||i Salvatore||capitolo 12||

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Sto camminando, sono uscita da casa di Isaac per assaporare la luce del sole almeno per un po, e per mia fortuna fuori è bel tempo, devo dire che mi manca la sensazione di calore sulla pelle.

Il vento porta indietro i miei capelli e mi ricorda quel leggero fresco che una volta attraversava il mio corpo, è proprio in questi momenti che sento la mancanza delle emozioni umane, e una parte di me se potesse tornerebbe al passato.

Penso incessantemente a Damon e al modo in cui ci siamo lasciati, lui con uno sguardo pieno di rabbia e rancore, ed io con le lacrime agli occhi.

Vago per il centro della piccola cittadina di Beacon Hills, le strade sono vuote la mattina, ed io ho la fortuna di non dover andare a scuola.

Poi mi volto e vedo un'uomo molto alto, sembra mio padre, scuoto la testa.

Pensare a quando ero umana mi riporta quelle sensazioni sulla pelle, al dolore di quel giorno indimenticabile in cui li persi tutti quanti, senza neanche avere il tempo di rendermene conto.

Ma devo andare avanti e voltare pagina, anzi, devo cancellare quella parte della mia vita per iniziarne una completamente nuova senza mai soffrire, insieme a lui.

Improvvisamente sento qualcosa, non conosco questa sensazione, è completamente nuova per me.

Sento dei passi in lontananza, sembra che qualcuno mi segua ma non ne sono sicura, l'agitazione sale dentro di me e sparisco in mezzo ai boschi, senza riuscire a seminarlo.

Mi fermo poco prima di un albero, e con un sobbalzo mi accorgo che di fronte a me c'è un ragazzo alto e ben scolpito, coi capelli biondi perfettamente alzati in un ciuffo e due occhi azzurri come pietre preziose, mi ricordano molto quelli di Damon.

"Ciao"

Dice lui con un sorriso malizioso.

Gli somiglia in ogni suo minimo gesto, in ogni lineamento del viso.

"Hei"
Rispondo io.

***

Siamo dentro ad una bella casa, arredata da antichi mobili in legno e con le solite bottiglie di alcol su un piccolo tavolo, noi vampiri non possiamo proprio farne a meno a quanto pare.

Non ne ho idea di come mi abbia convinto a seguirlo, ma ha lo sguardo di un ragazzo sincero, e forse in lui vedo il volto di Damon, e in questo preciso momento farei di tutto per riavvicinarmi a lui.

"Tu sei suo fratello, non è così?"

Gli chiedo freddamente io.

"Si."

Risponde lui.

Sento un brivido attraversare il mio corpo.

Quell'uomo dai capelli nero corvino ha sempre rappresentato per me il volto del mistero, e l'unico sentimento che riusciva a trasalire quando lo osservavo era la solitudine, quell'abisso dentro ai suoi occhi congelati, e adesso, proprio di fronte a me, c'è lui, la sua famiglia.

"Tutto bene?"

Mi chiede il ragazzo, sorride inclinando la bocca sul lato destro proprio come Damon, e per un'istante vedo il suo volto, ma scaccio via quell'immagine sbattendo le palpebre rapidamente.

"S-si.."

Ho la convinzione negli occhi, ma la mia voce trema.

Lui mi osserva e si muove lentamente verso di me, fermandosi ad un centimetro esatto dal mio naso.

"Anche tu.."

Sussurra lui con aria scocciata, ma non riesco a cogliere minimamente il significato della sua esclamazione.

"Cosa?"

Rispondo io con irritazione, non mi piace essere considerata una ragazza ovvia, e adesso vorrei delle spiegazioni da lui, quel ragazzo bello quasi quanto il sole.

"Ci sei cascata.."

'Cascata in cosa? Negli occhi gelidi di Damon? In quel turbine di attrazione che ti travolge quando lo guardi?'

Vorrei rispondere in questo modo, ma non sono mai stata così tanto sfacciata e sincera con me stessa, così mi limito a chiudere gli occhi e abbassare lo sguardo, quasi come in segno di sottomissione.

"Ci sono molte cose che non sai sul suo conto, siediti, ne parleremo."

Le sue parole mi spaventano, sembra quasi come un'avvertimento, come se non conoscessi il lato più profondo di quell'uomo, anche se non credo che possa essere più oscuro di come l'ho conosciuto io.

"Va bene."

Vorrei dire molto altro, ma non posso, perché come al solito inizierei a porre una raffica di domande senza mai ottenere risposte, quindi resto in silenzio.

"Mio fratello ha avuto alti e bassi, nel corso degli anni ha spento i suoi sentimenti più di una volta, ma è sempre riuscito a controllarsi, e adesso è qui, ma non so bene quale parte di lui sia 'viva'"

I vampiri possono decidere di eliminare da loro i sentimenti, di non provare più niente oltre alla brama di sangue, ed andare in giro a lasciarsi dietro una scia di vittime infinita.

"Ah. Non so.. I-io.."

Le sue parole mi hanno distrutta.

Forse lui in tutto questo tempo non ha provato niente, e quello che sentivo io era solo dovuto alla sua voglia di attrarre, e non a dei veri e propri sentimenti.

"Dimmi, come si comportava con te?"

Ha usato un verbo al passato, come se sapesse già del nostro litigio, come se seguisse le nostre mosse già da un po di tempo, riesco a percepirlo anche dal modo in cui si rivolge a me.

Una folata di vento penetra nella casa, ed una vaso cade a terra rompendosi rumorosamente.

Una sagoma molto imponente appare di fronte a me, e presto mi accorgo di conoscerla, è lui, con i suoi soliti abiti neri, è di nuovo vicino a me.

"Ehi, ciao fratellino"

Sta sorridendo con malizia, e mi da un'occhiata distratta, il disprezzo che mi rivolge mi fa male, così tanto da sentire un fitta attraversare il mio stomaco, non so cosa accadrà adesso, ma so per certo che non è qui in memoria dei vecchi tempi, e forse mi conviene scappare, ma i frammenti di cuore che mi restano mi bloccano qua, ad aspettare che i suoi occhi incontrino i miei.

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