°Capitolo 6•

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°Il primo uomo morto•

L'uomo mi fissava in attesa, mentre colui che avevo capito si chiamasse Jin, continuava a puntare la pistola alla tempia di Jungkook.
"Ascoltami. Io potrei far parte del tuo gruppo, come vedi non ho una pistola alla tempia" cominciai, il moro mi guardava con occhi tristi quasi delusi, con un pizzico di rabbia e rancore.
"Ma il povero piccolo cucciolo lo abbiamo trovato per primo. Se avessi trovato prima te, lui avrebbe fatto la stessa cosa" disse ironico l'uomo, dando una pacca sulla spalla di Jungkook.
Mi alzai, grattandomi il mento, con finta aria da duro.
"Eh vedi! Qua ti sbagli, perché lui non l'avrebbe mai fatto, non mi avrebbe mai tradito, anzi, avrebbe sacrificato se stesso per me" la mia voce bassa e profonda si alzò di poco, con i miei passi che si avvicinarono alla figura dell'uomo che mi seguiva con lo sguardo.
Arrivato alle spalle del biondo, alzai il coltello che tenevo nascostamente nella tasca dei pantaloni, puntandolo alla gola.
"È per questo che anch'io darei la mia vita per lui" l'uomo smise di respirare, per poi guardare Jin, annuendo con la testa.
"Aspetta Jin, pensa prima di fare un passo affrettato, puoi unirti a noi se vorrai. Non devi compiere sciocchezze, sai meglio di noi che pel biondo ti sfrutta" dissi, tenendo con fermezza l'arma, parlando al ragazzo che ora alternava lo sguardo da me al suo padrone.
Jungkook si armò probabilmente di coraggio e spinse il ragazzo, puntando l'arma contro colui che prima minacciava la sua.
"Kook, abbassa l'arma" dissi dolcemente, e lo vidi girarsi verso di me, alzando la canna del fucile.
"Pagherai con la tua stessa vita aver cercato di uccidermi" con un colpo rapido mi strappò dalle mani il coltello, piantandolo nella testa dell'uomo.
Egli rimase con gli occhi spalancati, nel tentativo di fermare il colpo, le sue mani rimasero attaccate a quelle del moro, e dalla bocca aperta scendevano rivoli di sangue.
Chiusi gli occhi, sentii il pianto di Jin, soffocato dai suoi stessi singhiozzi. Sentivo il suo dolore, e anche Jungkook, che si guardava le mani quasi a voler cancellare tutto.
Mi guardò per un istante, prima di catapultarsi verso di me, abbracciandomi. Ricambiai l'abbraccio e, finalmente al sicuro, feci cadere qualche lacrima.
"Ho avuto paura di perderti" piansi sul suo petto, toccando i suoi capelli.
"Ho avuto paura di aver affidato la mia vita nelle mani di un ipocrita" confidò lui, prima di stamparmi un bacio sulla fronte.
"Siamo una squadra" ricordai, prima di guardare Jin, seduto per terra a guardare il corpo morto dell'uomo.
"Mi dispiace aver ucciso il tuo fidanzato" sputò con contrizione il moro, tenendomi sempre vicino a lui.

Jin alzò la testa verso di noi, prima di ridere compulsivamente.
"Quell'uomo... quell'uomo era senza cuore. Ha abusato di me, ha ucciso la sua famiglia in due secondi, ha cominciato ad uccidere chiunque si avvicinasse a questa casa" sputò il ragazzo, dai capelli chiarissimi, quasi biondi, piangendo e giocando con il coltello ai suoi piedi. Lo rigirò e lo rigirò, prima di alzarsi, e inserire la lama in diversi punti nel corpo dell'uomo. Ci metteva tutto, in quei colpi: tristezza, per tutto quella che aveva subito; paura, per quello che accadrà; dolore, per tutte le volte che il suo appellativo di 'uomo' venne cancellato.
Mi avvicinai al ragazzo, e con mani tremanti lo portai verso di me. Jin pianse, tirando pugni sul mio petto, che incassai guardando Jungkook. Jungkook che mi ha sempre trattato in egual modo, con grazia e gentilezza.
"Perdonatemi" sussurrava Jin, prima di staccarsi e pulendosi le lacrime dagli occhi.
"Stanno arrivando" pronunciò Kook, dopo aver controllato dalla finestra. Gli zombie sarebbero arrivati presto, attirati dal troppo rumore. Una volta eravamo così abituati dal continuo rumore dei clacson, alla musica ad alto volume, cercando di scappare dal silenzio, che ora era essenziale per la sopravvivenza.
Guardai Jin, indicando la porta.
"Raccogliamo le nostre cose e andiamo. Ci sentiamo soli in due, un'altra persona ci farebbe comoda" scherzai, recuperando lo zaino con le provviste.
"Grazie..." lasciò in sospeso lui.
"Io sono Taehyung, e quello scorbutico è Jungkook" ci presentai.
"Grazie Taehyung e Jungkook" sorrise lievemente lui.
"Forza andiamo Jin, abbiamo molta strada da fare" disse Jungkook, prima di raggiungermi e stamparmi l'ennesimo bacio in fronte, facendomi sorridere chiudendo gli occhi.
"Sopravvivi" disse solo, intrecciando le nostre mani.
"Sopravviviamo Kook, insieme"

Passi di zombie e i loro versi era tutto ciò che ci circonda, i nostri movimenti erano stanchi. Erano ore che camminavamo per i boschi, nella speranza di trovare un posto sicuro.
Alzai il coltello, prima di infilarlo nella testa ossuta di uno zombie. Controllai nel suo giubbotto se avesse qualcosa che ci potesse servire. Un preservativo, un orologio tascabile e una carte d'identità.
"Si chiamava Jack, veniva dall'Irlanda. Che vi fa in Corea?" domandai ai due ragazzi, corrugando la fronte.
"Probabilmente aveva trovato lavoro o forse studiava qua" rispose Jin, uccidendone un altro. I suoi movimenti erano un po' rallentati ma comunque potenti.
"Controlla quello" ordinai, guardando Jungkook di sottecchi.
"Matteo, Italia" lesse il quasi biondo.
"Non può essere una coincidenza. Magari loro si spostano e..." iniziai per poi interrompermi quando vidi un piccolo hotel.
"Bingo!" dissi, indicandolo. Jungkook mi rivolse un piccolo sorriso, stanco, prima di farci forza e camminare per un altro paio di metri.
"Shh" disse Jungkook, quando delle teste di zombie passarono davanti alle vetrate dell'hotel. Peccato fossero dentro.
"Abbiamo alcune persone che non voglio sloggiare" sdrammatizzò Jin. Lo guardai male, al ché alzò le spalle.
"Faremo così, entreranno solo due persone nelle stanze, mentre una resterà nella sala principale, la hall. Eliminiamo gli zombie e riposiamoci il più che possiamo. Domani sarà un giorno pieno" espose il piano Jungkook, estraendo la lama del coltello.
"Come quasi tutti i giorni ormai" sospirai io.
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-Lougtout

°Apocalypse•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora