||cattura||capitolo 19||

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Esco di casa e la porta si chiude dietro di me rumorosamente, il vento soffia così forte da poter quasi volare, le foglie secche cadono dal cielo come fiocchi di neve, per poi risalire in alto e danzare nell'aria.

Abiti neri coprono la nostra pelle di porcellana, il vento rimbalza su di noi come fossimo indistruttibili, i nostri occhi rossi rispecchiano la brama di sangue che brucia dentro, in ogni muscolo, in ogni singola cellula che ci appartiene.

"Dobbiamo fare un sopralluogo."

Damon parla scacciando una fogliolina dal suo viso.

"E se ce li troviamo davanti?"

Chiedo io, non voglio ritornare in quella prigione, non voglio separarmi da lui.

"Facciamo uno spuntino!"

Riesce a farmi ridere nei momenti meno opportuni, il suo miglior pregio, ma anche il suo peggior difetto.

Mi prende per mano e corriamo come solo noi sappiamo fare, seguendo l'odore di quell'uomo col fucile, un odore che non potrei scordarmi mai.

" fermo!"

Esclamo io all'improvviso.

Entrambi ci blocchiamo scivolando sul terreno umido, e veniamo colpiti da una forte corrente d'aria scatenata dalla nostra stessa corsa, è così fredda e impassibile, proprio come noi.

"Cosa c'è adesso?!"

Chiede Damon con aria scocciata.

"Sento odore di strozzalupo e metallo, sono i proiettili usati da quell'uomo sui lupi"

Lui sposta i suoi occhi di cristallo verso l'alto per poi chiuderli, inspira profondamente e li riapre di soprassalto, il suo volto si tramuta in un'espressione terrorizzata, quando improvvisamente si tuffa verso di me buttandomi a terra.

"Nasconditi"

Mi sussurra sfiorandomi l'orecchio con le sue labbra sottili.

Annuisco e con un balzo mi infilo dentro ad un cespuglio, mentre vedo lui precipitarsi al centro di uno spazio quasi privo di alberi, lì, fermo immobile come una scultura di ghiaccio.

'Verbena'

Ne sento l'odore forte e caldo, così tanto da bruciare le mie narici, i cacciatori sono molto vicini e se Damon resterà lì si condannerà a morte, devo assolutamente fare qualcosa.

Mi guardo intorno, ci sono solamente alberi e foglie secche, vorrei spostarmi e portarlo via ma sento degli spari, così rimango immobile per non farmi vedere, ho molta paura, e ne ha anche lui.

Lui corre, cerca di lottare con quegli uomini, si nutre di uno di essi per poi lasciarlo cadere al suolo e si sta per precipitare sul collo di un altro, ma cade a terra come un uccello colpito in volo.

La mia mente si annebbia e dimentico di dovermi nascondere, corro verso di lui mentre i cacciatori tentano di alzarlo per portarlo via ma eccolo, un dolore lancinante nel petto che si tramuta in buio, e poi più niente, solo un'immensa oscurità.

***

Mi sveglio di soprassalto prendendo un'enorme respiro, il mio volto è ricoperto di terra e i capelli increspati in tante piccole foglioline, cerco di alzarmi ma ho ancora le gambe indolenzite, qualcuno mi prende da dietro e mi porta con se.

"Derek, mi chiamo Derek Hale."

Dice semplicemente.

È il lupo con gli occhi blu, tristi e profondi come un'oceano in tempesta.

"Madison, credo che tu lo sappia.."

Mi limito a dire.

Di fronte a noi vedo tre ragazzi, devo ancora riprendermi dal colpo e la mia vista non è delle migliori, ma riconosco Isaac e Stiles, poi una donna dai lunghi riccioli neri.

"Hei piccola"

Isaac sorride e mi abbraccia con forza, il suoi ricci dorati solleticano la mia schiena.

Non riesco a capire cosa sta succedendo, ma i due lupi mi trascinano dentro ad un capanno di legno per poi stendermi su un letto, la donna mi si avvicina con in mano un paio di forbici e inizia a tagliare la mia maglia.

"Se vuoi riacquistare le tue forze devo estrarre il proiettile, la verbena altrimenti continuerà ad agire su di te."

Parla come un vero dottore e ha un volto gentile, così decido di fidarmi e la lascio fare, sono troppo debole per pronunciare qualsiasi parola e quasi mi addormento, ma vengo catturata dalla voce di una ragazza fuori dal capanno.

In quel momento la porta si apre e la vedo: ha la pelle molto chiara e dei lunghi capelli rossi, le labbra carnose e il volto triste nascosto da una buona quantità di trucco, sento il proiettile scivolare fuori dal mio petto e la carne rigenerarsi.

"Damon!"

Non c'è, l'hanno portato via, le lacrime scendono dai miei occhi come un riflesso involontario.

"Mi chiamo Lydia Martin, e giuro che lo troverò."

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