°Capitolo 24•

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°Docce e un po' di svago•
ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITO SE SIETE SENSIBILI NON LEGGETE!

Li guardai uno ad uno, le loro facce impassibili di fronte ad una scelta così difficile.
"È così facile per voi mettete a morte una persona? È così facile sparargli un colpo in testa? Scommetto sulle mie palle che voi siate stati dei moralisti del cazzo che non erano d'accordo con la pena di morte. È davvero diventato così scontata la morte, tanto da imporla a qualcuno?" chiesi, con le lacrime agli occhi.
Jin mi guardò per un solo istante, prima di alzarsi e venirmi accanto.
"Taehyung ha ragione. Non siamo nessuno per decidere se debba vivere o meno, saranno poi le stesse cose che lui ha creato a fargli rimpiangere di essere nato" affermò, guardando tutti.
Tutto tacque. Non si sentiva più niente, se non i nostri respiri pesanti, e, probabilmente, le nostre rotelle cerebrali.
"Lo s-ai che ci stai costringendo ad accettare un assassino?" mi chiede Jimin, balbettando e con sguardo perso. I suoi capelli erano tutti tesi, forse per aver passato troppe volte la mano tra di essi, e lui, quel piccolo diavolo, non mi apparteneva più.
"Io l'ho uccisa" confessai, guardandolo negli occhi, il mio cuore batteva all'impazzata, ne potevo sentire i battiti nelle orecchie, facendomi quasi soffocare.
Jimin mi guardò con occhi confusi, prima di alzarsi e avvicinarmici, con la furia negli occhi, rossi come non mai.
"Lei non era più Brontee, Chim, non era più nessuno. Lei non l'avrebbe voluto" dissi e, ad un tratto lo vidi sedersi sulle mie gambe,tremante come non mai.
"Stai facendo una lezione di vita sul non uccidere e tu, hai ucciso mia sorella" sussurrò, poggiando la testa sulla mia spalla. Portai la mia mano sui suoi capelli, accarezzandogli, notando le facce stranite degli altri.
"Brontee era sempre la più bella di tutti quei zombie, se la cosa può risollevarti di morale. Aveva tra le mani un pupazzetto, quello che le abbiamo regalato dopo la festa a Hong, sembrava così lei. Poi ho visto i suoi occhi e, non c'erano più quei suoi occhietti verdi, così vispi, così suoi, ma al posto loro vi erano due bottoni di color vitreo. Le sue mani volevano ammazzarci, me e Kook" indicai, mentre sentivo le lacrime del mio migliore amico dar vita a rose rosse sul mio collo.
"Così mi son detto, Jimin non l'avrebbe mai lasciata così, a non riconoscere più il suo primo amore, il suo TaeTae. Ho fatto ciò che avresti fatto tu, Jimin, ora vorrei tu ti fidassi di me" sentii il ragazzo annuirmi contro il collo e pulirsi le lacrime con la mano.
Jungkook mi guardava con occhi sgranati, probabilmente avendo capito di chi stavamo parlando e di chi ero io per lei. Yoongi aveva gli occhi abbassati, lucidi, perché, probabilmente, anche lui aveva conosciuto Brontee. Jin e Namjoon poggiarono le mani sul tavolo  guardandosi negli occhi.
"Hoseok è uno scienziato, lui forse ha l'antidoto per tutto, lui l'ha creato, lui lo può distruggere" disse Namjoon, osservandoci per una nostra possibile reazione.
"Io sto con te, Taehyung, se tu credi debba vivere ti prendi tutte le responsabilità. E, grazie amico mio" pianse Jimin nuovamente, prima di alzarsi e, seguito da Yoongi, dirigersi verso l'esterno.
Mi prudevano le mani dalla voglia di spaccare tutto, perché io di responsabilità ne avevo troppe che, in parte, mi ero ritrovato a sorreggere.
Jin e Namjoon si alzarono e, con delle pacche sulle spalle, andarono a riposare in una delle camere meglio disposte ad essere utilizzate.
"Dovresti andarci anche tu, Tae" sussurrò Jungkook nel mio orecchio, facendomi alzare e cingendomi i fianchi.
Nonostante tutto, io volevo lui, con i suoi modi di fare, con il suo insopportabile caratterino, con il suo essere sexy, dominante e straordinariamente appagante e gentile.
Annuii sul suo collo, sussurrandogli contro "vieni con me?" che gli procurò degli evidenti brividi. I suoi denti andarono a stringere il lobo del mio orecchio destro, ringhiando di non provocarlo ma, io quella sera, volevo farlo. In tutti i sensi possibili.
Gli presi la mano e sotto il suo sguardo, baciai una ad una le sue dita, sporgendo di più le labbra per fargli notare la loro grandezza e, a quel punto mi chiesi dove fosse finito il Taehyung razionale e pieno di conflitti mentali.
Lo sguardo di Jungkook era acquoso, pieno di bramosia, lussuria che io volevo sulla mia pelle, ora e per sempre. Mi avvicinai al suo orecchio e, mentre le mani stringevano i suoi capelli, leccai lentamente quella cazzo di parte che mi faceva morire ogni volta: l'attaccatura della mandibola con l'orecchio.
"Ti dò due minuti, Jungkook...sono in bagno" sussurrai suadente, girandomi e sculettando verso le docce. E, credetemi, lui ci impiegò meno di due secondi ad arrivare. Da quel momento scoppiò il caos.
Le nostre labbra si incontrarono voracemente, si baciavano, toccavano, amavano, lottavano tra di loro così come i denti, che affondavano nella carne e la tiravano.
Strinsi la sua maglia tra i pugni delle mie mani, tirandolo verso di me, e con uno scatto veloce gliela tolsi, staccando così le nostre labbra. Ammirai i suoi addominali, il suo corpo era perfetto ma sentivo che oggi avrei voluto avere una minima parte di potere, volevo fargli capire che una parte perversa abita in me, ed io la accetto e sono pronto a farla uscire. Sotto i suoi occhi scorrevoli lungo tutto il mio corpo, portai le mie mani sull'orlo della mia maglia, togliendo e gettandola a terra, insieme a quella del moro e, appoggiandomi al muro, slacciai i miei pantaloni rimanendo così solo in intimo.
Jungkook si morse il labbro avvicinandomi a sé, poggiando le sue labbra sul mio collo che dilaniò con i suoi morsi, con i suoi baci e, prendendo le sue mani le infilai all'interno dei miei boxer.
"È tutto tuo Jungkook, ogni cosa che stai vedendo, toccando, assaporando, ti appartiene e non perché l'hai detto tu, ma perché sento di appartenerti" sussurrai sulla sua pelle che graffiai e poi baciai, come se il dolore scomparisse con i miei baci.
"Stai giocando con il fuoco, TaeTae, cazzo" mi spinse al muro, le braccia ai lati della mia testa a bloccarmi l'uscita, il suo ginocchio tra le mie gambe.
"Bruciami, Kook" e così fece.
Lo spogliai, con l'acqua aperta dal moro, a bagnarci da capo a piedi, come a lavarci dai peccati che stavamo commettendo. Le nostre pelli si scontravano, in un continuo bisogno di qualcosa di più.
Mi inginocchiai guardando la sua figura sfocata per l'acqua dal basso verso l'alto, e cazzo era la visione migliore: Jungkook con mille goccioline a bagnare il suo corpo, gli occhi fissi su di me, le guance rosse. Senza staccare gli occhi dai suoi, lo presi in bocca, facendogli sollevare gli occhi al cielo e portare le mani sui muretti ai nostri fianchi. Baciai e leccai ogni singola venatura, la sua punta grossa e rossa, mentre le mie mani accarezzavano i suoi testicoli.
"Tar-ah" gemette, mordendo le labbra e portando una mano tra i miei capelli, iniziando a spingere sempre più veloce nella mia bocca. Sentivo la punta del suo pene toccarmi la gola, facendomi salire le lacrime agli occhi per la mancanza di fiato, sottolineato anche dalla presenza dell'acqua sul mio volto. Si staccò dalla mia bocca con un 'plump' che mi fece sospirare dal piacere e, proprio mentre cercai di prendere respiro, mi sollevò e mi fece allacciare le gambe sul bacino, sprofondando dentro di me.
Dolore e piacere sono due cose sole, capaci di strozzare il tuo respiro e farti perdere la testa. La testa di Jungkook finì tra l'incavo del mio collo, prendendo respiri regolari e aspettando un mio assenso.
"K-kook-ah" sollevai la sua testa, gemendo il suo nome "prendimi ora, domani, sempre, basta che-andj- tu stia con me".
Al moro luccicarono gli occhi e baciandomi con trasporto iniziò a muoversi con movimenti che mi fecero urlare e portare le unghie nel loro posto preferito, il sedere del ragazzo.
"PIÙ AHH VELOCE" urlai in preda al piacere, portando la mano sulla mia erezione, insoddisfatta e cocente. Baciai Jungkook, le sue spinte mi fecero sbattere la schiena sul muro dove ero poggiato, sentivo il suo membro aprire sempre di più la mia carne, toccando posti che neanche credevo potessero esistere.
"Sei così bello, Tae-AH" sussurrò sulla mia pelle gemendo e urlando il mio nome, prima di piantare le mani sul mio sedere aprendolo ancora di più. A quel punto, la due erezione colpì la mia prostata così tante volte da farmi perdere la voce e venire con un forte schizzo. Sentii il liquido di Jungkook riempire il mio buco e scivolare lungo le mie cosce, che svanì nel nulla per mezzo dell'acqua. Strinsi il moro più vicino, baciandolo e respirando la mia ragione di vita.
"Posso dirlo Taehyung?" mi chiese respirando faticosamente, ancora dentro di me.
"Cosa, piccolo mio?" accarezzai i suoi capelli bagnati e appiccicati sulla fronte, che spostai velocemente.
"Che sei mio" mi rispose guardandomi negli occhi con un cipiglio in volto, facendomi sorridere.
"Si, Kook, lo puoi dire"
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Mi volete bene?
-Lougtout

°Apocalypse•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora