CAPITOLO (11)

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Flashback

Stavo correndo lungo il prato. Volevo assolutamente prendere quella farfalla dalla rara bellezza, che avevo visto posarsi delicatamente su un fiore altrettanto stupendo.
Correvo come non mai.

"Farfallina, vieni qui da me, non ti farò del male" continuavo ad urlare.

Ridevo come non mai. Rincorrerla mi divertiva quanto incuriosiva... volevo vederla bene, studiare attentamente ogni suo minino dettaglio, immortalarlo nella mia ingenua mente.
Ma poi nella mia corsa sfrenata non mi ero accorta di un legnetto a terra ed ero caduta, sbucciandomi il ginocchio e le mie piccole manine.
Ero scoppiata in un pianto disperato, che era cessato appena scorta la figura della donna, Iris.
Mi era venuta incontro preoccupata come non mai.
Mi aveva preso tra le braccia e inalando il suo profumo alle rose, mi ero calmata.

"Signorina" sentii i suoi passi e le lacrime iniziarono a scendere libere.

Mi voltai e quando mi riconobbe anche lei rimase di sasso.
Mi era venuta incontro abbracciandomi più forte che poteva, sotto lo sguardo confuso di Aidan.
Nello stesso momento che era entrato il maggiordomo, sentii Aidan avvicinarsi a noi.
Io mi ero staccata di malavoglia da Iris, e mi ero voltata a guardare il maggiordomo.
Aidan senza che me lo aspettassi, mi aveva rivolto la parola, con un tono che faceva capire che non voleva interrompere quel momento, ma quando si era accorto del mio sguardo stranito, poiché finora mi aveva trattata male, tornò con il suo solito sguardo duro.

POV AIDAN

INIZIO FLASHBACK

Io e Ben eravamo in giardino ormai da diversi minuti in attesa del preside e delle ragazze, che, d'abitudine, erano in ritardo. Entrambi eravamo seduti ai piedi dell'albero, ognuno immerso nei propri pensieri.

"Che hai con lei? Non é come le altre, non fa la gallina e non é una che si vanta. Ma allora spiegami, questa volta cosa non va?" mi aveva domandato il mio amico.

Lo avevo osservato per qualche istante mentre guardava davanti a sè, verso un punto indefinito.

"Non lo so. Quando l'ho vista ho come provato una strana sensazione, quella sensazione indescrivibile ma che fa parte di ciò che in passato mi sono ripromesso di reprimere. Ha un qualcosa di molto misterioso, ma non riesco a capire cosa. Emana potenza, sicurezza e insicurezza contemporaneamente. È una contraddizione" gli avevo spiegato.

Non sapevo in quale altro modo fargli comprendere quello che volevo dire, ma forse le parole erano fin troppe. Ben aveva sempre colto all'istante quello che gli dicevo anche se spesso non ero chiaro.

"Sinceramente, penso che dovresti uscire da questi tormento. So quanto hai passato, e anch'io come te avrei agito allo stesso modo, ma Aidan non puoi buttare tutto così solo perché in passato una persona si è permessa di distruggerti con uno schiocco di dita. Non tutti sono uguali. Si, sei stato ingannato, hai sofferto.. Ma adesso sei cambiato. Sei più forte. Non voglio obbligarti a tornare come prima, non lo farei mai, ma vorrei che dessi una svolta alla tua vita. E poi sinceramente, credi che sia così stupido? Negli occhi di quella ragazza si legge che qualcosa la tormenta, ha sempre quel velo di tristezza che cerca di reprimere, di nascondere dietro una maschera e non dirmi che anche tu non l'hai notato, perché so che non è così. Io non credo che lei sia una persona cattiva. Non dico che non lo sia, tutti sono bravi a fingere, ma resta sempre il beneficio del dubbio" mi aveva detto lui.

Per me però era un tasto dolente, non era facile andare avanti. Ma non potevo non dargli ragione, vivere nel passato mi avrebbe negato la felicità. Sì, stavo male, avevo voglia di vendetta verso quelle persone che mi avevano portato via tutto. Non ero ancora pronto. Volevo superare tutto, ma non ero ancora in grado di farlo, avevo bisogno di tempo, di andarci piano. Non volevo scottarmi ancora una volta.

"Aidan.."

Mi ero riscosso dai miei pensieri sentendomi chiamare.

"Dimmi Ben" gli avevo detto.

"Lei possiede un potere antico, un potere che ormai da anni non possiede nessuno" mi aveva detto.

Non avevo risposto, sapevo che c'era ancora altro, e temevo che fosse quello che anch'io avevo pensato.

"Ho come la sensazione che la sua prova non sia stata del tutto sincera. Non ho dimenticato quei fasci colorati che l'avvolgevano, ma soprattutto quella fenice, cosa vorrà dire?" aveva detto.

"Sì.. Ho pensato la stessa cosa. La sua aura è molto forte. Il fuoco è un potere forte, ma la sua aura lo è ancora di più. La fenice, non comprendo cosa voleva indicare. Ma una cosa la so di certo" gli avevo detto.

"Credi che sia un pericolo il fatto che tutti siano a conoscenza del suo potere, vero Aidan?" mi aveva domandato, e questo mi aveva fatto comprendere che anche lui era convinto della stessa cosa.

"Se qualcuno di indiscreto venisse a saperlo.." non aveva finito la frase che si era accorto dell'arrivo delle ragazze.

Avevo osservato Helena e notato che come Roxy erano ancora con la divisa usata per le prove della mattina.
Io come al solito avevo assunto uno sguardo neutro, oltre al fatto che il loro ritardo mi aveva irritato, ed ero ripartito all'attacco.

L'indomabile (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora