Mi guardo allo specchio facendo un giro completo - Allora come sto?- chiedo a voce alta, ricordandomi solo poi che non c'è più Fancy a rispondermi.
Sbuffo imbronciato per poi sedermi sul letto.
Ora che mancavano meno di dieci minuti all'arrivo di Mauricio e degli altri, l'idea della discoteca non mi sembra poi così allettante.Giorgio: scendi, siamo qua
Il messaggio da parte di Giorgio mi fa riscuotere dai miei pensieri e con amarezza capisco che non posso più tirarmi indietro.
Mi alzo, prendo telefono e portafoglio ed esco.
Come al solito il posto davanti è occupato da Luca.
Apro la portiera e salgo.
-Denaro, quando lascerai il posto davanti anche ad uno di noi?-
-quando porterete voi la roba, ma fino a quel momento, mio caro Andrea, voi vi sedete li- risponde ridachiando.
Saluto velocemente gli altri e Mauricio fa partire la macchina.
Mi giro e vedo Giorgio farmi un sorriso a cui io non rispondo.
Sbuffai e mi girai verso il finestrino in cerca di qualcosa che mi togliesse dalla testa Giovanni.Pietro mi fissava annoiato da almeno mezz'ora.
-sei perfetto Giova-
-ne sei sicuro?- dissi aggiustandomi per la milessima volta il colletto della camicia.
-si, ne sono sicuro-roteó gli occhi prima di prendere in mano il suo telefono - Leo mi ha scritto che sono arrivati, è meglio se usciamo- disse per poi alzarsi.
Io mi guardai allo specchio un ultima volta, la camicetta sbarazzina blu mi stava alla perfezione, con le maniche tirate in po' su per rendere visibile l'orologio.
Pietro si girò verso di me e emise un lamento nel vedermi ancora lì a torturarmi allo specchio, alla fine lo capivo, il poveretto era dal pomeriggio che sopportava ogni mio cambio d'umore, senza sapere cosa mi stesse prendendo.
Finalmente mi decisi e andai verso la porta, ma la sua voce mi bloccò.
-stai bene Giova?-
-si, sto bene, non c'è nulla che non vada- dissi senza girarmi, con la paura che se mi fossi voltato, lui avrebbe capito che era una gran balla.
-sul serio, se ti va di rancontarmi di qualcosa che ti è successo io ci sono-
- lo so, grazie- sapevo che il mio amico era sincero nel farmi quella proposta, ma con quale faccia tosta potevo raccontargli di Andrea?
Come potevo dirgli che mi sono innamorato di uno di quei stronzi?
E che stasera uscivo con loro solo nella speranza di dimenticarlo per qualche ora?
- ora andiamo- dissi uscendo.La discoteca quella sera era affollata, ma per fortuna meno del solito.
Da quando era arrivato, Giorgio si guardava attorno in cerca di Pietro, cercando di non farlo notare agli altri quattro, tre dei quali ora erano fuori.
Federico gli si avvicinò con due bicchieri in mano e ne porse uno a lui.
- stai già cercando qualche ragazza da rimorchiare, Muratore?-
Giorgio prese volentieri il bicchiere e ne bevve un sorso.
-come sempre- disse.
- su forza ora usciamo, Luca starà già facendo su la roba-
Mal volentieri gli andò dietro, cercando di schivare tutti i ragazzi e le ragazze che intralciavano la sua strada.
Quando finalmente arrivarono al parcheggio Giorgio poté finalmente respirare di nuovo.
I parcheggi erano già tutti occupati, alcuni gruppi di ragazzi stavano chiacchierando e fumando, i più giovani avevano come sottofondo una qualche canzone Trap che usciva da una cassa minuscola.
Giorgio continuava a guardarsi attorno nella vana speranza che venissero davvero.
Lui è Pietro erano gli unici a sapere che quella sera si sarebbero trovati nello stesso posto, se lo avesse detto pure ad Andrea non ci sarebbe venuto, anche al costo di farsi una serata all'ospedale con una gamba rotta.
Ma a detta di Pietro, non c'era nessun posto più perfetto di una discoteca affollata per farli incontrare.
Difficilmente gli altri se ne sarebbero accorti della loro mancanza nella confusione generale, avendo poi come scusa quella di aver trovato qualcuna con cui poter fare qualcosa nei bagni.
Loro due avevano solo il compito di farli incontrare e di riuscire a coprirli mentre non c'erano.
Mentre pensava a tutto ciò, Andrea, vicino a Mauricio e a Luca, teneva tra le dita quella che da lontano poteva sembrare una normale sigaretta, peccato che l'odore fosse nettamente diverso.
Fece un paio di tiri socchiudendo gli occhi mentre ascoltava gli altri due parlare della partita di calcio di qualche giorno fa, con tutto quello che era successo se ne era totalmente dimenticato di guardarla.
Si aggiunse anche Federico, mentre parlava Andrea gli passò la canna che accettò subito.
Il cuore di Giorgio saltò un battito mentre vide Pietro e gli altri andare verso l'entrata della discoteca, con lo sguardo trovò subito Giovanni e riconobbe il suo umore in quello dell'amico.
Si girò e sorrise per poi fare in modo che i suoi amici non si accorgessero dell'altro gruppetto.Finalmente Leo parcheggió nel primo posto libero che riuscì a trovare.
Quando la macchina si fermó, Matteo scese ringraziando il cielo di essere ancora vivo.
Io e Pietro, nei sedili posteriori, eravamo ancora vicini, quando ci staccamo per scendere.
- si può sapere che diavolo hai in mente? Vuoi ucciderci forse? - Matteo era il più turbato tra noi.
- pff, dai, non è successo niente ed è quello che conta!-
- Leo, andare ai 120 al'ora in una strada come quella non è niente, è un suicidio! - Pietro prese i suoi occhiali e se li pulì sulla maglia.
-dai su, andiamo dentro, ho decisamente bisogno di bere qualcosa dopo questo- dissi per incamminarsi verso l'entrata della discoteca.
Attorno a noi gente poco raccomandabile fumava e urlava.
Di solito quel tipo di ambiente mi divertiva, per me è Leo era un attimo fare amicizia con gente con qualcosa di alcolico in mano e una storia da raccontare, ma quella sera niente di ciò mi attirava.
Leo è Matteo stavano ancora discutendo, mentre Pietro si guardava attorno come in cerca di qualcosa.
Non gli diedi peso e continuai a camminare.Pietro teneva in mano il suo mojito quasi finito, appoggiato alla parete con i suoi amici, anch'essi con un drink in mano.
Era quasi l'una di notte e non erano ancora riusciti a far incontrare Giovanni e Andrea.
Prese in mano il telefono e andò sul contatto di Giorgio.Pietro: vediamoci in bagno, ora.
Non attese la risposta del compagno, ma inventò una scusa da dare ai suoi amici per poi andare verso il bagno.
Quando aprì la porta si stupì che Giorgio fosse già lì ad aspettarlo.
Giorgio alzò gli occhi dal telefono e gli fece un sorriso che fece battere forte il cuore al povero Pietro.
Senza altri indugi gli si avvicinó e premette le sue labbra su quelle del ragazzo, Giorgio in risposta lo circondó con un abbraccio rendendo quel baccio ancora più dolce.
Si staccarono con calma.
-allora, mi hai fatto venir qui solo perché non riuscivi a starmi lontano o mi devi dire qualcosa di importante?-
Pietro sbuffó finta ente scocciato dalla battuta dell'altro, con l'unica reazione di far ridacchiare Giorgio.
-pensiamo alle cose importanti: come facciamo a farli incontrare?-
Nello stesso momento che Pietro pronunciò la domanda, il cellulare di Giorgio si mise a squillare.
Lo tirò fuori dalla tasca per leggere i messaggi appena arrivati, sistemandosi nervosamente gli occhiali quando ebbe finito di leggerli.
Pietro lo guardava con un misto di curiosità e timore.
- guai in vista- fu l'unica cosa che Giorgio disse prima di scappare fuori dal bagno.
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GAZZELLA ~CAMPERKILLER~
Teen FictionAndrea e Giovanni sono l'opposto, il primo è un bullo cinico mentre il secondo è quello che si può definire uno sfigato, l'eterna lotta tra leoni e gazzelle. Ma cosa succede se il leone si innamora della gazzella? #10 in camperkiller il 14/03/19 #3...