L'indomabile (In Revisione)

CAMBIAMENTI

POVS'AIDAN

Troppo tempo era passato da quando Helena era scomparsa nel nulla. Avevo invano continuato ad urlare il suo nome sperando tornasse, ma nulla. Per tutto il tempo avevo ripercorso gli stessi passi pensando ad una possibile soluzione per trovarla, ma tutto sembrava essere inutile. Quando stavo ormai per dar di testa, a causa dell'agitazione, una forte luce mi aveva abbaiato. Avevo tentato invano di osservarla, giacchè speravo fosse lei, ma ogni tentativo era inutile. Il bagliore era troppo forte ed altro non potevo fare se non evitare di osservarlo. Una volta scomparsa avevo nuovamente volto il mio sguardo nel punto in cui era comparsa. 

Rabbia.. Delusione.. Paura.. erano questi i sentimenti che stavo provando da quando avevo visto comparire quella donna, che Helena non era. Sentivo dentro me che lei era la causa della sua scomparsa e ciò faceva accrescere in me ancor più rabbia e desiderio di vendetta di quel che stavo già provando. La donna aveva allungato una mano verso me. Voleva la raggiungessi.

"Tornerà... se solo mi seguirai" aveva detto lei con sguardo impassibile.

Il mio istinto mi spingeva a non seguirla ed estrarle informazioni con la forza, ma la ragione mi diceva di seguirla. Non sapevo chi era, non sapevo cosa voleva, ma una cosa la sapevo.. lei sapeva qualcosa sulla scomparsa di Helena, e se io volevo rivederla altra scelta non avevo se non quella di seguirla. Osservandola con disprezzo ed odio mi ero incamminato verso lei e le avevo afferrato la mano. Per un breve istante mi era apparso di vedere un sorriso sgembo sul suo volto, ma non ne avevo certezza giacchè pochi istanti dopo entrambi eravamo stati avvolti dalle tenebre.

INFERI

L'atterraggio era stato burrascoso. Avevo sentito il vuoto sotto i miei piedi e di colpo puf. Ero atterrato su un terriccio prendendo una brutta e dolorosa botta. Quella donna si stava divertendo a torturami, ma una volta finita quella storia le avrei fatto pagare quello che aveva fatto. Ancora dolorante mi ero alzato dal posto in cui ero caduto ed avevo preso ad osservarmi intorno. Mi trovavo in un luogo mai visto prima, dove la natura era priva di vita, tutto era circondato dalle tenebre e la sola cosa che dava una lieve luce a quel luogo tetro, erano le torce accese sparse a pochi metri di distanza l'una dall'altra. Della donna, nessuna traccia. Non sapendo dove andare avevo deciso di seguire il tragitto percorso dalle torce per scoprire dove portavano, e trovare una soluzione per andare via da quel luogo con Helena. 

Lungo il tragitto altro non avevo visto se non piante morte, strani animali che si nascondevano nel buio e delle ombre che passavano fin troppo velocemente per poterle identificare. Nessun suono, nessun'anima viva. Solo io e quegli strani esseri. Quel posto incuteva  angoscia e terrore. Non trasmetteva nulla di buono. Dopo quella che parve un'infinità, ero finalmente giunto dinanzi ad un bivio: da una parte vi era un gran castello dove al di sopra di esso, a sorvegliare l'area circostante vi erano delle arpie, o quello sembravano essere; dall'altra parte vi era invece uno stretto sentiero caratterizzato da alberi morti e pietre. Senza esitare molto avevo intrapreso la strada del sentiero. Qualcosa dentro di me mi diceva che quella era la giusta via, che solo seguendolo avrei avuto le mie risposte.

Il sentiero si era presentato molto breve. Una volta giunto al termine di esso, mi ero trovato dinanzi un'alta recinzione dove dalla parte opposta ad essa vi erano anime in pena che disperavano, si angosciavano, andavano da una parte all'altra seguendo sempre lo stesso percorso. Urla strazianti provenienti da anime che venivano torturate aleggiavano nell'aria. Qualunque persona si fosse trovata dinanzi a tale scena avrebbe provato dolore, disperazione, paura.. perchè era ciò che quel luogo, che quella scena trasmetteva.. ma per me non era così. Il mio corpo sembrava esser svuotato da ogni emozione. Non provavo pietà, angoscia, dolore... solo il nulla. Nessuna emozione.