°FAI UNA CAZZO DI SCELTA•
Parte 1/3Il giorno in cui la la notifica apparì sul mio schermo, risi così tanto, tanto da far fuoriuscire le lacrime. La NASA aveva aggiornato il suo blog internet:
!ATTENZIONE!
In questi mesi, noi NASA, l'insieme degli scienziati più intelligenti al mondo, abbiamo creato un nuovo virus: cerebrum 560.
Lo abbiamo testato su dei pazienti particolari: vittime di guerra, pronte alla morte. Questo virus, testato all'interno di una struttura con spessore di 6 cm, inizialmente non ha riscontrato alcun successo. Con la creazione di questo virus, avevamo intenzione di fortificare l'esercito statunitense, affinché l' ISIS, che da anni minaccia il nostro mondo, venisse neutralizzato. Per questo, ci vogliono i numeri: far risorgere i morti, era l'unico modo. Siamo tanti, ma non abbastanza per le crudeltà di questo mondo.23:43 31 Ottobre 2018 le cavie hanno iniziato ad avere sintomi di febbre. Le loro pupille dilatate, i loro passi barcollanti. L'esperimento aveva avuto successo. I morti stavano ritornando in vita, secondo un processo secondo il quale, la parte morente veniva compensata con una delle sostanze all'interno del virus: Catrame fortificato. I morti, rinchiusi all'interno della struttura, hanno iniziato ad avere sempre più forza. Le tre cavie, il loro nome era Mark, Hose e Tara hanno iniziato a mangiare gli animali che prontamente lanciavamo all'interno della struttura: che essi erano topi, scarafaggi, persone per loro non era importante. La catrame aveva, ovviamente, danneggiato il lato intellettuale ed emotivo delle persone. Deree, una bambina, è stata sacrificata: fatta entrare nella struttura, è stata divorata. Ogni singola parte di corpo, come faccia, mani, piedi, budella. Dopo poche ore, la restante parte del corpo, cominciò muoversi. Loro, attraverso il morso, le avevano passato il virus.
1 novembre 2018 ore 19:08. Un gruppo facente parte dell'ISIS, ha invaso la struttura generale, i cancelli sono stati aperti. Molti hanno visto tutti gli esperimenti fatti dalla NASA: il controllo degli alieni; la costruzione di campi di lavoro per minori; la probabile costruzione della "città della scienza" nella parte meridionale dell'Italia; il progetto dei morti viventi. Hanno obbligato gli scienziati ad aprire le porte della struttura. Da essa, i quattro zombie sono usciti. Con ferocia, gli uomini hanno riso, iniziando a sparare: gli zombie, che se non colpiti al cervello continuano ad essere mostri, attirati dal rumore degli spari, hanno divorato tutti. Sangue, budella sparsi per i corridoi. Alcune ore e anche io diventerò uno di loro. Salve a tutti, mi chiamo Derek, e mi scuso per aver creato delle macchine di distruzione. Perdonatemi se mangerò le vostre carni. Mi scuso, ma tra esattamente tra 5 ore, il virus si diffonderà nel nostro pianeta. Sopravvivete, se ci riuscite. •Colpiteli al cervello
•Non fatevi mordere
•Non fate rumore
•Anche le loro unghie trasmettono il virus
•Non state soli
•Cercate una soluzione
Barricate le case, stanno arrivando.Vivevo solo io, a Busan precisamente. Erano le 19:20 quando spinto dai brividi di terrore, anche se ero sicuro fosse un pessimo scherzo di Halloween, barricai casa. Le sedie a bloccare le porte, le tapparelle chiuse, le luci abbassate, la musica spenta, il respiro irregolare. La luce sparì due minuti dopo, così come la corrente. Non prendeva Internet. Ero solo ed avevo paura. Salì le scale affinché potessi arrivare nella mia camera e affacciarmi sulla strada del mio paese. Era tutto tranquillo e buio. E si sa, le cose brutte arrivano al buio con un semplice stacco della corrente. Le mani tremarono di più quando il mio vicino di casa, che mi osservava attentamente dalla finestra, venne morso dal cane nella gamba. Sbarrai gli occhi, guardando il cane cibarsi della carne umana e fissarmi con curiosità. Mi mossi all'indietro guardando la strada: i morti erano arrivati. Si riversarono nelle case, si cibarono di qualsiasi cosa si muovesse. Vedevo molti zombie che sbattevano contro la porta di casa mia. Tremai, piangendo, stendendomi a terra, dondolando. Sentivo urla, spari, ringhi e rumori che mai avevo sentito prima: rumori assordanti, da passi strascicati, denti che strappavano la carne.
"SPARATE!" "MIA FIGLIA!" le voci si mescolavano. La mia testa sembrava esplodere. Io che nella mia vita avevo sempre cercato di essere forte, che durante i film horror non gridavo e ridere invece quando gli zombie comparivano sullo schermo. Ora ero lì, a tremare e a sperare che quella maledetta porta resistesse alla potenza di quei mostri.
"APRI QUESTA CAZZO DI FINESTRA!" una voce ovattata mi giunse alle orecchie. Un ragazzo moro, con espressione arrabbiata e spaventata bussava contro i vetri della finestra. Io scossi la testa dapprima, quando le parole di nonna mi tornarono in mente "Bisogna sempre aiutare il prossimo". Mi alzai e cacciai il chiavistello, per poi chiudere le tende dopo che il ragazzo entrò. Si piegò sulle ginocchia respirando affannosamente.
"CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?" mi urlò contro, alzandosi per prendermi dal colletto della maglia. Io gli tappai la bocca, con le lacrime agli occhi.
"Non urlare, loro sono attratti dal rumore. Ascolta, so quanto te. La NASA ha fatto un cazzo di esperimento e, come vedi, ha funzionato" spiegai sottovoce. Lui mollò la presa prendendosi la testa tra le mani. Lo vidi piangere, sussurrando ogni tanto 'la mia famiglia'.
Mi sedetti per terra, a contare quanti secondi ci rimanevano.
"Come sei entrato?"
"Secondo te, io, voglio parlare quando fuori c'è l'Inferno?" sussurrò arrabbiato. Le sue vene del collo in risalto. Non risposi, solo mi alzai e aprii la porta della camera.
"Aspettami qui, se dovesse succedere qualcosa, là c'è una pistola. Ti sto dando un'opportunità: o mi uccidi, o mi chiudi fuori e mi fai uccidere...o aspetti che vada a prendere qualcosa da mangiare e da bere prima che la porta inferiore si apra. Sii uomo, tizio, è la fine del mondo".
Gli stipiti della porta erano quasi crollati, ed io solo, prendevo quello che più potevo, continuando a puntare lo sguardo sulle loro bocche. Molti di loro, non avevano articolazioni, occhi, naso, capelli, denti. Eppure sembravano pronti a resistere ad un carro armato.
Salii di corsa le scale, sbarricai la porta della camera. Presi un borsone, e ci misi dentro la roba.
"Mi chiamo Jungkook, mi sono arrampicato dall'albero. Stavo camminando quando uno di loro mi stava venendo in contro. Scusami se sono stato violento, non volevo e-"
"Shh, va tutto bene. Aspettiamo in silenzio, presto romperanno la porta, quando succederà vedremo cosa fare"°•°•°•°•
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-Lougtout
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°Apocalypse•
FanfictionDove Jungkook e Taehyung, scontrandosi totalmente a caso, devono sopravvivere durante un'apocalisse zombie. 🏅19° in zombie 13/11/18 🏅16° in zombie 16/11/18 🏅1° in zombie 22/11/18 🏅1° in kook 22/11/18 🏅1° in zombie 11/03/2020