32. Almost Complete

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Capitolo Trentadue

Nash's POV (da quanto lo aspettavatee?!)

«Cameron, dimmi solo come sta. Non voglio sapere dei fratelli, di tua madre o di questo James. Voglio sapere: ALEX. COME. STA?» Sto delirando. È come quella volta che Alex non mi ha parlato per tre giorni, ma amplificato. «Te l'ho detto, sta bene. Ora sta dormendo.» Tiro un sospiro di sollievo e mi sistemo la camicia. «Va bene. Grazie. A quel James, ci penso io quando torno. Ora vado.» Riattacco, ed esco dalla camera d'albergo. Ammetto che mi mancava passare del tempo con i ragazzi. A parte Hayes ed io, partecipano anche Jack&Jack, Shawn, Aaron, Brent e Chris. Io sono in stanza con mio fratello, Chris e Brent. Siamo qui da un paio di giorni, e già abbiamo trasformato la stanza in un porcile. Ci dobbiamo restare ancora altri due mesi se non di più, ma dubito che riuscirò a resistere così tanto tempo senza impazzire. «Ehi, abbiamo trovato Laura» dice Hayes entrando in compagnia di Brent. Chris è accanto a me che dorme beatamente. Gli faccio cenno di fare silenzio, ma Brent salta addosso al povero addormentato svegliandolo. Sospiro forte e mi preparo ad altre cattive notizie. «Che le è successo?» chiedo sedendomi sul bordo del letto. Mi porto le mani sul viso, poi guardo Hayes che ricambia un po' dubbioso, indeciso se rispondermi o no. «Vuole vederti.» In quel momento, ripenso a come l'ho incontrata. Era sempre questo periodo pre-autunnale, ed ero in tour. La vidi in mezzo alla folla, era bellissima e portava quel cappello in testa dei Chicago Bulls che le stava il doppio. Ci uscii, ma non ci fu mai niente di serio, anche se per lei, essendo una nostra fan, era una grande cosa. Fece girare la notizia che io e lei stavamo insieme e altre notizie simili. Decisi di lasciarla, perché non frequento bugiarde, ma lei non la prese bene. Ora che sono di nuovo in Australia, lei ne sarà sicuramente al corrente, e farà di tutto per rivedermi e magari vendicarsi. Speriamo di no.

Alex's POV

«DOVE CAZZO SEI STATA?!» urla Cameron fondendo il caramello nei suoi occhi per la rabbia. Lo guardo, ma non riesco ad essere arrabbiata con lui. Io me la sono spassata, mentre lui era in pensiero per me. «Ero qua fuori, con James e gli altri» rispondo con un filo di voce. «Abbiamo fatto un giro del quartiere, e ci siamo divertiti un po'...» Abbassa lo sguardo e mi passa davanti per poi ignorarmi. Prima di avanzare per raggiungere la sua stanza, si volta per dirmi: «Prepara le valige. Domani andiamo in Australia.» Non faccio in tempo per rispondere, che lui sbatte la porta della sua stanza e se ne va. «Stronzo» sussurro a denti stretti mentre tiro un cuscino contro la parete. Faccio come mi dice e preparo la mia roba. Metto tutto dentro a dei borsoni, e lascio tutto in un angolo della stanza. Finalmente, Cameron decide di farsi vivo. Entra in camera indossando solo la sua tuta grigia. È a piedi scalzi e mi guarda da capo a piedi come per controllare che sia tutto ok. Tiene in mano un foglio che mi porge. È il biglietto per Sidney. Il volo è previsto per le 16:30, quindi dobbiamo stare li per le 14:00. «Che facciamo in Australia?» Si siede sul bordo del letto e guarda il pavimento. «Ti faccio conoscere qualcuno che ti aiuterà a ricordare.» «Chi?» «Nash Grier.»

Ok. Sono a corto di fantasia. Ecco il capitolo Trentadue. È pessimo e super corto, lo so. Sorratemi, Lifers. Vi amoo!

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- AlessandraDiacos

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