||segreti familiari||capitolo 13||

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Sono di nuovo da sola, in mezzo al nulla, nella zona più buia di quest'orribile bosco.

Ho lasciato i due fratelli a discutere in pace sul loro passato, anche perché non avevo nessuna voglia di stare così vicina a Damon cercando di evitare i suoi sguardi accusatori.

A quanto pare io non sapevo esattamente niente sulla mia famiglia, Mio padre ha chiesto ad un suo 'amico' vampiro di trasformare sua figlia, il motivo ancora non mi è molto chiaro.

Mi hanno parlato di un veterinario nei dintorni, che non si limita a curare gli animali, lui potrebbe sapere qualcosa, perciò devo trovarlo.

***

"È lei il Dr. Deaton, giusto?"

Lo interrompo mentre sfoglia dei documenti apparentemente antichi, ha la pelle scura e il volto di un normale uomo di città, stento a credere che sia lui a potermi dare delle risposte.

"Con chi ho il piacere di parlare?"

Si rivolge a me in tutta tranquillità, riponendo con cura quei documenti in una cartella rossa.

"Madison Brown, é un piacere conoscerla."

Scandisco bene il mio cognome, e lui spalanca leggermente la bocca mentre lo sente.

"B-brown?"

Sembra molto sorpreso.

'Già, sono sopravvissuta'

A volte vorrei essere molto più chiara e diretta, ma stringo i denti ed annuisco, trattenendo le parole dentro me.

"Sono la figlia di Aleksander Brown, Alek per gli amici."

Con una mano si sfiora la testa e poi guarda verso il basso con un'espressione perplessa, forse conosceva davvero mio padre, ma non so più se questo sia un bene od un male.

"Cosa vuoi sapere? Pensavo fossi morta, è un sollievo averti qua."

Parla come se mi conoscesse da una vita, e sembra molto felice, ma penso che sia per il fatto che la stirpe di maghi più forte al mondo sia ancora su questo pianeta, e non perché una stupida ragazzina sia ancora in vita.

"Mio padre aveva a che fare coi vampiri, in che modo?"

Lui si morde le labbra, non è sicuro di ciò che vuole dirmi, ma mi assicurerò di farmi dire la verità sia con le buone, che con le cattive.

"Vedi, tuo padre ha sempre desiderato il meglio per la sua famiglia."

Si blocca e prende respiro, guardandomi fissa negli occhi.

"Ha avuto però degli ideali diversi rispetto alle altre sette, non credeva nella malvagità di una stirpe, ma in quella dell'individuo."

Non capisco bene le sue parole, ma probabilmente intende dire che non tutti i vampiri sono cattivi, come del resto neanche tutti gli uomini sono buoni e perfetti.

Rifletto per un pò, e ricordo che da bambina mio padre teneva delle strane riunioni nella soffitta, con persone che non conoscevo e che sembravano quasi costruite di ghiaccio.

'Dio..'

Penso.

Como posso esser stata così stupida?

Erano dei vampiri, che però apparivano come persone perfettamente come le altre, ed ero troppo piccola per indagare e sospettare qualcosa, insomma lui era il mio eroe, e lo sarà per sempre.

Mi porto una mano sulla testa e tiro indietro i miei capelli con forza, mi mordo il labbro fino a sanguinare, ho appena scoperto qualcosa di sconvolgente, e non riesco minimamente a crederci.

Un ragazzo molto alto con una giacca di pelle nera, gli occhi congelati e i denti aguzzi, giocava con le bambole insieme a me quando ero piccola, mi adorava, ed era molto amico con mio padre.

Si trattava di Damon.

È stato come un secondo padre per me, ma quando raggiunsi i 7 anni queste riunioni non si tennero più li, ma in una strana cittadina, mi pare si chiamasse Mystic Falls.

"Tu partecipavi alle riunioni, non è così?"

Gli chiedo incuriosita da questa valanga di informazioni giunte tutte insieme.

"Si, e Damon lo stesso."

***

Esco dalla clinica camminando in fredda, poi correndo come il vento -o meglio, come un vamprio- e mi ritrovo nel bel mezzo del bosco.

Mi butto letteralmente sulle mie ginocchia e caccio un grido, tutto ciò che sapevo è andato perduto e adesso vorrei solo dimenticare e ricominciare da capo, ma so perfettamente che non posso.

Sento due mani toccare le mie spalle, mi volto, è lui.

"Damon"

Grido mentre lo abbraccio forte.

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