°Capitolo 33•

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°Parte di storia senza titolo•

"Non aver paura, ti prego" sussurrai con occhi chiusi, dondolando avanti e dietro, sentendo le mani di questi mostri sfiorate il mio corpo. Le loro unghie sporche a contatto con la superficie dei miei pantaloni, della mia maglietta, i capelli tirati indietro, fin quando non alzai la spada per staccare loro le mani.
"Sei un codardo, Taehyung, un codardo" piansi, le lacrime evanescenti, come se il mio stesso corpo si rifiutasse di emettere emozione. Non sarei sopravvissuto, lo sentivo dentro, lo avevo detto, che cazzo di idea era questa. Eppure avevo visto i loro visi così speranzosi, così fiduciosi, che quasi mi pentii di aver aperto bocca.
"Forse è giunto il momento" risi, tirando le mie ciocche, guardando al di là del cassonetto della spazzatura, la struttura che tanto odio ricorderò, ricorderemo. 'Circolo 21'.

Yoongi uscì dalla stanza, con un ghigno in faccia, le mani sporche di sangue, e girò con lentezza la chiave della stanza. Abbracciavo forte Jungkook, piangendo contro il suo collo, e lui, con tutto l'amore di un amante, di un innamorato, mi cullava sussurrandomi parole dolci.
"È tutto apposto, amore mio, tutto apposto" cantava, e quelle parole me le ero tatuate nelle ossa, al rifugio da questa merda di mondo. Jungkook era una roccia, un cavaliere, l'ho sempre pensato, che era stato forgiato per essere tutte le cose belle del mondo in un'unica persona. A volte ci pensavo, se volesse cedermi una piccola parte di sé, bella o brutta che sia, ma poi mi rimproveravo e dicevo che Kook, di cose brutte non ne possedeva e, delle cose belle, non ero degno di possederle dentro di me.
Avevo ceduto così tanto a Kook, tutte le ambizioni, tutte le mie paure, lo avevo privato del mio contatto ripensando a Billie, lo avevo privato di così tante cose, che sentivo il cuore pulsare e smettere per l'intero giorno.
"Perdonami" riuscii a mormorare tra singhiozzi e gemiti di dolore, perché una minima parte di me, sapeva che ora sarebbe finito tutto, questo posto, questa vita. Una parte di me era felice, cazzo Billie era morto, ero con la mia famiglia... l'altra parte di me era triste perché qua dentro ho affrontato cose così grandi che neanche credevo di potermi dentro. Fa male. Non so neanche cosa fa male, avete presente quando vi alzate e dite che sarà una giornata di merda? O quando dite che vi sentite giù senza sapere il perché? Mi sentivo un male dentro, Petrarca lo chiama accidia, io lo chiamo paura.
Paura di vivere, di morire, di perdere, di perderci. Sapere che in un futuro non ci sarà più nessuno che ricordi il mio nome, i miei sacrifici, le mie battaglie...sembra una cosa sciocca ma ora capisco cosa provava Achille quando scelse una vita breve ma gloriosa. Fa male l'oblio, fa paura l'oblio. Ma mai, come il Pelide, avrei scelto la gloria anziché l'amore.
Perché sì, avevo trovato l'incarnazione di amore, e mi sentivo così fottutamente al sicuro tra le sue braccia che non mi importava più niente, se non di noi.
"È finito tutto, Taehyung-ie" accarezzò i miei capelli Yoongi. Ed era quello il punto, Yoon, che io avevo paura di quella fine.
"Andiamo dagli altri, piccola peste" rise Kook, facendomi alzare la testa per farmi guardare i suoi occhi, quelle sue due lune così belle da ispirare i migliori poeti al mondo. I suoi occhi erano su di me, solo su di me, ed io non persi un minuto a fiondarmi su di lui, baciandolo fino a che i nostri respiri non divennero pesanti. Le sue labbra erano morbide, delicate, caramelle gusto nostalgia e rancore.
"Tutte queste attenzioni oggi, a cosa le devo?" chiese, tenendomi vicino a lui, portando una mano ad accarezzarmi il volto, e guardandomi come se veramente ci fosse del bello dentro di me. Ero marcio, dentro. Ero come loro.
"Io Jungkook-" il mio cuore accelerò i battiti, e mi sussurrò che ancora potevo nascondermi, potevo fare finta che tutto stesse andando per il meglio "ti amo" sputai.
Gli occhi di Jungkook si spalancarono così tanto che mi ci persi dentro, e si riempirono di lacrime, che ci annegai dentro. Sorrise tra le lacrime e appoggiò la fronte sulla mia, che mi sentii a casa.
"Pensavo che sarei morto senza averle mai sentito queste parole, Taetae" sorrise lui, prima di baciarmi con più passione, così tanta che desiderai morire vedendolo così felice per niente.
"Ti amo anch'io, orsacchiotto" cuore, ti prego, resisti un altro po'.
Mi prese per mano e mi trascinò dagli altri che ci guardavano con un sorrisino in volto, consapevoli dei nostri sentimenti. Hoseok si avvicinò e guardò negli occhi di Yoongi, scuotendo la testa.
"Circolo 21" pronunciò però quest'ultimo "Hoseok mi ha detto che là dentro c'è una probabilità di trovare l'antidoto per quei bastardi, è un giorno di viaggio".
Antidoto. Guardai le facce dei miei compagni, stanchi, affaticati, distrutti, sporchi di sangue, terra e sudore.
"Non credo sia una buona idea" mormorai, tossendo leggermente, facendo sì che tutti loro mi guardassero.
"Che cazzo stai dicendo? È l'antidoto" mi chiese Jimin, quasi turbato dalla mia affermazione.
"Siamo stanchi, Jim, non ce la faremo ad affrontare quanti zombie?" chiesi io ad Hoseok, guardandolo negli occhi.
"Non ne ho idea, quel posto è sigillato, l'ultima volta che l'ho visto era circondato da almeno 20 zombie per lato" sputò tutto ad un fiato, era realista. Lo sapeva lui, che non ce l'avremmo mai fatta.
"Ma noi- siamo noi, cazzo, siamo fortissimi" cercò di convincersi Nam. Kook mi guardò e poi socchiuse gli occhi.
"Forse dovremmo solo provarci, per noi tutti. Non perché siamo forti, ma perché siamo insieme, siamo uniti. Questo significa che non avremmo modo di riposarci, di respirare, di relazionarci con gli altri. Dobbiamo stare attenti, dobbiamo essere svegli, veloci, severi" affermò Kook e, allora, solo allora, capii che sarei andato con lui in capo al mondo, solo se lo riteneva giusto. Guardai gli occhi di tutti e ci lessi speranza, forza e allora chiesi al mio cervello di essere forte ancora per un po'.

E lo facemmo. Eravamo partiti, avevamo chiuso le porte della casa di Billie, vedendolo trascinarsi senza gambe per i corridoi, dopo che Yoongi lo aveva lasciato trasformarsi. Era giusto così, credo.
"Siamo arrivati...fratelli" sussurrò Hoseok, con il viso abbassato. Mi sentii quelle parole attraversare tutto il cervello, il mio cuore. Alzò il viso da terra piantando i suoi occhi su di noi, fermi ad ascoltare, sudati e ancora più stanchi.
"Non voglio fare un discorsone, non ne vale la pena. Abbiamo affrontato cose ben peggiori di questo viaggio, nel quale abbiamo sprecato molte energie, abbiamo ucciso zombie, persone, animali. Abbiamo perso tutto e, sarò sincero, perderemo ancora molto fino alla fine" iniziò facendomi salire il magone "ma per me siete stati la famiglia che non ho mai avuto, i miei fratelli, i miei angeli, i miei protettori. Mi avete punito, e ora lo capisco, vi ho visto amarvi, e non capivo con quale logica, ma ora, l'ho capita che era la logica del cuore" pianse, nascondendosi.
"Resistete, ve lo chiedo per me, perché sono egoista e lo so che, senza voi io non posso più resistere" finì, facendomi piangere per l'ennesima volta.
"Famiglia" sussurrammo insieme, abbracciandomi come fosse l'ultima volta.

"Non è cambiato niente, Tae, hai fatto bene! Per tutti" sussurrai, guardando il cielo.

Ci eravamo separati, uno per ogni lato, e per tanto tempo andammo bene, sparammo, uccidemmo, cancellammo ogni traccia di zombie lungo il Circolo 21. Ma si sa, che il rumore, ne attira sempre di più. Era scoppiato il caos, Yoongi, Jimin e Nam si erano rifugiati sopra il tetto di un automobile, staccando teste e piantando le loro lame in ogni dove. Gli altri erano davanti la porta della struttura, cercando di aprirla e farci entrare. Io gli coprivo le spalle, ma quando diventano troppi, o quando diventi uno di loro non c'è speranza.
"Mi hanno morso, Kook, prima che Billie morisse, mi hanno morso" sussurrai, proprio quando la porta si aprì ed entrarono tutti, compresi Yoongi, Jim e Nam.
"ENTRA TAE! C'È L'ANTIDOTO" urlò Jin, spingendosi fino alla porta.
Scossi la testa e mostrai il mostro, proprio vicino al cuore e, allora mi sporsi, schiacciai il pulsante e li chiusi dentro, al sicuro, protetti. Si dimenavano contro la porta e gridavano il mio nome, piangevano.
"SALVATEVI! FATELO PER ME. Vi amo, ti amo Kook, siete tutto, ma non posso guarire. È stato l'ultimo viaggio, e siete stati-" mi interruppi a causa del volto inondato di lacrime del mio amore. Si inginocchiò e mi pregò di entrare, ma non potevo, mi stavo trasformando, non avrei mai rischiato di ferirlo.
"FATELO PER ME"

Il cielo non mi sembrò mai così vicino, così limpido, così chiaro, era scritto nelle stelle, la nostra storia. L'oblio non fece più paura, neanche quei mostri, non ebbe più importanza nulla se non i ricordi, di quei visini così sfacciati, così carini. I ricordi mi fecero sorridere, steso su un cassonetto di una spazzatura, circondato da zombie, pensando a tutto ciò che facemmo. Non mi pento, sono io, in tutto questa merda. Ed allora lo feci, rotolai e mi gettai sui cadaveri camminanti, e guardai il cielo. Basta questo.

"TAEHYUNG, GIURO SUL CAZZO DI TUO PADRE CHE TI AMMAZZO SE NON CHIUDI QUEL CAZZO DI COSO" la voce di mia madre mi fece sbuffare e togliere le cuffie dalle orecchie.
"Cinque minutini?" cercai di dissuaderla ma una sberla mi arrivò dietro il collo facendo muovere la manovella del joystick avanti ed il mio personaggio cadde in mezzo ad un cerchio di zombie.
"MAMMA! MI HAI FATTO MORIRE! NOOOO" urlai quasi piangendo guardando la scritta 'Dead' a caratteri cubitali lampeggiare sul display.
"Dai, Tata, chiudi che il piccolo vuole dormire" mi consolò mia madre, tenendo il mostriciattolo del suo cane tra le braccia.
Chiuse la porta dietro di sé ed io continuai a guardare la scritta.
"Proprio alla fine" mi disperai e, prima di cliccare sulla X per chiudere la pagina del computer, una nuova notifica sul gioco mi distolse dall'obiettivo.
Kookiller: Ehy ciao! Sei bravo a giocare, magari potremmo fare una partita insieme se vuoi!
Risi un pochino, scuotendo la testa e, prima di cliccare sulla X ci ripensai su un minuto.
Io: Mi farebbe tanto piacere. Piacere Taehyung.
Kookiller: Il piacere è mio, Taehyung, mi chiamo Jungkook.
Chiusi infine la pagina, promettendo a quel giocatore di collegarmi il giorno dopo per una battaglia all'ultimo sangue.

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- Apocalypse.

Salvataggio in corso...

Fine.

°•°•°•°•°

-Lougtout

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