°Capitolo 5•

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°Il bacio mancato•

La porta emise un suono sinistro, che ci spinse ad alzare i coltelli. Avanzai per primo aprendo la luce e chiudendo la porta, dopo aver fatto entrare il moro. Controllammo che non ci fosse Billie trasformato, prima di chiudere la porta con il chiavistello e, con essa, anche la luce, così da non attirare gli zombie.
"Kook?" lo chiamai sdraiandomi sul letto abbandonato. Lui si girò verso di me.
Io picchiettai sul letto acconto a me. Nel buio, il modo alzò la coperta stendendosi e sospirando.
"Qualcosa non va?" chiesi, avvicinandomi per accarezzare i suoi capelli.
"Sono solo molto stanco, l'adrenalina mi ha completamente divorato" sussurrò lui di rimando. Ricordai i suoi movimenti fluidi durante l'attacco degli zombie.
"Cosa facevi prima di questo?" gli chiesi, continuando a passare le dita tra le ciocche. Il suo respiro si mozzò leggermente.
"Ho fatto tre anni nel corpo militare. Prima o poi sapevo che te ne saresti accorto. Non volevo nascondertelo, anche perché il servizio militare non ti insegna a saper sopravvivere ad un'apocalisse zombie" spiegò lui. La sua voce nel buio, apparve ancora più profonda, ed io mi stesi accanto a lui, chiudendo gli occhi. Sentivo il suo respiro sul mio viso.
"Tu cosa facevi?" mi chiese. Io ridetti lievemente, scuotendo la testa.
"Vengo dai piani bassi, in confronto a te. Lavoravo in un negozio di abbigliamento, da poco più di cinque mesetti, dopo aver terminato gli studi" soffiai io, accuccinandomi sotto le coperte. Faceva freddo, quella notte, e lo avrebbe fatto in ogni sera, dopo l'apocalisse.
"Come sai quindi combattere?" mi chiese, avvicinandosi al mio corpo. Io mi accigliai leggermente...come sapevo combattere?
"Ho visto tanti film e serie TV, da aver studiato probabilmente i loro movimenti. Forse è istinto, forse..." lasciai la frase a mezz'aria, poggiando la fronte su quella di Jungkook.
Potevo vedere il suo sorriso nel buio della stanza, e le sue sopracciglia leggermente all'insù.
"Freddo?" chiese, poggiando mollemente la mano sul mio fianco. Io annuii, sbadigliando un attimo dopo.
"Sicuro di voler dormire?" scherzò, con voce bassa, avvicinandosi alle mie labbra. Un rumore di passi mi spinse ad appoggiare la mano sulla bocca del moro, e trattenere il respiro. Dalla fioca luce che entrava dalla finestra, la sagoma di un vagante mi fece tremare, finché con i suoi tremanti passi non si allontanò.
Cacciai la mano dalla bocca di Jungkook, che non aveva spiccicato parola.
"Scusami. Ho avuto paura" sussurrai, tremando ancora leggermente. Mi strinse ancora più vicino a sé, prima di sentire il suo respiro sulle labbra.
"Fallo" gli dissi, respirando con il suo fiato ad infrangersi sul mio viso. Lo sentii ridere e avvicinarsi con le labbra alle mie, prima di poggiarle in modo repentino sulle mie guance.
"Non sarà oggi Taehyung, non se dettati dalla paura" sussurrò su una delle mie guance. Sospirai, prima di riportare la fronte sulla sua.
"Notte Jungkook" guardandomi alla mia destra, con mille dubbi per la testa.

"Sveglia! Taehyung! Su alzati" la voce di Jungkook mi svegliò da un sonno tormentato.
"Ora cercheremo di trovare Billie, ci stai?" la voce sadica del moro mi fece quasi pentire del nostro piano. Nel suo sguardo aleggiava una malizia mai vista, una cattiveria mai vista.
"Non c'è bisogno, Kook, abbiamo già cosa ci serve" alzai la mano con i proiettili, e la spada bianca dalla lama ricurva. Jungkook mi trascinò dal braccio verso una stanza leggermente più buia. Era la stanza da letto dove noi avevamo dormito, ma perché ci stavamo entrando?
Il moro spalancò la porta, aprendo la luce, al centro del letto, vi era Billie, legato con le mani sulla testa, mentre si protendeva verso di noi. I suoi denti erano ingialliti e ossa delle spalle uscivano dal loro posto anatomico. Si stavano per spezzare le braccia, presto si sarebbe liberato.
Una presa forte alla nuca, mi fece mugulare dal dolore.
"Diamo da mangiare a Billie" la voce del moro, mi fece rabbrividire nuovamente, fermando i nostri passi il più possibile, ma sembrava che il ragazzo fosse munito di una forza soprannaturale.
"K-kook" supplicai, eppure lui mi guardava sorridendo mentre avvicinare il volto verso i denti di Billie. L'ultima cosa che ricordo furono i canini insinuarsi nella mia carne.

"Sveglia! Taehyung! Su alzati" mi alzai con il fiatone e gli occhi sbarrati. Guardai il moro con sguardo impaurito, tremando leggermente. Mi porse una mano che evitai, ancora molto provato dal sogno appena vissuto. Jungkook mi guardò un attimo con aria confusa, prima di alzarsi e andare da un'altra parte della stanza. Si sedette ad un angolo, prendendo una barretta, probabilmente morbida per il tempo passato nello zaino, lanciandomela.
"Che stai facendo?" chiesi con voce flebile, prendendo la barretta con timore. Avevo paura del moro, per uno stupido sogno. Jungkook, che non mi avrebbe mai fatto mai male...giusto?
"Aspetto che tu non mi eviti più. Non ho capito il perché, ma come gruppo, è giusto che tutti i componenti siano pronti e al... sicuro" sussurrò la parte finale, facendomi sorridere lievemente.
Il Jungkook era quello, pronto a sedersi e perdere giorni di cammino, per farmi sentire al sicuro. Jungkook non mi avrebbe mai fatto del male.
Mi alzai, avvicinandomi al moro, porgendogli una volta arrivato una mano. Lui la accettò e, trovandomelo di fronte, mi venne d'istinto abbracciarlo.
"Grazie Kook" sussurrai sul suo collo. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, prima di poggiare le sue labbra sulla mia testa.
"Su, se tutto va bene, puoi dimostrare quanto mi ami stasera. Ma ora, andiamo a controllare se Billie nasconde qualcosa di prezioso" disse lui, ridendo quando gli schiaffeggiai il bicipite.
"Idiota".

"Okay Taehyung, io controllo quelle due stanze, tu queste più il bagno. Se trovi qualcosa cerca di fare meno rumore possibile" ordinò lui, stringendo tra le mani il coltello. Imitai le sue azioni, annuendo e dirigendomi nella prima stanza. Era una piccola cucina, con veramente pochi elettrodomestici. Il tavolo era imbrattato di sangue, e, proprio a terra giaceva un uomo. Il suo volto era deformato, probabilmente dai pugni ricevuti, teneva tra le mani un fucile, lucido e a due canne. Mi avvicinai lentamente, prendendo l'arma sottobraccio. Se l'uomo non era Billie, chi era?
Cercai tra gli scaffali notando diverse lattine di pomodori, bottiglie d'acqua e cereali dall'invulcro già aperto.
"Kook, qua c'è qualcosa di strano" mi affacciai, con la vista puntata verso i cereali aperti. Quando sollevai gli occhi, mi apparvero due uomini armati, uno dei quali teneva un coltello sulla gola del moro.
"Alza le mani, piccoletto, o facciamo fuori il belloccio" ordinò la voce burbera, facendo riferimento al fucile e al coltello. Ridetti con cattiveria, prima di rivolgere uno sguardo di sfida all'uomo.
"Secondo te può veramente importarmi di quel ragazzo? Cosa posso farmene di uno tutto muscoli e senza cervello?" chiesi, alzando la testa guardando l'uomo.
"Taehyung" sussurrò Jungkook, continuando a fissarmi.
"Uhm...parla ragazzino, cosa vuoi?" mi chiese l'uomo, facendo un sorrisino alzando solo un angolo della bocca.
Scacco matto, uomo, ho vinto io.
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