°Capitolo 11•

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°Cookies o Kookie?•

Jin continuava a guidare, serio e attento alla strada. Non capivo perché ancora stesse attento: non vi erano automobili che potessero passare sull'altra corsia, e tanto meno persone. Eppure lo vedevo concentrato in ogni piccolo spostamento, allungava persino la mano ad accendere la freccia.
"Quanti?" chiesi io, poggiando una mano ad accarezzare la testa del grigio, che dormiva sulla mia spalla, una mano ad tenere quella spada.
"Cosa?" disse il biondo confuso, girando a destra, attirando l'attenzione di alcuni zombie sul ciglio della strada. Accellerò un po', prendendo in pieno uno di loro.
"Quanti ne hai uccisi?" spiegai meglio, togliendo dalla mani di Taehyung l'arma, poggiandola sul cruscotto.
"Zombie? Chi lo sa. Forse 20 o 30 o..." si fermò lui, indicando con un dito un cartello stradale.
"State lasciando Busan, speriamo di vedervi presto"
"Siamo usciti" proseguì lui, accellerando di poco.
"Uomini?" guardai di fronte a me, sentendo il respiro del grigio infrangersi sul mio collo. Iniziava a fare buio e freddo, e sappiamo che di notte gli zombie aquisivano molta più forza.
"Cinque" confessò lui, con gli occhi vuoti "per Derek, il tizio che hai ucciso. Erano entrati a casa di Billie e-d io lo ho dovuto uccidere. Sarebbe toccato anche a voi, se non fosse stato per la bellezza di Taehyung".
"Uh?" non riuscivo a capire le sue parole.
"Derek non era impaurito da Taehyung, né tantomeno lui era riuscito a persuaderlo. Semplicemente voleva rimpiazzarmi, facendomi uccidere prima te, e poi lui mi avrebbe ucciso. Taehyung sarebbe diventato il suo giocattolino, fino a quando non avesse trovato un altro più bello di lui" spiegò allora, stringendo con forza lo sterzo. Mi irrigidii, guardando l'angelo che dormiva sul mio petto. Lui era mio, lui mi apparteneva.
"Lo avrei ucciso a mani nude" confessai, guardando Jin con la testa ferma davanti a sé.
"Perché non glielo dici?" chiese curioso, facendosi avanti con il sedile, guardandomi in faccia per brevi secondi.
"Cosa dovrei dire?" chiesi ridendo.
"Che ti piace"
"Non è tempo di affezionarsi a qualcuno. Non è tempo di amore e cazzate simili, non vorrei fare un simile errore" confessai, buttando la testa indietro.
"Ci sei già dentro amico" rise Jin, prima di svoltare in una direzione a me sconosciuta.
Io abbassai gli occhi su Taehyung, prima di posarlo al di fuori del finestrino.
"Dove stiamo andando?" chiesi, allungando le gambe verso il cruscotto. Jin, tutto sorridente si voltò a guardarmi.
"Andiamo a trovare il ragazzo più cazzuto del mondo" sorrise lui.
"Se non è morto" aggiunsi io, e lui mi guardò storto.
"Non dire stronzate!" mi sgridò lui.
Chiusi gli occhi, nella speranza che al mio risveglio Taehyung e Jin fossero al mio fianco, e questo per sempre.

"Piccolo biscotto!" una voce roca e bassa, mi cullava e mi trasportava sulle onde del mare. Una mano mi scuoteva leggermente, facendomi aprire un occhio. La figura di Taehyung, mi fece sorridere e chiudere gli occhi.
"Sei tu" dissi solo, prima di sentire un senso di bagnato sulla mia guancia, quasi impercettibile e veloce. Taehyung aveva poggiato le sue labbra sulla mia guancia. Aprii gli occhi, trovando quelli di Taehyung su di me, belli come non mai. Mi sentivo mancare il respiro a quel contatto visivo.
"Ah! Smettetela di amoreggiare, andiamo a trovare il coglione" ci rimproverò Jin, facendoci separare.
Vidi Taehyung prendere la spada, e metterla sulla spalla e, cazzo, se gli stava da Dio. Qualsiasi zombie o persona avrebbe dovuto ringraziare il cielo per essere  uccisi dal grigio.
"Trovati qualcuno che soddisfi i tuoi bisogni" ribattei infastidito con un sorriso in volto. Jin mi spinse e scosse la testa.
Gli zombie si avvicinarono a noi, con passo lento e zoppo, attirati dal rumore. Taehyung restò fermo, guardando prima la spada e poi le sue mani, decidendo poi di staccargli la testa con un colpo secco. Sembrava essere nato per avere in mano quell'arma.
"È la casa gialla. Troviamolo" ordinò Jin, spingendoci verso l'edificio. La città era così cupa, nessuna luce, nessun rumore o passo. Se non i nostri, ovviamente.
Il biondo allungò una mano a suonare il campanello, al che mi precipitai per fermarlo, affinché non attirasse ancora più zombie. Ma, premuto, nessun rumore giunse alle nostre orecchie.
La porta si aprì, e comparve una figura in soli boxer, con i capelli blu. Alzò in modo impercettibile l'angolo sinistro delle labbra prima di prendere Taehyung per i capelli.
"Chi sono?" chiese, con tono annoiato, tenendo le mani ancorate sui capelli del grigio.
"Avanti Yoongi" sorrise Jin, scuotendo la testa. Vidi Taehyung sbuffare, prima di alzare le spalle.
"Sembravi anche simpatico" disse solo, prima di dare una gomitata in faccia al blu. Dal naso cominciò a scendere del sangue, e Taehyung alla vista di quest'ultimo lo spinse all'intero della casa, facendoci entrare.
"Cazzo, zuccherino" si lamentò Yoongi, guardando il sangue sulle sue dita.
Mi avvicinai al blu, prima di lasciargli un pugno nello stomaco.
"È per averlo toccato. Ma, mi sei simpatico" scherzai, prima di lasciargli una pacca sulla spalla.
"Tutti io li trovo" sospirò Jin, prima di aiutare Yoongi a ripulirsi.
"Andate a mangiare qualcosa, ritorniamo subito" alzò gli occhi il biondo, facendoci segno con la testa.
Presi il gomito di Taehyung e con gentilezza lo portai in una piccola cucina. Vi era un baccano enorme, eppure in mezzo a quel caos là fuori, si poteva dire che fosse quasi la perfezione.
"Non ci credo. I 'Cookies al cioccolato'. Mi dispiace quasi di avergli tirato quella gomitata" esclamò Tae, prendendo tra le mani un biscotto e metterlo velocemente in bocca.
Gemette leggermente, gettando la testa all'indietro, masticando quel biscotto. Niente da aggiungere, era una scena di sesso mancata.
"Sarai la mia rovina" sussurrando sorridendo, prendendo una lattina di pomodoro dal tavolo. La aprii, e cominciai a mangiarli. Il sapore mi invase le papille gustative. Da quanto non mangiavo per bene?
"Jungkook?" mi chiamò Taehyung, con ancora le briciole sul viso. Sollevai gli occhi, incontrando i suoi.
"Se non ti fidi, possiamo pure scappare. Ora. Ritorniamo ad essere noi due" sussurrò avvicinandosi a me, tanto che le nostre fronti si toccavano.
"È bello poter fidarsi di qualcuno. Mi sono fidato di te, ed eccoci qua. Mi sono fidato di Jin, che sapeva dell'esistenza di un posto con del cibo. Abbiamo tutte le forze per poter uccidere qualsiasi cosa ci ostacoli" spiegai, poggiando la lattina sul tavolo e portando le mani tra i suoi capelli.
"Okay" disse lui, allungandosi sulle punte. Poggiò le sue labbra sulle mie, in un bacio veloce e impercettibile, facendomi protendere per qualcosa in più, che però non mi diede. Sorrise solo, prima di ritornare a mangiare i suoi biscotti.
"E questo cosa cazzo era?" chiesi scioccato, toccandomi le labbra.
"Volevo sapere se fosse più buono il sapore dei cookies, o il tuo"

°•°•°•°•°

Ho la sensazione che non finirà mai questa sensazione.

-Lougtout

°Apocalypse•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora