei.
- perché sarei dovuto venire?-
Vedo che rimane interdetto.
- come perché? Ti sei forse già dimenticato cosa è successo qualche giorno fa?-
-no, lo ricordo benissimo, come ricordo il pugno che mi hai dato la settimana scorsa-
Fece un passo indietro abbassando lo sguardo, continuai più sicuro di me.
- credi che io sia stupido? L'ho capito che stavi solo recitando, una persona non può cambiare da un momento all'altro, e lo so che, se ieri fossi venuto a casa tua, ad aspettarmi ci serebbero stati anche quei coglioni dei tuoi amici!- avevo iniziato ad alzare la voce nella speranza di riccacciaare indietro le lacrime.
Speravo che non fosse vero, ma alla fine l'ho capito: lui mi piace.
- aspetta, cosa? Credi davvero che io abbia recitato?-
Non gli risposi e me ne vado, lasciandolo li.

Lo guardo a occhi spalancati.
- aspetta, cosa? Credi davvero che io abbia recitato?-
Continuo a cercare un contatto visivo che però lui nega, nonostante ciò i suoi occhi ora lucidi non mi passano inosservati.
Non dico e non faccio niente mentre lo guardo andarsene fregandosene della mia ultima domanda.
Con il cuore chiuso in una morsa mi appoggio al muro.
È ovvio che non si fidi di me, cosa mi potevo aspettare? Che mi salti in braccio dimenticando magicamente tutto quello che gli ho fatto passare in questi anni?
Mi sento un idiota, che cavolo sta succedendo nella mia testa?
In un impeto la tristezza si trasforma in rabbia.
Mi giro verso il muro e gli do un pugno.
Dalle nocche parte una scossa di dolore che scende come un brivido su tutto il corpo.
Stringo i denti per non urlare, o meglio non bestemmiare, e mi porto il pugno al petto.
Sento le nocche bagnate con qualcosa di caldo e abbasso lo sguardo scoprendo di aver la mano tutta insanguinata.
Mi sfugge un - cazzo- e corro in bagno per sciacquarmi.
Chiudo gli occhi mentre faccio scorrere l'acqua fredda sulla ferita, sento piccole scosse di dolore non del tutto fastidiose, poi prendo della carta con cui mi avvolgo la mano.
Mi siedo a terra cercando di riprendere la calma e pensando che la campanella è suonata già da almeno cinque minuti e che ad aspettarmi in classe ci sarà una prof incazzata nera.

Guardo la porta preoccupato, Andrea non è ancora rientrato dalla ricreazione e io mi sento preso dai dubbi.
Gioco con la penna tra le mie dita usandola come antistress mentre le domande mi affollano la mente.
Nell'ultimo periodo il rapporto che avevo con Andrea si è completamente stravolto, tanto da farmi venir dubbi su ogni suo comportamento.
Mi viene da sorridere pensando ai pomeriggi passati a giocare alla play dopo aver finito la ricerca.
Si era creata una certa complicità di cui solo noi due eravamo a conoscenza.
Era bello vedere il suo carattere, prima scorbutico e complicato, adolcirsi.
Ma mai tanto dolce quanto il suo bacio.
Finalmente la porta si apre ed Andrea entra.
La prof blocca la spiegazione e si gira pronta a far la sua solita romanzina, ma si ferma vedendo la mano di quest'ultimo bendata e macchiata da qualche gocciolina di sangue.
- vada a sedersi- fu le uniche cose che uscirono dalla sua bocca.
Mi giro verso Pietro e Leo che mi guardano speranzosi di ricevere una risposta alla loro tacita domanda.
Alzo le spalle facendogli capire che io non ne so niente.
Tutta la classe ha gli occhi puntati su di lui, ma non sembra farci caso.
Straffottente di tutti quei spettatori se ne va al proprio posto e si siede.
Dopo quei attimi di silenzio la prof riprendere la spiegazione, forse speranzosa di non rimanere coinvolta negli impicci di noi studenti.
Con il cuore in gola mi giro, con la netta impressione che solo guardandolo potessi sentirmi meglio, ma mi sbaglio.
Lo vedo che dice qualcosa a Muratore per poi rimettersi a guardare davanti a lui.
I nostri occhi di incrociano e il mio cuore come risultato salta un battito, pensavo di vedere la rabbia e l'odio nei suoi, ma di queste due non ce n'è nemmeno l'ombra, non riesco a scorgere nemmeno una punta d'ira mentre mi guarda, ma solo un velo di tristezza.
Ed è proprio mentre guardo i suoi occhi che capisco di aver fatto una cazzata, che come al solito ho preferito ascoltare il mio cervello anziché il mio cuore, mentre Andrea in questo momento si trova proprio in quest'ultimo.
Mi rigiro sconfitto, ora devo capire come rimediare a questa situazione e far andare tutto nel verso giusto.
Guardo Leo che scarabocchia su un foglio bianco e Pietro che sbircia il cellulare, mentre dalla parte opposta dell'aula Matteo ha la testa appoggiata alla mano e si guarda attorno con aria annoiata.
Se faccio la scelta sbagliata rischio di farli soffrire e  perdere la mia amicizia con loro, mentre dall'altra perderò quella complicità che ho imparato ad avere con Andrea.
Faccio un respiro profondo cercando di convincermi che andrà tutto per il meglio.

"dove cazzo sarà finito Andrea?"
Giorgio aveva appena finito di formulare questo pensiero quando la porta si aprì.
Non ci mise tanto a notare la fasciatura che l'altro aveva alla mano, e così come l'aveva notata lui, non passò innorsevata nemmeno ai suoi compagni e alla prof.
Lo vide incamminarsi verso il loro banco con un espressione distaccata, per poi sedersi.
-Cos'è successo? - provó a chiedere all'amico.
Andrea si girò verso di lui - credo che lui non provi per me le stesse cose che io  provo  per lui,  sono stato un idiota a sperare che ci fosse qualcosa, infondo sono sempre stato uno dei suoi bulli, perché ora dovrebbe cambiare tutto? -
Il tono triste di Andrea lo lasciò senza parole.
Il suo Amico era sempre stato una testa calda, per non usare altri aggettivi, con chiunque avesse attorno.
Non lo aveva mai visto abbassare la testa accettando qualcosa che non gli andava, ne con i suoi amici e ne con le ragazze con cui era uscito.
Sempre pronto a far polemica e a scatenare qualche lite anche fuori luogo, se c'era da far rissa lui non si sarebbe mai fatto indietro.
Ma ora eccolo che accettava di far un passo indietro.
Si accorse solo poi che Andrea  e Giovanni si erano messi a fissarsi, negli occhi di quest'ultimo c'era la stessa tristezza che aveva scorto in Andrea, e capì che il suo amico era un idiota per aver pensato che Giovanni non provasse i suoi stessi sentimenti.
Prese il cellulare e scrisse un messaggio a Pietro.
Ci avrebbero pensato loro due a farli riavvicinare.

~my space~
Hey, come state?
Avete già l' abbronzatura  o siete ancora bianchi come una mozzarella? Oppure come me siete bruciati e avete il colorito di un aragosta?
Ammetto che per scrivere questo capitolo mi ci è voluto un po', non per la mancanza di idee ma per mancanza di tempo, gli unici momenti in cui riuscivo a continuare a scrivere erano o alle sette di mattina o qualche mezzoretta prima di andare a dormire, ma tra la stanchezza e le altre cose mi veniva davvero difficile concentrarmi.
Mi dispiace ma sarà così per almeno un paio di settimane.
Ah si! Volevo ringraziarvi di cuore per tutte le stelle che sto ricevendo negli ultimi capitoli e per le letture che crescono giorno dopo giorno, faccio un salto di gioia ogni volta che ricevo un commento positivo.
Grazie, grazie e grazie di star qua e aspettare ogni capitolo per leggerlo.
Va bene, mi sto dilungando troppo.
Come al solito vi auguro una buona giornata.
Un bacione a tutti❤️
Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora