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CAPITOLO 6: L'HOTEL

Punto di vista del Dott. Reid

[30 Settembre 2009]

"Ramon Sanchez!" esclama Morgan puntando la pistola alla porta d'ingresso dell'alloggio del secondo S.I. "Apra! F.B.I."

Ho la pistola puntata alla porta, ma non sembrano esserci segni di vita all'interno della piccola casa rivestita di legno. Ci siamo tutti tranne Prentiss, la quale è con Rosemary. Guardiamo Derek abbattere la porta e tutti entriamo con cautela.

"Libero!" esclama Rossi dalla cucina.

"Libero!" annuncia Hotch dal salotto.

"Libero!" dice Morgan rinfoderando la pistola ed uscendo dalla veranda. "Sembra che se ne sia andato appena dopo aver appreso dell'arresto di Andersen"

"Potrebbe essere ovunque in questo momento!" esclamo con rabbia, desiderando catturare un S.I. con facilità per una volta.

"Reid, lo troveremo" mi consola velocemente Rossi. "Non sa che sappiamo chi è. Se userà un qualsiasi tipo di carta di credito lo troveremo"

"Chiamerò Garcia e le chiederò di trovare altri alloggi intestati a lui" dice Hotch estraendo il cellulare ed uscendo.

Tutti noi ci limitiamo a setacciare la casa in cerca di indizi su dove possa essere Sanchez.

≫≫≫≫≫


Punto di vista di Rosemary Cooper


L'Agente Prentiss aveva deciso di restare con me mentre gli altri sarebbero andati a casa di Ramon.

"Abbiamo fatto in modo di trovarti una camera in un hotel locale" mi informa, ed io inarco un sopracciglio. "Il Bureau pagherà tutte le spese"

"Grazie" dico, ponderando se dovessi o meno porle la stupida domanda che mi frulla in mente. "Ma cos'è un hotel?" domando, decidendo che non è un grosso problema, e che lei capirà.

"Oh, giusto, scusa" mi sorride. "In pratica un hotel è un grosso edifico costituito da stanze individuali in cui puoi alloggiare pagando. Sono comunamente utilizzate da persone che si spostano per lavoro o per vacanza".

"Sembra bello" sorrido, in qualche modo emozionata dal vedere questo hotel di cui sta parlando.

"D'accordo, ti ci porto ora" dice, ed entrambe andiamo nell'ascensore di stamattina. "Due agenti nella lobby controlleranno chiunque entra ed esce, quindi non hai nulla di cui preoccuparti, okay?"

"Si, grazie mille" dico mentre ci muoviamo rapidamente verso il piano terra. "Lo apprezzo molto".

La seguo all'esterno e lei attende accanto al sedile del passeggero mentre salgo su un altro grande SUV nero. Prentiss mi aveva detto che si chiamavano in questo modo, ma non le avevo mai chiesto il perché. Perché tutte le auto non si chiamano semplicemente auto? Sarebbe molto più semplice.

Il tragitto dura circa quindici minuti e nel mentre facciamo conversazione. Ad un certo punto lei svolta e parcheggia di fronte ad un edificio imponente. Sgrano gli occhi mentre fisso le grandi finestre e l'impianto d'illuminazione che adorna l'ingresso.

"Questo" Prentiss indica la struttura mentre le porte automatiche si aprono su una lobby lussuosa. "È un hotel. Non tanto trasandato, eh?"

"Per niente!" sussulto facendola ridere mentre raggiungiamo la reception.

L'Agente mostra con discrezione il suo distintivo all'impiegata.

"Sono un'Agente dei Servizi Speciali dell'F.B.I" afferma. "Se non sbaglio lo staff deve già essere stato informato della situazione?"

"Si, Signora" la donna di mezza età annuisce e le porge una piccola busta. "Ecco le chiavi. La stanza è al terzo piano, la numero 357"

"Grazie mille" Prentiss annuisce prima che noi due ci allontaniamo dal bancone.

Saliamo su un altro ascensore e raggiungiamo il terzo piano. La seguo lungo il corridoio riempito di stanze numerate fino a quando arriviamo ad una che porta il numero 357. Prentiss inserisce una delle carte in una piccola fessura accanto alla maniglia della porta, e quasi subito il dispositivo emette un suono prima che la fessura si faccia verde. L'Agente apre la porta e mi conduce all'interno.

La stanza si compone di un grande letto che sembra anche molto morbido, un divano ed una televisione. C'è anche un piccolo frigorifero sotto la scrivania ed un bagno alla mia destra.

"Wow" è tutto ciò che riesco a dire.

"D'accordo, Rose" dice, attirando la mia attenzione. "Tieni questa chiave ed io conserverò l'altra" aggiunge porgendomi la carta che ha usato per farci entrare, e mettendosi in tasca l'altra. "Su questo biglietto sono scritti tutti i nostri numeri di telefono. Se hai bisogno di qualcosa chiama, okay?"

"Si, certo" sorrido posando la chiave ed il biglietto accanto al telefono. "Apprezzo veramente tutto ciò che state facendo per me"

"Non è niente, davvero" risponde aprendo la porta ed uscendo in corridoio. "Ti verrò a prendere domani mattina verso le 8, d'accordo?"

"Okay" annuisco. "Ci vediamo".

"Ciao, Rose" dice con un piccolo sorriso mentre chiude la porta controllando la maniglia per assicurarsi che sia stata chiusa correttamente.

Prendo un respiro profondo e decido che la prima cosa da fare sia farmi una doccia per rinfrescarmi. In ospedale non potevo farmene una vera e propria, quindi decido di approfittare di questa fantastica doccia a mia disposizione.

rosemary |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora