°Capitolo 14•

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°Bastardi fortunati•
ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO ESPLICITO, SE SIETE SENSIBILI NON LEGGETE!!

"Come conosci Jimin?" chiesi, appoggiando la testa sulla spalla di Jungkook, il quale mi accarezzava la testa con lentezza. Guardavo  il paesaggio scorrere sotto i miei occhi, sempre più veloce, e, insieme a lui, tutte le creature che si nascondevano nel buio: si pensava sempre ai lupi, ai mostri con tre occhi, alle volpi, agli assassini, e ora? Ora erano gli zombie a giocare a nascondino con la nostra paura, peccato che su due partite, ne avevamo perse tre.
Yoongi alzò lo sguardo verso lo specchietto scheggiato nei lati, per riportarlo subito dopo verso la strada.
"Giocavamo spesso ad un videogame insieme, ci siamo visti un paio di volte, siamo andati a letto un paio di volte. Poi è scoppiato sto gran cazzo di minchia" spiegò brevemente, stringendo con forza il volante.
Mi si inumidirono gli occhi nel ripensare a quel nano da giardino, bello come un principe, straordinario come pochi. Eravamo così tanto amici che non ci nascondevamo niente: i voti dei compiti, se andavamo a letto con qualcuno, se qualcuno ci avesse scritto. Mai, e dico mai, Jimin mi nascose qualcosa.
"Lui non me l'ha detto" sussurrai amaramente, stringendo la coscia di Kook, grossa e muscolosa. Il moro mi fissò, poggiando una sua mano sulla mia, stringendola e facendomi chiudere gli occhi.
Yoongi rise, con una risata che non sembrava vera, una fatto tanto per il contentino.
"Perché te lo doveva dire? Forse non è neanche lo stesso Jimin di cui stiamo parlando" sbottò lui, girando di scatto il volante, così tanto da spingerci con forza verso il finestrino.
"Guida e stai zitto Yoongi, cazzo!" lo rimproverò Jin, dandogli una sberla sul retro collo. Lui lo guardò con disgusto, per poi scuotere la testa e continuare a guidare.
Passarono un paio di minuti, prima che ci fermassimo davanti ad una struttura grandissima, con i cancelli ben serrati.
"Che cazzo di posto è questo?" chiesi, spostando la mia frangia da davanti gli occhi. Jungkook scese dalla macchina, avvicinandosi ai cancelli.
"È uno degli insediamenti del campo militare. Non è qua che sta Jimin, ma dovremmo riposare, trovare qualcosa da mangiare e trovare le cose più utili possibili" rispose Yoongi, dando una pacca sulle spalle di Jin che, con un movimento volontario, diede un pugno nella pancia del blu. Risi sottovoce guardando la faccia di Yoongi distorta dal dolore.

Eravamo noi quattro, quattro disgraziati alla ricerca di un quinto, che era il mio migliore amico e l'amante di uno stronzo patentato.
"Non possiamo restarci tanto, Yoongi, lo dobbiamo ritrovare" gli intimai sottovoce, e gli sorrisi lievemente quando lo vidi fare un cenno con la testa.
Yoongi si avvicinò ai cancelli, per poterli aprire, ma gli ingranaggi erano ben serrati, impedendoci il passaggio. Vidi il moro dare un calcio al ferro, per la rabbia.
"Ehi, ehi, calma!" li gridò Jin "prendiamo quelle tenaci e tagliamo un pezzo della recinzione" spiegò, indicando l'attrezzo trovato sulla macchina.
Ci vollero almeno due quarti d'ora prima di essere dentro completamente, al 'sicuro' dai mostri.
"Facciamoci un giro veloce, abbiamo mezz'ora prima che il sole tramonti. Cerchiamo qualcosa di utile, poi si va a dormire" ordinò Jungkook, prendendomi per un gomito e trascinandomi con lui.

"Non scopate ora!" ci urlò dietro Yoongi, facendomi arrossire e far ridere il moro che mi stava trascinando.
Ci fermammo solo quando eravamo sicuri di essere abbastanza lontani. Jungkook si gettò sulle mie labbra, spingendomi verso una parete abbastanza spessa e dura. Le mie mani finirono tra i suoi capelli, morbidi e setosi come l'ultima volta, tirandolo verso di me. Respiravamo uno col respiro dell'altro, spingendoci così tanto da far scontrare i nostri corpi.
Ansimai, gettando la testa all'indietro, e tirando i capelli di Jungkook che nel frattempo mordeva il mio collo.
"Sei una meraviglia" sussurrò tra le pieghe del mio collo, lasciandovi segni e baci.
"K-kook" gemetti, una sua mano a palpare il mio punto debole.
"Ti prenderei davanti a tutti, o in questo momento. Ti farei mio e ci inciderei il mio nome sulla tua pelle" sussurrava con malizia, slacciandomi i pantaloni. Mi avvicinai al suo collo, mentre una sua mano continuava il percorso. Leccai e baciai tutta la sua pelle, mentre il mio pene veniva assecondata, con forti pompate e strizzate.
Mi leccava i lobi delle orecchie, sussurrandomi le cose più sporche insieme alle più carine, mentre mi toccava là, ora sul prepuzio ora più giù.
"KOOK" urlai, quando mi sentii vicino, e lui infilò la lingua nella mia bocca, facendomi perdere il respiro. Iniziai a vedere piccole luci bianche, prima di staccare la bocca dalla gemella e, con un lungo e roco gemito, rilasciare il seme nella mano del moro.
Appoggiai la testa sulla fronte del moro, riprendendo fiato. Aveva gli occhi lucidi e ancora pieni di malizia, con le guance rosse e due papaveri come labbra.
Era stupendo, ed io ero così fortunato.
"Solo un assaggio" chiarì lui, prima di staccarsi completamente da me. Lo attirai verso di me, baciandolo un'altra volta.
"Io...p-posso" iniziai a balbettare, guardando la sua erezione non soddisfatta. Lui mi guardava negli occhi, prima di negare con la testa.
"No, tempo al tempo. Non sei solo una scopata per me, Taehyung" mi aggiustò i capelli e poi, dopo un'ultimo sguardo ritornammo al punto di partenza.
"Che ti avevo detto? Hanno scopato, su, devi farmi un massaggio" esclamò il blu appena ci vide, rivolgendosi a Jin che, con un alzata d'occhi, annuì.
Io risi per l'ennesima volta, prima di guardare cosa avevano trovato.
"Ci siamo dati da fare, noi e, no, non in quel senso. Abbiamo trovato delle casse piene d'armi, proiettili, vino, frutta, una bomba e..." si interruppe Jin guardando Yoongi.
"...dei Walkie-talkie" finì con un ghigno l'ultimo lanciandone uno a testa.
Mi rigirai tra le mani il mio e, con una punta di vanità lo avvicinai alla mia bocca: "Siamo dei bastardi fortunati".

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Avrete la scopata, promesso. Scusate l'assenza, mi sono presa un momento per riflettere riguardo la storia e un casino di altre cose.

-Lougtout

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