Capitolo Diciassette
«A ballare ora!» esclama Trent uscendo dal ristorante. Nash lo ha guardato male tutta la serata. All'inizio pensavo fosse ancora per la storia della maglietta strappata, ma non è per questo. Guarda male anche Nicole e tutti quanti. Non si è nemmeno fermato per fare delle foto con le ragazze che sono rimaste fuori dal locale ad aspettarlo. «Ehi» lo chiamo prima di entrare nella discoteca dove ci ha condotti Trent. «Vieni qui» dico attirandolo verso di me. Fa un piccolo sorriso e poi mi mette le braccia sui fianchi. «Non hai freddo con quel vestito?» chiede accarezzandomi la guancia con il naso. Scuoto la testa e lo bacio sulla guancia. «Tutto bene.» Annuisce. Alza lo sguardo interrompendo ogni contatto facciale che avevamo. «Entriamo prima che si accorgano della mia presenza qui» dice prendendomi per mano e tirandomi dentro. Jacoz, il nome del locale, è di proprietà di un amico di Trent, e quando ha saputo che sarebbe venuto anche Nash è uscito dal suo ufficio e ci ha raggiunto. «Nash Grier! Oh mio dio, quel Nash Grier!» Ti pareva. È una ragazza, non un ragazzo. E che coincidenza: conosce il mio ragazzo. Sta appesa al collo del mio Nash mentre gli spalma addosso il suo profumo costoso. «Ciao» la saluta con gentilezza Nash accigliandosi. Trent mi rivolge uno sguardo dispiaciuto, ma faccio finta di niente. «Rose, lei è Nicole» dice indicandola. Finalmente si scolla dal mio ragazzo che torna da me mettendomi un braccio intorno ai fianchi. Me lo tengo stretto mentre lei sposta lo sguardo su di noi. «Lei è Alessandra, ma penso che già la conosci.» Penso che già la conosci? Beh, io non conosco lei senno sarebbe già bella che sepolta. «Sì, esatto. Mia madre ti segue da quando sei arrivata a Miami. Segue te e Nash come se fosse le vostre ombre.» Una stalker? «È una giornalista della GUS, Corina Welch. La conoscerai di sicuro.» Eccome se la conosco. Non sapevo la Welch ci tenesse così a cuore. «Ciao, Rose» le stringo la mano trattenendomi nel stritolargliela. Mi rivolge uno sguardo gentile che mi fa sentire improvvisamente cattiva. «Sei una ragazza veramente fortunata. Nash Grier è il ragazzo dei sogni di milioni di ragazze.» Lo sta mangiando con gli occhi. Questa bionda ossigenata sta mangiando il mio ragazzo come se fosse una torta di compleanno. «Per l'esattezza sei milioni punto tre» la correggo con tono di sfida. Lei sembra prenderla bene, anzi, ha quel sorriso tra le labbra a trentadue denti che sembra non farsi levare facilmente. «Ho una buona notizia, Alessandra: non faccio parte di quella massa di ragazze scatenate. Sono lesbica, quindi puoi pure lasciar andare il tuo ragazzo. Non mordo!» Se dico che ora sembra starmi simpatica, mi verrebbe da ridere, ma è così. Mi gratto nervosamente il braccio e sciolgo la presa su Nash, ma lui rimane attaccato a me. «Allora sono io a dovermela tenere stretta» dice baciandomi la testa. Rose ride facendo vibrare il suo petto, e di conseguenza le sue "bimbe". Né Trent né Nash sembrano interessati alla sua roba. Tiro un sospiro di sollievo nella mia mente. È lesbica! Chi lo avrebbe mai detto. Ha un fisico da modella, dei seni giganteschi - rifatti - e un sedere che farebbe invidia a Pamela Anderson. «Andate a divertirvi, forza!» ci dice cacciandoci gentilmente dalla sala fuori dal suo ufficio dopo una rilassante conversazione. «Se non sapessi che era lesbica, avrei detto che era strabica. Quando ti parlava, invece di guardarti negli occhi, ti guardava il corpo» sussurra Nash mentre ci dirigiamo verso la sala principale della discoteca. La musica a tutto volume mi rimbomba nei timpani. Sento le gambe muoversi a ritmo di Animals. Nash mi segue fulminando con lo sguardo tutti i ragazzi a cui passiamo vicino, e io faccio lo stesso con le ragazze. Nicole e Trent sono andati per la loro strada verso l'esterno del locale. Nash ed io ci fermiamo sotto la solita palla da discoteca che riflette mille luci. Nash mi fa girare di schiena. Mi tiene il braccio intorno allo stomaco mentre con fa su e giù a ritmo di musica. La mia schiena e il suo petto vanno uno contro l'altro a ritmo dei nostri cuori. Intorno a noi la gente si ferma di nuovo. Ci siamo solo io, lui e la musica, dentro la nostra bolla personale. La musica cambia. Nash, dopo avermi tenuto la mano per tutto il tempo, mi fa girare un'altra volta su me stessa per poterlo guardare faccia a faccia. Ha un sorriso stupendo, spensierato e leggero. Brilla di una luce che solo lui è capace di emanare. È così perfetto, e unico, e perfetto... e mio. Nash è mio. Nash Grier è mio. Tutto mio. «Perché mi guardi così?» chiede divertito passando un dito tra i miei capelli. «Niente. Sei bellissimo quando sorridi» rispondo arrossendo. Essendo buio non se ne accorge. «Anche tu, principessa.» Continuiamo a ballare senza fermarci a bere o cercare quei due. Si staranno divertendo anche loro, senno ci starebbero cercando. «Che ne pensi di Trent?» chiede Nash. «Penso che lui e Nicole siano perfetti l'uno per l'altro» rispondo dicendo la verità. Nicole ha bisogno di qualcuno che sappia gestire la sua personalità e Trent è la persona giusta. Lei è la tipica ragazza che sa come far innamorare i ragazzi, mentre lui è la tipica pera cotta che casca ai suoi piedi. Ma si completano. Nash ed io invece che cosa facciamo? Ci divertiamo, ci amiamo, ci coccoliamo. Ma siamo fatti per stare insieme come coppia? «Alex, sei di nuovo pensierosa?» Distolgo lo sguardo da qualcosa e lo guardo. «No, stavo solo pensando a...» faccio una smorfia, «...noi.» Mi guarda confuso e impaurito allo stesso tempo. Ho paura anche io, Nash. «E come mai?» Non sono più sicura di niente. «Non voglio parlarne» rispondo appoggiando la testa nell'incavo del suo collo. Sento la sua mascella irrigidirsi insieme al resto del corpo. Le sue mani mi tengono stretta. Il suo respiro si fa pesante mentre le sue mani mi stritolano i fianchi. «Nash!» urlo. «Nash, mi fai male!» Mi dimeno cadendo a terra. La musica si ferma e improvvisamente mi accorgo della presenza degli altri. Tutti gli occhi sono su di noi e il silenzio è inquietante. Nash ha gli occhi che luccicano, sono spalancati per lo stupore. Vedo una traccia di dolore nei suoi occhi che scaccia via subito sbattendo le palpebre. La sua bocca è aperta in cerchio per formare una O. Non riesco a trattenere le lacrime. Cosa è appena successo? Chi era quel ragazzo? Non era Nash, non lo è più. La sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso: quelli sono rimasti uguali. Il suo cuore e la sua mente: sono stati toccati da qualcuno o da qualcosa. Non è più in lui. Non è più con me. Sto iniziando ad avere paura. Paura del Nash Grier che conoscono tutti.
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«Che cazzo è successo là dentro, Alex? Dimmelo perché se non lo fai, giuro sulla testa di Nash che non...» Trent le tappa la bocca con la mano facendomi un grande piacere. «Se magari la lasci parlare, te lo dice.» Nicole lo guarda offesa, ma non dice niente. Sospiro. Racconto in breve i fatti cercando di non allungarmi troppo con le descrizioni. Trent e Nicole seguono con sguardi attenti, specialmente Nicole che tiene in modo spaventoso quella penna presa da non so dove. «Dovreste prendere del tempo, fare una pausa» consiglia Trent con calma. Nicole rimane in silenzio trattenendo la rabbia. «A volte è tutto ciò di cui si ha bisogno. Una pausa.» Una pausa? Nash ha avuto un trauma quando non gli ho parlato per tre giorni, e non stavamo nemmeno insieme. Cosa potrà succedergli con una pausa più lunga? Cosa potrà succedermi? Decido di uscire per prendere un po' d'aria e fare qualche passo da sola. Prendo una felpa con cappuccio e il telefono, e mi dirigo fuori accompagnata da Trent. Nicole è troppo adirata per muoversi dalla sua poltrona. Scommetto che è anche arrabbiata con me per aver conosciuto Nash, ma che ci posso fare. «Cerca di liberare la mente per un po', e non stare troppo fuori, mi raccomando.» Annuisco. Sembra mio padre, penso scacciando subito via il pensiero. «Si risolverà tutto, vedrai» dice rassicurandomi. Alzo il cappuccio e m'incammino per il marciapiede con la musica nelle orecchie. È così frustrante non poterlo abbracciare ora che ne ho bisogno. Mi sento il cuore pesante e vuoto allo stesso tempo. È possibile? Ho sognato per mesi questo momento, di stare finalmente con il ragazzo che amo, ed ora eccomi qui con il "ragazzo che amo" che mi ignora e mi tratta come un comune mortale. Dovrei lasciarlo? Non potrei mai separarmi dall'unica cosa che mi tiene in vita. Lui è tutto: è il mio ossigeno quando sto sott'acqua, è il mio rilassante per i muscoli quando ho i crampi, è il mio cappuccino il mattino, è il mio pizzico di felicità. Lui è tutto ciò che una persona può essere, anche la mia rovina e la mia debolezza più grande. È la mia palla da discoteca. Tutto gira intorno a lui, le mie giornate iniziano e terminano con lui. Sono le tre di notte e io sono a vagabondare per la città con questa birra in mano. Non ricordo nemmeno dove l'ho presa, ma è davvero buona. La testa mi batte sulle tempie come un bussare continuo. Mi sembra di sentire una sveglia infinita che non la vuole smettere di suonare. In passato reggevo bene l'alcol. Bevevo quasi tutte le sere, e stavo sempre bene. Cos'è cambiato? «Alex! Oh Cristo, Alex, che hai fatto?» Qualcosa mi prende per la manica della felpa facendomi perdere l'equilibrio. Sento le gambe cedere. Cado tra le braccia di qualcuno. Mi sento troppo debole per aprire gli occhi, e sono troppo sbronza per chiedere al mio cervello di farlo. Cado semplicemente in un sonno profondo che spero venga svegliato da un bacio. Ciò però succede solo nelle favole, giusto? Nella realtà il principe azzurre è un ragazzo complicato e lunatico che in pochi riescono a capire davvero. Io sono una di quelle che pensava di capirlo, ma che non lo capiva in verità. Ho fatto di tutto senza ricevere niente in cambio. Ho dato il mio tutto per ricevere niente. Mi sono illusa, e mi sto ancora illudendo troppo. È chiaro che Nash può avere chiunque lui voglia sulla faccia della terra. Ha il mondo ai suoi piedi, e io sono solo una delle sue pedine. Se n'è accorto ora. Ora che mi ha conquistata, posseduta e usata. Mi lascerà, me lo sento. Vedo il bicchiere mezzo vuoto.
Aggiornamento dell'1:42, non ho nemmeno riletto. I commenti del capitolo precedente mi hanno incoraggiato a scrivere ancora. Buonanotte. Ora vado a dormire che è meglio. Non siate tristi per Nash ed Alex. "Alla fine andrà tutto bene. Se non va bene, non è la fine." - Frase trovata su Facebook 😂😂.
- AlessandraDiacos
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Life of the Party
FanfictionAlex attraverserà mezzo paese per un ragazzo che ha conosciuto attraverso internet. Sarà quello giusto? Sarà all'altezza? Non lo ha mai visto. Se ne pentirà?