epilogo

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-va bene signor. Leveghi è abbastanza , può andare-
-certo, arriverderci- mi alzai dalla sedia e andai con passo spedito verso la porta, lasciando un sospiro quando me la fui chiusa alle spalle.
Corsi veloce fra i corridoi vuoti felice, fino ad uscire dalle pesanti porte d'ingresso dell'istituto.
-allora come è andata?-
Andrea era lì fuori ad aspettarmi  bello come non mai, una t-shirt bianca e i jeans di un blu scuro, il tutto contornato dalla sua giacca di pelle nera.
Dalla felicità scesi i scalini due a due per poi scoccare un bacio a stampo sulle labbra di Andrea.
-meravigliosamente-
Sentivo le sua braccia accerchiarmi la vita - te lo avevo detto io che avevi troppa paura per nulla- disse per poi appoggiare nuovamente le sue labbra sulle mie.
-su, ora andiamo che gli altri ci stanno aspettando-

Il sole di giugno illuminava tutto con una calda luce che ti faceva già sentire il profumo dell'estate, e quella luce faceva risaltare gli occhi ora azzurri di Giovanni, faccendomici perdere dentro.
-eccovi finalmente! C'è ne avete messo di tempo!-
-parla quello che arriva sempre in orario, vero Leo?-  dice Giovanni sorridente.
C'eravamo dati appuntamento al parco e, anche se erano passati mesi ormai, mi faceva ancora strano vedere i nostri due gruppi insieme.
Leo face una linguaccia a Giovanni mentre poldo, seduto sulla panchina affianco a lui, rideva guardando il telefono, abbiamo scoperto solo recentemente che va pazzo per le dank meme.
Poco più in là Matteo, Mauricio, Federico e Luca giocavano con un pallone raccattato chi sa dove, da fargli da pubblico Giorgio e Pietro, seduti sotto un albero, più intenti a scambiarsi baci che a fare il tifo.
Poldo sollevò lo sguardo- Hey, guardate qui due! Ci stanno dando dentro!-
Qualche panchina più in là due ragazzi si stavano baciando piuttosto appassionatamente.
-ma non sono Pietro e Lorenzo?- chiese leo sochiudendo gli occhi come se nel farlo ci vedesse meglio.
-si Leo, hai ragione!- Giovanni gridò dalla meraviglia, tanto che i due si girarono e quando ci videro diventarono rossi come due peperoni.
Ritornai a guardare Giovanni, è strano come in così poco tempo la nostra vita sia cambiata così tanto.
Solo poco tempo fa noi eravamo i leoni che davano la caccia a lui e i suoi amici, e poi d'un tratto sono diventato io la gazzella tra i due, incapace di difendermi dai sentimenti che ho iniziato a provare.
È stato tutto così assurdo, e per assurdo non ero nemmeno il solo ad essersi trovato in questa situazione.
Giorgio è stato un vero amico e ha saputo ascoltare ogni mio stupido discorso da ragazzina in crisi, offrendomi una birra e lasciandomi parlare anche a sproposito, per poi guardarmi negli occhi e dirmi in faccia quello che non volevo ammettere a me stesso.
Anche se tutto ciò forse è iniziato per colpa di quel folletto dai capelli verdi, e un po' mi viene da sorridere al ricordo di quella rompiscatole.
A proposito di rompiscatole...
-hey raga, ma voi la avete più vista Karen?- chiedo.
-La ragazza con i capelli azzurri dell'altra classe?- mi domanda Giovanni.
- è da mesi che non la vedo in giro e di solito lei è una che si fa notare-
-mi pare che si sia trasferita in America,  dicono che abbia fatto una fuga d'amore- dice Leo
-fuga d'amore? Non mi dire che è davvero insieme ad Erica!-
-naaa, pare che sia scappata con questo tipo, come si chiamava... Ah si! Un certo Fabio, ma non so altro-
-Andrea perché hai quel sorrisetto divertito?- Giovanni mi guarda sospettoso.
-no, niente, lascia perdere-
Me lo avvicino e gli  stampo un bacio sulle labbra.
-aww, che carini- dice poldo -ora potete uscire dal mio campo visivo? La vostra dolcezza mi farà venire il diabete-

Ci sediamo anche noi due sotto ad un albero, lontano dagli altri.
Guardo gli occhi verdi di Andrea che seguono il pallone con cui gli altri, i nostri amici, stanno giocando.
Mi sembra quasi sureale chiamare amico qualcuno che solo poco tempo fa ci faceva provare le pene dell'inferno.
Come mi sembra ancora più sureale provare amore per qualcuno che si divertiva a rendermi la vita difficile e a picchiarmi, per poi trasformarsi dal leone che inseguiva la gazzella, al leone che voleva difenderla a tutti i costi, anche andando contro al suo stesso branco.
E ora ecco che le gazzelle convivono pacificamente con i leoni.
Beh, all'inizio non è stato per niente facile, c'era sempre un aria così tesa tra i nostri due gruppi, ma un giorno le cose sono migliorate.
Qualcuno butta lì una battuta e una cosa tira l'altra, finché un giorno quella tensione non c'è più, ma si inizia a respirare un aria molto più tranquilla e talvolta complice.
C'è da dire che abbiamo fatto passi da gigante.
Luca e Federico hanno iniziato a insegnare a giocare a calcio Matteo, che per sdebitarsi ha iniziato a fargli ripetizioni sulle materie in cui i due traballavano un po' di più.
Mauricio, vedendo la pessima guida di Leo, ha provato a dargli qualche consiglio che però non è andato tanto a buon fine. Si è armato di coraggio, ha preso le chiavi della sua povera punto e le ha date in mano a Leo - ora proviamo con la mia, ma fai un minimo danno e ti ci ritrovi tu dal carrozziere-
Leo con le mani tremanti aveva accettato la sfida e, dopo un pomeriggio di guida, si era capito che forse non era tutta colpa di Leo, ma bensì della macchina che, a detta di Matteo e Pietro, era ora di portarla a rottamare.
Per quanto riguarda la storia di Leo e poldo va alla grande, quei due sembrano capirsi anche senza parlare e poldo si è integrato benissimo nel nostro gruppo.
Poi ci sono Giorgio e Pietro, credo che loro siano lo zucchero del gruppo, insomma, i perfetti innamorati che fanno sempre unire tutti.
Infine ci siamo io e Andrea, tutto questo casino iniziato per una stupida ricerca per cui abbiamo preso solo un sette e mezzo.
Un po' mi fa ridere che, solo qualche giorno prima di essa, Lorenzo ci aveva promesso che ci avrebbe aiutato a sbarazzarci di loro.
-a cosa stai pensando? - mi giro verso Andrea.
Mi fissa con i suoi splendidi occhi spalancati.
-che tutto questo mi sembra un sogno-
-uno di quelli belli?-
-Nah, uno di quelli strani in cui non capisci perché stanno accadendo certe cose-
Lo sento ridere e giuro che non smetterò mai di amare quel suono.
Mi avvicino e mi appoggio ad Andrea e sento le sue braccia che mi circondano.
- però anche se è strano spero che non finisca mai-
-non finirà-
-me lo prometti?-
-te lo prometto-

~my space~

Hey, come va? Spero bene.
Cosa mi raccontate?  In questo periodo io sono sfinita.
Mi dispiace davvero tanto per le mie, forse un po' troppo, lunghe assenze.
Eh si, questa storia finisce così, ma non disperate! Ho altre piccole sorprese per voi!
Farò un sequel? Ma certamente che no.
Ma  ho in mente un sacco di altre storie, la mia voglia di scrivere non può finire ora!
È per vostra gioia che, in questo esatto momento, sul mio profilo c'è una nuova storia che vi aspetta, ma qui non dirò nulla.
Grazie mille a chi ha seguito la storia fin dall'inizio, chi ha commentato o messo anche una stellina, grazie a tutti quelli che mi hanno messo nei loro elenchi di lettura, credo di aver fatto almeno dieci salti di gioia per ogni notifica che mi arrivava  riguardante questa storia, si insomma, ci siamo capiti...
È durata più di quanto mi sarei mai aspettata però l'avevo promesso dall'inizio che l'avrei finita ad ogni costo, e ora eccoci qua.
Scusate, mi sto dilungando troppo.
Un abbraccione a tutti

Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora