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-Che cosa hai detto tu?- a parlare è stata una ragazza dai capelli azzurri, tutti a scuola la chiamavano kokeshi, era senz'altro la più figa ma peccato che, oltre ad essere in un altra sezione, si diceva che lei e la sua migliore amica Erica fossero lesbiche e tanti sostenevano che fossero anche una copia.
- niente, stavo solo parlando con me stesso, tu invece che ci fai qui?
- un stupido mal di pancia finto.-
Aveva sussurrato l'ultima parola come se qualcuno ci stesse spiando, mentre si accomodava sulla sedia dove un attimo prima c'era Fancy, e iniziava a mescolare il tè caldo che aveva in mano.
- ora noi due facciamo un discorso serio e tu dovrai starmi a sentire, va bene?-


- Quindi fammi ricapitolare: tu hai una cotta per quello sfigato di Leveghi e mi stai gentilmente chiedendo di stargli alla larga - annuì con la testa mentre finiva il suo tè caldo - per prima cosa non permetto a nessuno di dirmi cosa fare o non, seconda: ma tu non eri lesbica e felicemente fidanzata con quell'altra?-
Il pugno che mi colpì alla spalla era leggermente più forte di quello che avrei potuto aspettarmi da lei.
- sei stupido o cosa?- aveva quasi urlato, con il risultato di un'altra occhiata a mo' di minaccia da parte della segretaria - ma ti pare che sono lesbica? E poi se non te ne sei accorto, "quella lesbica" della mia migliore amica è da mesi che ti sbava dietro-
In effetti gli sguardi che mi lanciava quando passavo per il corridoio li avevo notati, come avevo notato quei sorrisi  che faceva quando la guardavo a mia volta, ma non ci avevo mai scambiato più di due parole, quindi per me rimaneva una come un'altra qualsiasi ragazza di questa scuola.
Kokesci buttò un occhio sull'orologio  -va beh, io ora ritorno in classe, ci vediamo- dice mentre si alza lasciandomi solo, o quasi.
- è meglio se vai anche te se non vuoi farti un'altra ora qui, credo che la segretaria stia pensando di chiamare uno psicologo-
prendo in spalla il mio zaino
- ma dov'eri finita?
- sono rimasta qui per tutto il tempo, solo che non mi fido di chi ha i capelli di quel colore.-

Ed eccolo che entra in classe con uno sguardo più incazzato del solito, si volta verso di me, i suoi occhi verdi ora tendenti al grigio mi fissarono gelidi.
- e io che speravo oggi fossero di meno- mi sussurrò Pietro.
-intanto sono io il suo preferito, non capisco perché c'è l'abbia a morte con me-
Leo si unì alla conversazione.
-sinceramente non mi piace il modo in cui ci stanno fissando gli altri- in effetti il resto dei bulletti ci stavano guardando - molto probabilmente gli pesa ancora la sconfitta di ieri- dissi in tono preoccupato, di sicuro oggi c'è l'avrebbero fatta pagare cara.

Entrai in classe dirigendomi al mio banco in ultima fila vicino a Giorgio, ma non prima di aver guardato la mia preda, i suoi occhi azzurri quasi grigi si puntarono su di me, un lampo di paura li squarciò per un attimo, per poi divenire impassibili come al solito.
Giorgio stava confabulando con gli altri  quando si accorge che sono arrivato.
- allora queste novità?
- grazie al tuo ritardo siamo riusciti a scoprire una cosa molto interessante.
- cioè?
- a quanto pare il nostro adorabile gruppo di sfigati ha un quarto elemento.
- ah sì? E chi è?
- Matteo- mentre lo dice lo indica col mento - a quanto pare quella nullità non è poi così solo come credevamo tutti.-
- visto che c'è né un altro propongo di spartirceli- Mauricio, essendo quello più vecchio, era un po' il capo e si poteva intuire che più di una proposta era una decisione - io mi prendo quello nuovo-
- Leveghi è mio- dissi dopo di lui
- Pietro - Giorgio era da un po' di tempo che lo guardava e che voleva essere lui a dare un lezione a quel tizio, ma nessuno gli aveva mai chiesto una spiegazione.
- che palle, quindi a me e Federico quel pazzoide!-
- il divertimento sempre tutto agli altri! Mauricio, visto che siamo in due dacci qualcun'altro!-
Ma l'altro semplicemente scrollò le spalle, segno che la faccenda era chiusa.

- Ma cosa ti è venuto in mente? Quella ti ha detto chiaramente di stare alla larga da quello, e tu ti offri per dargli la caccia?-
- e basta! Lui è mio qua dentro, me ne frego di una con i complessi di superiorità! Che poi tu perché mi hai seguito in bagno!-
- se non la smetti di urlare crederanno davvero che sei pazzo, e poi sei venuto qui solo per allontanarti dalla confusione, quindi non ho fatto nulla di male!-
È appena qualche ora che lei mi segue ma sento già che non ne posso più.
Sbuffo andando verso i lavandini, apro l'acqua fredda e inizio lavarmi il viso per schiarirmi le idee.
Ho come la vaga impressione che tra poco tante cose cambieranno, ma chissenefrega, tra poco sarà ricreazione e la mia gazzella non potrà andare troppo lontano.

~my space~
Hey, come va? Come state?
Inanzi tutto volevo ringraziare coloro che mi hanno lasciato una stellina, o semplicemente aperto questa storia, grazie di cuore❤️
Spero che anche il capitolo di oggi vi sia piaciuto, lo so che l'inizio è un po' lento ma prometto che le cose si faranno più interessanti.
Un bacio a tutti
Viv

GAZZELLA ~CAMPERKILLER~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora