Capitolo Ventinove
Cameron's POV
Vederla così felice dovrebbe rendermi altrettanto felice, ma allora perché non riesco ad esserlo senza farmi tanti complessi. Passiamo intere giornate fuori casa a fare passeggiate, vedere posti e divertirci, ma lei continua a non ricordare. Nash chiama ogni fottuto giorno per sapere come sta, ma non posso passargliela perché se i ricordi le tornassero tutti insieme in una volta sola, potrebbe essere fatale per il suo cervello e potrebbe cadere in coma. «Ehi, mangiamo.» Mi riprendo e distolgo i pensieri dal centro della mia attenzione. Guardo quella ragazza così speciale che mi sta davanti, la guardo mentre imbocca il suo panino che è quasi più grande del suo viso. Mi viene da ridere, e lei se ne accorge. Abbasso gli occhi verso il mio panino e inizio a mangiarlo. Quando poso nuovamente gli occhi su di lei, è arrossita ma continua a sorridere a suo agio con quel po' di salsa barbecue all'angolo della bocca. «Dici che dovrei continuare a frequentare Howard e Connor?» chiede con quei occhi a mandorla che mi guardano con curiosità. «Non so. Howard sembra un tipo apposto. È Connor che mi lascia un po' dubbioso. Vuoi uscire con un morto illegale?» Scoppia a ridere facendomi vibrare il petto. «No, Alex, davvero. E se qualcuno lo riconoscesse, diventerebbe morto davvero.» Si rattrista. «Capisco la tua voglia di conoscerli meglio e recuperare tutto il tempo perso, ma devi anche fare attenzione perché non è facile.»
Alex's POV
Mentre Cameron parlava, qualcosa attirò la mia attenzione. Un altro flashback improvviso mi coglie alla sprovvista. Un solo nome mi appare davanti agli occhi mentre questo ciuffo biondo mi passa davanti: James. I ricordi e le emozioni provate all'età di sedici anni. I pomeriggi passati a suonare la chitarra e studiare insieme. L'ora di buco in biblioteca in cui ci siamo conosciuti. James. Una mano mi passa davanti agli occhi distraendomi. «Ehi! Non penso di essere così noioso da far dormire le persone ad occhi aperti eh» dice Cameron. «Aspetta un attimo!» dico pulendomi la bocca e alzandomi dal tavolo. Seguo James con gli occhi e i suoi bellissimi capelli biondi cenere. Sono cresciuti, penso tra me e me. Cam prova a fermarmi, ma riesco a liberarmi dolcemente dalla presa e correre fuori dal ristorante per raggiungere James. È sempre bellissimo e in forma, come lo ricordavo. Lo chiamo ma sembra essere lontanissimo. Attraverso la strada facendo attenzione a non farmi investire di nuovo, ma non lo perdo di vista. «Jaaames!» lo chiamo di nuovo, stavolta si gira e incrocio i suoi occhi grigi stupendi, la mia debolezza da sempre. Un sorriso a trentadue denti invade il suo viso contagiandomi. Mi fiondo tra le sue braccia come fossero il mio materasso. Mi stacco subito per baciarlo sulle guance e vedere com'è cambiato. Si è tagliato i capelli al lato della testa e ha cambiato modo di vestire ma è sempre lo stesso ragazzo che ho conosciuto in terzo liceo. James. «Che ci fai a Miami? Ommiodio! Sei uno schianto di Dio.» Ed eccolo che ricomincia con i complimenti a più non posso. Mi fa fare una giravolta e mi osserva da capo a piedi. «Anche tu sei in formissima eh!» Ridiamo e continuiamo ad osservarci e commentarci. Quasi dimentico della compagnia di Cameron. «Ehi, ora devo andare ma mi farebbe piacere rivederti. Lasciami il tuo numero così rimaniamo in contatto.» Non avendo un foglio, me lo scrive in penna sul polso. Me ne torno al ristorante con la mente altrove e un sorriso da ebete in faccia. Di nuovo, Alex? James dovrebbe essere acqua passata. L'ho lasciato perché volevo una pausa. Non posso premere play adesso, la mia vita non è ancora apposto e nemmeno la mia mente. Ho ancora mille lacune da riempire. Infondo, ci sentiremo solo come amici, no? «Dove sei corsa? Mi sono preoccupato!» «Oh, niente... ho solo incontrato qualcuno di famigliare» rispondo distrattamente. Appena arrivati a casa, con la scusa di essere stanca, vado in camera mia che sarebbe quella della sorella di Cameron, e mando un messaggio a James. "Sono Alex. È stato un piacere rivederti oggi. Dico davvero. Mi sei mancato." La risposta non tarda ad arrivare. "Anche tu, più di ogni altra cosa al mondo. Ho provato a girare pagina, ma ora che ti ho rivisto mi è difficile continuare a stare su quella. Rileggiamo le pagine della nostra adolescenza, ti prego. Usciamo domani, voglio stare con te." Le pagine della nostra adolescenza. Cos'è, un poeta? Sorrido e gli do appuntamento in spiaggia verso le 9:30. Sarà come ai vecchi tempi.
Ecco quii! Il capitolo 29. James. Cameron. Nash. Alex, deciditi porco due. Comunque, per rinfrescarvi la memoria, Alex non ricorda ancora niente di Nash quindi è giustificato se si sta innamorando sempre del primo che le passa davanti. Ma appena lo rivede o se ne ricorda... sto zitta. Nash invece che sta a fa in Australia, mannaggina a lui. Volete saperlo o volete la suspance? Commentate così so se fare il prossimo capitolo con il POV di Nash o di Alex o di qualche altro personaggio che volete voi. Ricordate di stellinare in tante. Alla prossima!
- AlessandraDiacos
STAI LEGGENDO
Life of the Party
FanfictionAlex attraverserà mezzo paese per un ragazzo che ha conosciuto attraverso internet. Sarà quello giusto? Sarà all'altezza? Non lo ha mai visto. Se ne pentirà?