"Madison scendi, è pronta la cena!"
La voce di mia madre rimbalza per tutta la casa in un forte frastuono, è così acuta e calda allo stesso tempo, ma questa volta è diversa, c'è della cattiveria in quel tono.
Vorrei scendere di corsa come sempre e sedermi accanto a lei, ma qualcosa mi frena, non ho fame, ed il mio corpo non ha intenzione di muoversi di un solo centimetro dalla mia scrivania.
Cerco di risponderle, la bocca non si apre, la voce non si sente, è come se fossi rinchiusa in un corpo perfettamente identico al mio ma che non posso controllare, è terribile, ho paura.
Mi alzo contro la mia volontà e cammino lentamente verso il mio letto, mi siedo ed estraggo un coltello dal cassetto del comodino, continuo a fissare il vuoto, non so cosa sto per fare.
Sento dolore, vorrei smetterla di fare ciò che sto facendo ma non posso, credo che siano i miei polsi a sanguinare, ma non riesco a spostare lo sguardo, non ho alcun controllo, non sono io.
Adesso fa troppo male, stringo gli occhi per il dolore, ora è buio, li riapro, non sono più li.
Sono sdraiata sul letto, sto sanguinando da entrambi i polsi e le lenzuola sono macchiate di rosso scuro, non può essere, stavo sognando, ne sono sicura.
Mi alzo in fretta e corro in bagno per medicarmi, prendo del cotone per pulirmi, ma quando tolgo il sangue nei miei polsi non c'è alcuna ferita.
Non so bene cosa sia successo, ma io ho sentito davvero quel dolore, avevo del sangue, e adesso ne è sparita ogni traccia, non so spiegarmi il perché.
Guardo l'orologio, sono le sei del mattino.
'Devo andare a scuola oggi.'
Penso.
Così prendo dei vestiti dall'armadio, li appoggio sul letto e mi siedo accanto ad essi, non riesco a smettere di fissare i miei polsi.
Cosa è successo?
Cosa ho fatto?
Perché non c'è più nulla?
Mille domande affollano la mia mente turbata, la testa mi scoppia, vorrei urlare, ma non posso farlo, devo riuscire a calmarmi.
Il mio stomaco si contorce, ho fame, ho bisogno di nutrirmi, ma stavolta è diverso, è una sensazione troppo forte rispetto al solito.
Non so cosa fare, non riesco a resistere.
Ho bisogno di aiuto adesso, devo sapere cosa mi è successo, e iniziano a riaffiorare i ricordi, sento un forte colpo alla testa, e da li, il nulla.
***
Apro gli occhi, sono in una casa dall'aria molto antica, stanze grandi e scaffali pieni di manoscritti e vecchi libri di cultura ottocentesca.
Lui, è qui.
Posso sentire il suo odore.
Mi alzo in piedi con le poche forze che mi rimangono e mi schiarisco la gola, devo parlargli, posso farcela.
"Dove sei?"
Grido.
"So che sei qui!"
Grido di nuovo.
Un'ombra inizia a sfiorarmi girando con grande velocità dentro alla stanza, non riesco a distinguere la sua sagoma ma ha un odore inconfondibile, a tratti molto simile al mio.
Si placa il vento, lui si è fermato, è sicuramente dietro di me.
Mi giro di scatto, lui è troppo vicino, indietreggio maldestramente.
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Dark Blood
Vampire" ero una ragazza forte, senza sentimenti, lo sono sempre stata, fino a che non è arrivato lui. L'attrazione era troppo forte, ma il mistero che tanto mi affascinava è diventato qualcosa di più, qualcosa di terribile, qualcosa contro cui avrei dovut...