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-Hai finito di guardarti allo specchio?-
- hai finito di rompere? e poi tra poco sarà qui e vorrei essere perlomeno presentabile- Fancy alzò un sopracciglio  mentre reprimeva una risata, per poi udire il suono del campanello.
-hanno suonato-
- ho sentito, non fare scherzi e quando sarò tornato non voglio trovarti su quella sedia-
Vado all'entrata e apro la porta ritrovandomi davanti Giovanni - wow, puntuale-
-già, ringrazia mia madre e la sua fissa per la puntualità-
-quando la vedrò la ringrazierò, ora entra- lui un po' titubante entra e io chiudo - vieni, camera mia è di qua-
Mentre mi segue si guarda attorno e talvolta soffermandosi sulle fotografie - siamo soli?-
- i miei lavorano e mio fratello è in gita non so dove-
-oh-
-che c'è? paura?-
-no, non ho paura di te, semplicemente non me lo aspettavo-
-bene, benvenuto nella mia tana- dico mentre apro la porta di camera mia - da dove cominciamo?

Oggi quando sono rientrato in casa ho informato subito mia madre che sarei dovuto andare da Andrea a fare la ricerca, lei tutta entusiasta che finalmente stavo facendo nuove amicizie mi disse che mi avrebbe accompagnato lei stessa, ed ora eccomi, qui alle 16.55 davanti al condominio dove abita.
- su forza, on vorrai far aspettare il tuo amico-
- per prima cosa lui non è un mio amico ma solo un mio compagno- e bullo- e secondo: cosa hanno che non va Leo, Pietro e Matteo?-
-non hanno niente che non va, anche se Leo l'ho sempre trovato strano, comunque è bene che tu ti faccia anche altri amici e magari conoscere una ragazza-
Ahia - va bene, ora però vado, ciao mamma-
-comportati bene, ricordati che per le sette ti vengo a prendere-
scendo dalla macchina e entro nel condominio, salgo al terzo piano e, quando sono sicuro di aver trovato l'appartamento giusto, suono il campanello.
sento il rumore dei passi che si avvicinano alla porta e successivamente quello della serratura e la porta finalmente si apre.
Andrea mi guarda cercando di fare un sorriso - wow, puntuale- era forse un complimento o cosa?
- già, ringrazia mia madre e la sua fissa per la puntualità- meglio non accennare al fatto che in realtà era euforica per il mio presunto "nuovo amico"
- quando la vedrò la ringrazierò, ora entra- ok, ho la conferma, si è drogato - vieni, camera mia è di qua-
La casa è silenziosa, cerco di guardare nelle altre stanze in cerca di qualcuno sperando che sia un familiare, sulle foto di famiglia sono in quattro, oh no,  un mini Andrea, non ne bastava uno solo? Anche se devo ammettere che da piccolo era davvero carino e aveva un aspetto così dolce, chi sa cosa è successo.
- siamo da soli?-
- i miei lavorano e mio fratello è in gita non so dove-
-oh-
-che c'è? paura?-
-no, non ho paura di te, semplicemente non me lo aspettavo-
-bene, benvenuto nella mia tana-
La sua camera, o meglio la sua "tana", non è poi così grande, ma è ben gestita: da una parte il letto e dall'altra una scrivania con un computer da gaming e un paio di console un po' impolverate, non sembra esserci disordine, diversamente da come mi ero immaginato.
- da dove cominciamo?- mi chiede.
- ehm, tu hai già pensato all'argomento?- chiedo mentre  mi sto per sedere sulla sedia della scrivania.
- aspetta, non sederti!- grida allarmato.
-perché?-
- ehm, vedi, perché... perché c'era una vite non messa bene, aspetta che ci do una guardata-  e a quanto pare era pure buona la droga. 
Prende la sedia come se ci fosse qualcuno sopra e inizia a scuoterla.
- ecco brava, vieni tranquillo, regge-
- o...okay-

Un ora, una fottuta ora che Giovanni continuava a scrivere e a fare ricerche sul computer  e con un paio di libri aperti davanti, mentre io me ne sto seduto su una sedia che ho preso dalla cucina e fatico a stare al suo passo. Sta continuando a parlare e spiegarmi cosa ha appena trovato o come vuole inserirlo nella ricerca, sinceramente non me ne frega, sono concentrato a guardarlo, a come gesticola e a come i suoi occhi sembrino seguire uno schema come se fosse scritto sul muro davanti a lui, per non parlare della voce, delle parole che ha detto finora ho ascoltato si e no una frase, ma la voce l'avrei ascoltata per il resto della giornata.
- Andrea, hai capito? ti va bene?-
-ehm si, certo-
- hai capito tutto? vuoi provare a ripetermelo?-
-ehm...-
- ho capito, tranquillo te lo rispiego-
- no- Giovanni mi fissa - cioè, credo di aver bisogno di una pausa. Ti va di mangiare qualcosa? ho una fame-
- si, hai ragione, anche io non ce la faccio più-
Mi alzo e vado in cucina seguito  da Giovanni.
- allora abbiamo: biscotti al cioccolato, patatine con la paprica, a me piace il piccante, e credo che nel frigo abbiamo qualche Kinder delice-
-visto che a te piace il piccante vanno bene le patatine-
- se piace anche a te, se vuoi ho sempre  una scorta di peperoncini sotto aceto-
-ehm, passo grazie-
Apro la credenza dove di solito mettiamo le cose salate e mi accorgo che le patatine in questione sono sul ripiano più alto dove nemmeno io ci arrivo.
Prendo una sedia e ci salgo sopra -ecco qua- ma mentre mi giro per scendere dalla sedia metto il piede nel posto sbagliato che , invece della sedia, incontra il vuoto e io perdo l'equilibrio.
- Attento!- Giovanni urla e si mette nella mia traiettoria per prendermi, ma con il risultato di far cadere entrambi.
Riapro gli occhi che avevo chiuso per lo spavento, accorgendomi che mi trovo disteso su Giovanni e che le patatine sono volate a qualche passo da noi.
Sento Giovanni emettere dei lamenti e subito cerco di alzarmi con le braccia.
- Tutto bene?- 
Giovanni apre gli occhi chiusi da una smorfia  - si, ma ho preso una bella botta- fissa gli occhi nei miei e mi immobilizzo, sono di un azzurro meraviglioso, un esplosione di azzurro in cui mi perderei volentieri, e forse lo sto già facendo.
Che cosa?  scatto in piedi e gli do una mano a rialzarsi per poi prendere il sacchetto con le patatine  alla  paprica e mi dirigo verso il divano sedendomici sopra e accendo la TV. Giovanni mi raggiunge con ancora quella espressione mista tra il curioso e il titubante, forse dopo la scena della sedia mi giudica pazzo e forse lo sono visto che c'è uno " spirito guardiano" che mi segue ed io ho appena pensato a cose che non ho mai pensato nemmeno per una ragazza.
Che cosa sta succedendo nella mia vita? 

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora