CAPITOLO (4)

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D'altro canto, adesso aveva cambiato vita e dunque era assai orgogliosa. In poche ore aveva stravolto tutto quanto. Si trovava in un luogo diverso, con persone nuove e conosciute in modi alquanto insoliti. Aveva avuto quel breve incidente, mentre cercava la propria camera, col ragazzo addosso al quale era finita e si era trovata poco dopo sbattuta al muro solo per averlo attaccato nel profondo. Aveva conosciuto Lucas che, in quel momento di difficoltà era corso in suo aiuto. Aveva scoperto di essere in camera con Roxy, cosa che non le dispiaceva affatto, nonostante lei ancora non la conoscesse. Aveva fatto la conoscenza di Ben in un modo piuttosto insolito e di Aiden.. Beh.. Di lui non poteva dire di aver avuto modo di conoscerlo. Non aveva detto parola per tutto il tempo passato nella stessa stanza, però una cosa non le era sfuggita. Quando avevano iniziato a raccontare qualcosa di sè, inconsapevolmente Helena si era leggermente innervosita ed aveva cercato di dire il meno possibile. Ma era stato in quell'istante che per brevi secondi aveva incrociato lo sguardo di Aiden, che sembrava voler indagare su quella sua reazione, sul perché cercava di far sapere poco di sè. Lei d'altronde aveva provato una strana sensazione sin dal primo istante in cui aveva incrociato il suo sguardo, era come se lo conoscesse da sempre, come se sentisse una forte attrazione verso di lui ma realmente era la prima volta che lo vedeva e non riusciva a comprendere perché si era sentita così.

Dopo quelli che erano parsi loro infiniti minuti, gli era stata servita una cena a base di pesce. Vi erano davvero tante prelibatezze al loro tavolo, come anche in quello degli altri studenti e dei professori che cenavano poco più lontano. Alcune tra queste, erano: orata, sgombro, risotto allo scoglio, insalata di polpo, calamari, ostriche e molti altri piatti. Piano piano li avevano gustati tutti deliziandosi in una maniera strabiliante. Durante la cena avevano scambiato qualche chiacchiera sulle prove che si sarebbero tenute il giorno seguente.

La cena era passata molto velocemente e dopo aver finito, avendo ancora del tempo libero, avevano deciso di dirigersi alla sala comune dove anche non facendo nulla di particolare, la mente di Helena si era liberata da ogni pensiero ed anche lei aveva potuto finalmente godersi un meritato relax. Si era lasciata andare come non mai e questo le aveva dato l'opportunità di conoscere meglio le nuove persone con cui doveva vivere, anche se non aveva alcuna intenzione di legare particolarmente con nessuno, ad eccezione del gruppo con cui aveva trascorso le ultime ore. Non era da lei fidarsi facilmente delle persone giacchè. Di non cedere ai sentimenti e non dare voce al proprio cuore. D'altra parte non riusciva a non pensare a non pensare come fosse la sua vita poche ore prima di arrivare in Accademia e le dispiaceva anche non aver avuto modo di salutare Rebecca e dirle che sarebbe andata via. Ma anche se ne avesse avuto la possibilità sapeva bene che l'amica avrebbe preteso valide spiegazioni che lei non poteva darle. Forse era stato meglio andar via senza crear scompiglio, o forse era solo la giustificazione che voleva dare ad una sua mancanza, ad un gesto che la turbava nel profondo.

Durante la serata, Aiden si era ritirato prima di tutti nella sua camera, mentre lei, Roxy e Ben avevano deciso di rintanarsi nella camera delle ragazze, dove altro non avevano fatto che scherzare, ridere e chiacchierare a lungo. Lucas invece non lo aveva più rivisto da quando erano andati a cenare. Sicuramente anche lui aveva i suoi impegni, ma un po' le dispiaceva che non fosse li. Sebbene il loro incontro non fosse stato dei migliori, gli era comunque grata per averla tolta in piccola parte dalla situazione in cui si era ritrovata. Non aveva alcun tipo di interesse verso il ragazzo, lo conosceva appena, ma il suo esser corso in soccorso o aver provato a darle aiuto l'aveva portata a provare un senso di gratitudine nei suoi confronti e per questo non voleva ignorarlo totalmente. Il giusto per tenere in vita un lieve rapporto tra due persone che si ritrovavano a studiare nella stessa Accademia.

La serata si era prolungata, ma quando ormai era piuttosto tardi Ben aveva dato la buonanotte alle due ragazze e si era diretto in camera, ed anche loro avevano deciso di andare a dormire per esser ben riposate per le prove del giorno dopo. Le ore erano passate, Roxy dormiva ormai profondamente ma Helena di prender sonno sembrava non averne voglia, e se ne aveva non ci riusciva, tante erano le sue preoccupazioni ed i pensieri che l'assalivano. Aveva passato la notte insonne, a pensare a come sarebbero state quelle misteriose prove di cui nessuno osava svelare qualcosa. Ma quello che più la preoccupava, era come avrebbe fatto a mantenere il segreto che da anni con suo padre si portava dentro. Era già stato difficile mantenerlo fino a quel giorno ma ci era riuscita, ma le cose non erano più le stesse.. non si trovava più in mezzo a comuni umani, privata dal far uso della magia.. si trovava in un luogo dove al contrario di prima, doveva dar sfogo ad essa, ma cercando comunque di tenere per sé quel segreto che sempre più diveniva un macigno, il cui peso aumentava a dismisura. Quel segreto che era costretta a mantenere ancora per molto al fine di non mettere a rischio la propria incolumità e quella altrui.

Tanta era la sua preoccupazione, che non aveva trovato altra soluzione al di fuori di quella di cercare suo padre nel cuore della notte, per porgli tutte quelle domande che la stavano tormentando. Seppurcombattuta se farlo o meno, per lei in quel momento quella era la decisione migliore. Andare da suo padre e parlare chiaramente. Cercando di non svegliareRoxy, in punta di piedi si era diretta fuori dalla propria camera e si era incamminata verso l'ufficio dell'uomo. In giro nessuna voce, sembrava che tutti dormissero. La ragazza sperava solamente di trovar sveglio colui da cui necessitava delle risposte. Non sapeva però che in realtà non era sola. Nell'oscurità veniva osservata e seguita, senza che lei potesse rendersene conto. Una volta arrivata nell'ufficio dell'interessato aveva bussato, ma nessuno aveva risposto. Si era resa conto che la porta era di poco aperta, e seppur con incertezza era entrata richiudendosela alle spalle. 

Lo aveva visto, lì dinanzi la finestra ad osservare il cielo stellato perso in chissà quali pensieri.

"Immaginavo che saresti venuta" le aveva detto, lasciandola sorpresa il padre.

Helena non credeva si fosse accorto della sua presenza, tanto era entrata piano evitando di far bruschi rumori.

"Non riuscivo a dormire padre" aveva risposto con incertezza.

Lui si era voltato e le era andata incontro.

"Ti turba la prova di domani? Il trovarti allo scoperto?"

"Si padre. Vedete, abbiamo tenuto per noi il mio segreto per anni, ma adesso il rischio che venga fuori è altissimo".

"Helena, tesoro.. siediti" gli aveva detto, facendo segno verso la poltrona.

"Vedi, tu sei venuta qui per dar sfogo a quello che sei, per allenarti ad usare i tuoi poteri, per divenire potente.. Il tuo segreto doveva rimanere tale quando ti trovavi tra gli umani, ma ora le cose sono cambiate. Arriverà il momento in cui tu dovrai  conoscere la tua vera te, le tue origini.. dovrai sapere tutto, ma non sarò io a dirigerti durante questo cammino, non sarò io a svelarti ogni cosa".

"Cosa volete dire padre? Davvero sono confusa, non comprendo le vostre parole".

"Non posso darti delle spiegazioni, non spetta a me.. al momento più opportuno capirai, ma adesso devi restare serena e concentrarti sui tuoi obiettivi. Per domani non devi temere, ho già pensato a tutto io".

Helena non aveva più osato dir parola. Si fidava del padre, ma era confusa.. troppe cose iniziavano a non tornarle, troppe invadevano la sua mente, troppe la confondevano. Troppe domande senza risposte. Ma come lui le aveva detto doveva attendere, e lo avrebbe fatto.. ma avrebbe comunque cercato di scoprire qualcosa da sè, senza che nessuno ne sapesse nulla.. persino lui che era il padre.

"Adesso è tardi, torna in camera tua e mettiti in forze per domani" le aveva detto lui alzandosi, seguito a ruota dalla figlia ed accompagnandola alla porta.

"Buona notte padre".

"Buonanotte Helena".

Dopo quel saluto, lui aveva richiuso la porta e la ragazza così come lo aveva raggiunto era tornata in camera. Una volta ritornata si era sdraiata nel suo letto continuando invano a tentar di dormire. Solamente alle prime ore del mattino era riuscita a prender sonno.      

L'indomabile (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora