°Virus 000•
Era una giornata tranquilla, sempre se si poteva considerare in questo modo visto gli zombie fuori dalle recinzioni. Il sole era alto nel cielo, che blu infondeva serenità e voglia di lavorare sempre di più, insomma infondeva energia, che a dirla tutta serviva.
Erano passati due giorni da quando la prima assemblea aveva deciso di non uccidere Hoseok, il quale si era svegliato solo ieri, dopo continue ore di cambio delle bende.
"Buongiorno Tae" mi salutò da lontano Jimin, con un sorriso in volto mentre con Yoongi stavano facendo un giro di perlustrazione. Alzai e la mano per ricambiare il saluto prima di ritornare verso le mie carte."Allora, Hoseok, so che probabilmente ti senta spaesato, forse ancora impaurito ma ora sei al sicuro. Certo questo non significa che molti di noi ti abbiano accettato, in realtà solo io, ma ci lavoreremo su" cominciai, sedendomi vicino alla brandina su cui stendeva la figura del moro, con gli occhi spalancati.
"Vedi, il nostro gruppo ha deciso di farti vivere, quindi ti consiglio di ringraziarli più tardi, quando ti sentirai pronto, loro lo apprezzerebbero" continuai, a disagio, spuntando una serie di frasi una dietro l'altra.
"Sai dovresti mangiare un po' di quella rob-"
"Quanto cazzo parli? Avrei preferito morire" sussurrò lui, portandosi con difficoltà un braccio sugli occhi sospirando dal dolore. Restai in silenzio, giocando con le dita delle mie mani nella speranza che il moro trovasse il coraggio di esternare tutti i suoi dubbi o paure.
"Sei tu quello che mi ha salvato?" chiese, nascosto ancora dal braccio.
"Non ti ho salvato, non io, Hoseok" risposi tranquillo, prima di guardare fuori dalla finestra, dandogli così le spalle. Namjoon e Jin, quest'ultimo con movimenti lenti stava cercando di schivare i colpi del viola, si stavano allenando, con sorrisi frequenti che mi sciolsero il cuore.
"Non ti conviene farlo" una voce minacciosa mi fece voltare verso una terza persona nella stanza, una fantastica terza persona. Hoseok, ora in posizione stante teneva puntato verso di me la lama del suo coltello, con aria impaurita.
Jungkook si appoggiò allo stipite della porta, guardandolo con un sopracciglio alzato.
"Che aspetti?" mi chiese proprio lui, facendomi alzare le spalle.
"Si è appena svegliato, Kook" risposi innocente, facendo un cenno al moro "fallo tu" .
Jungkook si mosse rapidamente e leggiadramente verso Hoseok, intrappolando il suo braccio in una presa ferrea, il quale non rispose ai movimenti del moro e fece cadere il coltello.
"Ora calmati" ringhiò al suo orecchio.
Hoseok cominciò a strepitare e piangere, calciare con i piedi fino a liberarsi della presa di Kook e correndo verso la parete opposta alla nostra.
"Siete pazzi. PAZZI" urlò, portando le mani tra i capelli.
"Sei tu, il pazzo qui. Sei un cazzo di scienziato, hai creato quei cazzo di cosi, eppure sei vivo grazie a lui" le parole di Jungkook riecheggiarono nella stanza, facendomi avvicinare per appoggiare una mano sulla sua spalla per calmarlo.
Hoseok continuò a piangere per tanto tempo, sussurrando cose a caso, gettate per aria, spaventandomi.Era la sera dello stesso giorno, quando eravamo tutti riuniti in una tenda con in mano quelle che sono zuppe di pomodoro. Tutti ridevano e scherzavano, Jimin appoggiato sul petto di Yoongi, Jin e Namjoon si lanciavano sguardi focosi che solo un innamorato come me poteva notare. Io me ne stavo sdraiato sulle gambe di Jungkook, mentre lui mi guardava e accarezzava i miei capelli.
Tutto era perfetto, tranquillo e immaginai come fosse stato se là fuori non ci fossero stati più i vaganti; immaginai il nostro gruppo in pizzeria, la più buona, a lanciarci patatine e bere una birra; immaginai vedere la luna all'aperto mano nella mano con Jungkook, presentarlo a mia madre, a mio padre. Immagini di vivere insieme a loro, e sentirmi a casa anche quando essa mi era lontana. Ma si sa che a volte non tutto può avverarsi e allora bisogna lottare e combattere per ciò che si ha.
La tranquillità si interruppe quando entrò nella tenda, con passo strascicato , Hoseok, con gli occhi abbassati verso il pavimento."Ehi, Hoseok, vieni siediti" mi alzai, porgendogli un piatto, nell'intento farlo mangiare.
"Io volevo solo ringraziarvi, probabilmente non avrei fatto la stessa cosa, perciò si...ehm grazie" concluse in fretta, pronto ad uscire nuovamente quando la voce di Jimin colse tutti di sorpresa.
"Perché non ti siedi con noi? Sei bianco come una foglia, e di solito l'unico bianco è Yoongi. Inoltre, si beh, abbiamo sbagliato a quasi ucciderti, perciò ti chiedo scusa, a nome di tutti" esclamò, facendomi sorridere e annuire gli altri. Ero così fiero di lui.
Hoseok si sedette con gli occhi di tutti puntati contro, iniziando a divorare la zuppa con ferocia e fame.
"Ci stavamo lavorando per almeno 4 anni, senza sosta, avevamo messo da parte tutto, Marte e la possibilità di vita che ci offre, per dedicarci completamente ad un nuovo virus. Io ero uno di quegli scienziati che non sapeva a cosa stava lavorando, mi dicevano sempre di aver trovato quel virus, chiamato 000, sul corpo di un topo. La cosa strana era che, se lo osservavo al microscopio potevo vedere le microparticelle cattive prevalere su quelle buone" iniziò a raccontare, fermato solo dal rumore del cucchiaio scontrandosi con il piatto.
"Potevo capirlo che non si trattava del solito campione, era qualcosa di più grosso. Ecco perché, quando la NASA ci informò del progetto provai a raffreddare tutte le capsule ma proprio quel giorno l'Isis attaccò la base. Le capsule raffreddate vennero distrutte ma le altre si sono aperte e il virus si è diffuso. Si trattava di una sola capsula" rise nervosamente "una sola capsula non raffreddata. Il virus si trasmette con i morsi, i graffi" finì di spiegare guardandoci uno ad uno.
"Perché ci stavate lavorando?" chiese Yoongi, passandosi una mano sulla faccia.
"Quel giorno sai cosa ci disse il cooperatore principale della NASA?" chiese e, vedendoci confusi proseguì "disse 'non avete mai pensato se un corpo può risorgere dalla morte? o avete mai cercato su internet se esistono gli zombie? Beh ora potete avere tutte le risposte' e noi ci guardammo finché non venne aperta una struttura, una piccola gabbietta dove vi erano tre persone. Sbattevano contro il muro allungando le mani verso di noi, i denti sporti come se volessero addentarci. Non erano persone, ovviamente"
"Abbiamo continuato a tenerli sotto osservazione, il cervello razionale era morto non esisteva più, non pensavano, non provavano sentimenti...nulla. Volevano mangiare...carne viva" concluse prima di guardarci uno ad uno negli occhi.
"Voi- tu non hai l'antidoto? Insomma voi li avete creati, voi li potete distruggere" chiese Jin, facendosi stretto tra le braccia di Namjoon.
"Antidoto? Non ne ho idea, dovremmo andare al centro operativo, ma non credo sia possibile" rispose Hoseok, prima di alzarsi e porgermi una mano.
"Ti ringrazio per avermi salvato, ora tolgo il disturbo e provvederò a vivere con cautela altrove" disse, sorridendomi forzato.
"Resta, Hoseok, ormai sei dentro con noi" esclamò Jungkook, facendolo sedere e annuire con esitazione.Forse avremmo dovuto lasciare tutto al caso e non cercare di fare andare tutto a modo nostro.
°•°•°•°•°•°•Siate pronti perché ora inizia il vero dramma. Seguitemi anche su Istagram, tra poco svelo pure quello privato, @lougtout_wp.
-Lougtout
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°Apocalypse•
FanfictionDove Jungkook e Taehyung, scontrandosi totalmente a caso, devono sopravvivere durante un'apocalisse zombie. 🏅19° in zombie 13/11/18 🏅16° in zombie 16/11/18 🏅1° in zombie 22/11/18 🏅1° in kook 22/11/18 🏅1° in zombie 11/03/2020