d i c i o t t o

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CAPITOLO 18: VIAGGIO IN AUTO

Punto di vista di Rosemary Cooper


[10 Ottobre 2009]

Sono quasi le tre di notte quando Ramon ritorna alla capanna.

"Okay, ragazzini" dice slegandoci e porgendoci due cappotti. "Indossateli. Andiamo a fare un giretto. È arrivato il momento di fare un cambio di scenario.

Io e Spencer ci guardiamo, ma quando Ramon afferra la pistola, ci affrettiamo ad indossare i cappotti. Sanchez si porta una borsa sulla spalla prima di aprire la porta d'ingresso e gesticolare di uscire con la pistola. All'esterno, la fredda aria della notte ci accoglie in un abbraccio ghiacciato.

Ci prendiamo a braccetto ed indossiamo i cappucci per scaldarci. Ramon cammina dietro di noi puntandoci la pistola. Ci spostiamo nel bosco, incerti su dove stiamo andando. Vediamo i nostri respiri e le foglie di Ottobre scricchiolano sotto i nostri stivali. Dopo un tratto che sembra durare da un'eternità, raggiungiamo il pick-up rosso di Ramon. Apre il retro nel quale è stato allestito una specie di letto, con tanto di cuscini, coperte ed un materasso gonfiabile.

"Che cos'è?" domando.

"Salite" ribatte Sanchez, ed io e Spencer facciamo come dice guardandoci con fare incerto. "Sarà un lungo viaggio, e non voglio che congeliate in un letto di metallo" commenta Ramon estraendo una bottiglia di acqua ed alcune pillole. "Prendetele".

"Ma—" facciamo per protestare.

"Prendetele!" ordina, togliendo la sicura alla pistola.

Spencer guarda con attenzione le pillole ed annuisce, avendole riconosciute ed avendo compreso che non ci uccideranno. Ingoiamo le pillole e porgiamo la bottiglia a Ramon, il quale ce la sottrae velocemente di mano. Con ciò chiude il portello del pick-up e lo blocca. Mi corico sul materasso, sospirando alla comodità dello stesso. Spencer si unisce a me ed emette un grugnito.

"Cosa ci ha dato?" gli domando.

"Pillole per dormire" spiega Spencer. "Le ho già prese in passato quando non riuscivo a dormire. Non sono pericolose".

"Dove credi che ci stia portando?" domando a Spencer mentre sentiamo il motore del pick-up azionarsi.

"Non lo so" risponde, e gli vengono i brividi, quindi ci mettiamo entrambi sotto le coperte.

"Dio, voglio solo andare a casa" dico, ma poi inizio a piangere. "Ma non ho una casa. Non ho un posto dove andare. Non ho nessuno".

"Ehi, andrà tutto bene. Te lo prometto" mi conforta.

"Spencer, ho paura" ammetto.

"Lo so, Rose" sospira, e sorprendentemente mi accoglie in un abbraccio. "Anche io ne ho".

Trascorre qualche momento di silenzio fra di noi, con solamente in sottofondo il rumore del pick-up che si sposta sulla ghiaia.

"Sai che la quando mi hai abbracciata nel corridoio è stata la prima volta che qualcuno mi ha abbracciata?" dico, rilassandomi fra le sue braccia. "Beh, sono sicura che i miei genitori mi abbiano abbracciata quand'ero piccola, ma non ricordo".

Spencer non dice niente, si limita a stringermi ulteriormente a sé e finalmente iniziamo a scaldarci. I nostri respiri si sincronizzano, facendosi sempre più lenti mentre ci addormentiamo insieme. 

rosemary |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora