||il ritorno||capitolo 9||

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A volte mi piace pensare che, nonostante tutte le disgrazie che io abbia subito nella mia vita, il destino mi porta in serbo qualcosa di grandioso, un riscatto a tutta la sofferenza, al male che mi penetra dentro ogni giorno di più.

Ma ogni pensiero sparisce quando mi rendo conto di quello che sono, un essere immortale che si nutre di sangue umano per vivere, e a quel punto credo di non meritare niente di grandioso, ma solo una mediocre vita che non finirà mai.

"Ehi."

Damon interrompe le mie riflessioni.

"Oggi voglio insegnarti una cosa"

Un sorriso dolce compare sul suo volto.

"Devo preoccuparmi?"

Chiedo io con malizia.

"Non so, dipende da te"

Risponde lui ridendo.

"Bene"

Concludo io.

Salgo le scale e vado in camera sua, afferro un paio di skinny e un maglione con fantasie natalize, indosso le mie Dr.Martens e sistemo i capelli, non so quali siano le sue intenzioni e la mia mente si prepara ad ogni situazione.

"Sono pronta."

Gli dico.

Lui afferra la mia mano e mi porta fuori, il cielo é ricoperto di nuvole, non si riesce minimamente a scorgere il sole e sembra che da un momento all'altro piova, ma non penso che il tempo intralcerà i suoi piani.
Saliamo in macchina e quando mette in moto mi porto le mani sulle orecchie, per evitare che l'ennesimo o rumore assordante mi penetri dentro.

"Oggi ti nutrirai."

Mi annuncia lui.

La mia parte umana è perplessa, vorrebbe evitare in ogni modo il sangue umano, ma la parte sovrannaturale pensa che sarebbe una buona idea imparare a non uccidere, perché vivere un eternità da vampiri con la paura di uccidere, ucciderebbe me.

"Mi aiuterebbe."

Mi limito a dire.

"Sono felice che l'abbia capito."

Pronuncia queste parole con soddisfazione.

***

"Siamo arrivati."

Annuncia lui mentre scendiamo dall'auto, ci sono molte persone che passeggiano intorno a noi ed inizio a sentire quell'orribile sensazione nello stomaco, l'odore di sangue, il suo profumo.

Non avrei mai immaginato di dirlo, ma adesso per me ciò che prima scorreva nelle mie vene adesso è la mia ragione di vita, senza di esso mi essiccherei, e a dire la verità ho paura di morire di nuovo.

Damon con un movimento schietto mette un braccio intorno alla mia vita mi attira a se, forse sa che il suo tocco mi rassicura, o semplicemente pensa di dover stare in guardia, mi ha fermato due volte ma non so se ci riuscirà una terza.

"Rilassati, ho catturato due persone, ti porterò da loro."

***

Siamo in un sotterraneo, qua c'è odore di muffa e di sangue umano, posso sentire che siamo molto vicini a loro, le vene intorno ai miei occhi si gonfiano.

Damon stringe la mia mano, così forte da provocarmi dolore, ma è un dolore che se ne va subito, e riesco a controllarmi, a non correre verso il sangue.

"Bene, lui è Isaac, e l'altro è Chris."

Il più giovane è molto alto, la pelle chiara e gli occhi azzurri come quelli di Damon, ma nei suoi c'è una luce diversa, che mi colpisce particolarmente.

Il mio fiuto ormai molto sviluppato mi fa sobbalzare.

'Non può essere'

Penso.

"Si, è un lupo mannaro"

Dice Damon in tutta tranquillità, come se fosse una cosa ordinaria.

E ad un tratto è come se il mio cuore avesse iniziato nuovamente a battere, così forte da uscire dal mio petto, è la prima volta che sento la paura così tanto amplificata, non voglio neanche avvicinarmi a quel ragazzo, potrei morire.

"Tu sei pazzo."

Gli dico con tono duro.

"Come puoi pensare che io mi nutra di un lupo mannaro? Potrei morire, e sai bene che non posso permettermelo."

La mia voce trema, e Damon mi guarda sorridendo.

"Potresti nutrirti di Chris, se hai così tanta paura"

Nella sua voce c'è un leggero tono di sfida, e per un secondo, un'istante solo, mi passa per la testa di accettare, ma mi rendo conto che non si può soggiogare un lupo, e rischiare per lui sarebbe la cosa più stupida che potessi mai fare.

"Guardalo negli occhi, credi in ciò che dici, lui ti ascolterà"

Le sue parole suonano come un manuale letto mille e mille volte, come se avesse passato gran parte della sua esistenza ad insegnare ad un vampiro come resistere alla brama di sangue, e forse lui è questo, un essere dannato che cerca di cambiare, e di aiutare gli altri.

"Vieni qui, piega la testa ho fame."

Dico io seccamente.

L'uomo si avvicina come se le mie parole fossero ordini, adesso posso sentire il suo cuore che batte, lui piega il collo e le mie vene si gonfiano, gli occhi si macchiano di rosso, compaiono le zanne, non sono più in me.

Affondo nella sua pelle, quel dolce sapore penetra nelle mie labbra e provo piacere, un piacere insolito ma molto forte, succhio lentamente ma con intensità, la mia parte umana mi ricorda di non ucciderlo, quindi adesso lo lascio.

Sento il suo sangue scorrere dentro di me, per la prima volta sono riuscita a controllarmi senza l'aiuto di Damon, e il suo sguardo mi dimostra che lui è più stupefatto di me, mi sento orgogliosa per quanto lo possa essere dato quello che sono.

"Impari in fretta"

Dice lui appoggiando la sua mano sulla mia spalla, poi procede verso l'uscita accompagnato da Chris, e mi lascia sola con l'altro ragazzo, che però è chiuso in una cella.

"Ciao"

La sua voce è profonda e delicata, mi piace come suona dentro me.

"Non sembri una ragazza cattiva, perché sono chiuso qui?"

Si rivolge a me con calma, come se non avessi appena bevuto del sangue dal suo amico, come se non fossi il mostro che invece sono.

"Per avere risposte, sono tutto ciò che mi rimane"

Rispondo io con la sua stessa calma.

"Ti darò delle risposte, se tornerai da me. Resterò qui, se mi prometti che ne uscirò vivo"

"Te lo prometto"

Rispondo io.

E non sto mentendo, non ho intenzione di veder morire altre persone, voglio essere migliore di tutto questo, e affronterò questa situazione così, senza fare del male a nessuno.

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