Capitolo Sedici
Mi risveglio nel letto di Nash avvolta dalle coperte. Mi sono di nuovo addormentata con il suo cuscino tra le braccia. Come ogni mattina, da quando sono a Miami, ho un sorriso tra le labbra che difficilmente riesco a levare in compagnia di Nash. Dopo ciò che è successo in piscina, difficilmente riesco a non sorridere nel vederlo, ma per lui non sembra lo stesso. «Ecco la colazione» dice entrando in camera mia con un vassoio in mano. Ci sono una tazza di cappuccino, un cornetto integrale e una zolletta di zucchero. Lo ringrazio alzandomi dal letto. Si stende accanto a me appoggiando il vassoio nel comodino. «Hai dormito bene?» «Magnificamente» rispondo baciandolo sul collo. Quel suo profumo mi sveglia ancora di più e m'inebria le narici. «Cosa fai domani?» chiede spostandosi. Sembra a disagio, come se ce lo avessi messo io. Ho questa sensazione, e quindi mi ritraggo e mi metto a mangiare. Sto per rispondere alla domanda quando mi spingo a dire qualcos'altro. «Ho fatto qualcosa di sbagliato?» chiedo guardandolo con occhi interrogativi. Lui sgrana gli occhi senza guardarmi in modo diretto. Oh dio, non lo starò perdendo, vero? Perché sento come se invece è proprio così? «No, Alex, tu non c'entri niente» dice mantenendo lo sguardo basso. Vorrei prenderlo per i capelli e fargli alzare quegli occhi, ma ho paura di vedere la verità. Annuisco e fisso il mio cornetto perdendo interesse nel mangiarlo. Gioco con la zolletta di zucchero per far passare il tempo, ma sembra essersi fermato. Prendo la tazza di cappuccino e, ignorando il fatto che è bollente, lo bevo tutto d'un sorso e lascio la tazza vuota sul letto. Mi alzo, prendo i primi vestiti che vedo nella borsa e me li metto. Nash mi osserva accigliato, poi si alza e mi afferra i polsi per fermarmi. «Ehi, che fai, Alex?» chiede stringendo la presa. «Fermati, ti prego.» Mantengo lo sguardo basso anche io, come lui ha fatto con me, e continuo a vestirmi senza farmi toccare da lui. Mi dimeno liberandomi dalle sue mani. «Voglio solo uscire» dico mentre scendo le scale. Lascia la presa sulla mai mano dopo un lungo tira e molla. Apro la porta d'ingresso ed esco. È tarda mattinata ormai, e l'aria è calda. Nash non mi ha seguita per fortuna. Anche lui ha bisogno del tempo per riflettere, soprattutto lui. Non capisco cosa abbiamo fatto di male. Cosa ho fatto di male. Se non sono io il problema, allora chi è? «Alex!» Mi sono sbagliata, mi ha seguita. Corro più veloce che posso cercando di perdermi il più possibile per non tornare più, ma un lato di me vuole fermarsi e tornare a casa con Nash. «Fermati, Alex!», la sua voce è lontana, ma presto mi raggiungerà. Non è così debole da non riuscire a raggiungermi. Sento il cuore a mille, il fiato corto e i muscoli delle gambe che tirano. Nash mi raggiunge, anche lui riesce a stento a respirare. «Non farlo mai più, Alessandra. Non scappare così, hai capito?» Il suo tono autoritario mi è nuovo. Ha persino pronunciato il mio nome per intero, e l'ultima volta che lo ha fatto è stato quando sono venuta a casa sua per conoscerlo finalmente di persona. «Non prendo ordini da nessuno, specialmente da te, Nash.» Gli punto il dito contro facendolo indietreggiare. «Chi sei per dirmi cosa devo e non devo fare? Aspetta... sei il ragazzo con cui ho fatto l'amore l'altro ieri nella piscina di uno sconosciuto, ma non per questo significa che puoi trattarmi come una tua sottomessa. Ti chiami Nash Grier, non Christian Grey. Sveglia!» Schiocco le dita dicendo "sveglia". Lui rimane ferito dalle mie parole e dal mio tono. Rimango sorpresa anche io da come mi sto comportando. «Nash, se mi vuoi lasciare basta dirlo. Non farmi passare per quest'inferno» dico con voce più bassa e dispiaciuta. Lui non dice niente. Si limita ad avvicinarsi e abbracciarmi. Vuole lasciarmi davvero allora? mi chiedo con tristezza mentre mi lascio cullare dal suo abbraccio. «Christian Grey» mormora mentre torniamo a casa. Vorrei sorridergli e annuire, ma non ho nemmeno la forza di tenergli la mano. Non ha ancora detto niente a proposito di rompere con me, ma infondo stiamo insieme solo da un paio di settimane. Sono i primi litigi, no? Se superiamo questi, possiamo superare tutto. «Gli assomiglio?» chiede cercando di alleggerire l'atmosfera creatasi dopo la nostra corsa e le urla. Si ferma e alza il mio mento con le sue dita. Incontrando i suoi occhi sento i miei pizzicare. Lui sorride leggermente facendo alzare l'angolo della bocca in modo unico. «Non voglio lasciarti, e non voglio nemmeno farti del male. Qualsiasi cosa faccio, la faccio solo per proteggerti. Non pensare mai il contrario» dice, e mi bacia come sempre sulla fronte. È diventato una specie di rito ormai: discorso e poi bacio sulla fronte o sulla tempia. «E allora perché sei così... chiuso, in questi giorni?» Abbassa lo sguardo con un sorriso amaro tra le labbra. Lo bacio per farlo sparire, perché non sopporto più vederlo così, e quando mi stacco ha un altro sorriso. «Sai sempre come mettermi di buon umore, principessa.» Sorrido orgogliosa alzando leggermente il mento. «Sto solo passando un periodo pieno di pensieri. È una cosa nuova per me girare per le strade con una persona accanto da proteggere. Con la mia famiglia è diverso, loro ormai sono abituati ad avere tutta quella gente intorno.» Fa una pausa per guardarmi e sorridere. «Tu però, hai un aspetto così fragile e vulnerabile. Ho sempre paura che possano allontanarti da me. E all'inizio non ci pensavo, ma poi è successo tutto così in fretta. Tu eri qui a Miami, mi hai lasciato, poi ci siamo messi insieme, e ho sentito il forte bisogno di proteggerti.» Sembra vuole continuare e dire altro, ma dalla sua bocca non esce più nessuna parola. «Anche per me tutto questo è nuovo, ma non devi preoccuparti. Io sto bene» dico, «Ho ancora un po' paura delle tue ammiratrici, ma so che non possono uccidermi. Nessun sano di mente ucciderebbe la ragazza del proprio idolo, no?» dico con sarcasmo. Lui sembra prenderla sul serio, e s'irrigidisce. «Ehi, non succederà» lo rassicuro. Lui finge un sorriso. Fa male vederlo così abbattuto.
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Finalmente siamo a casa. Nicole ci accoglie con calore in casa. Ha un sorriso a trentadue denti ed è stranamente gentile. Anche Nash, lo tratta meglio del solito. Ero convinta che lo odiasse, e invece eccola che si preoccupa del cuscino dietro la sua schiena e lo tratta con fare premuroso. Mi stendo sul divano appoggiando la testa alle gambe di Nash. Sto molto rilassata in questa posizione, ma mi sento osservata. Anche Nash ha la stessa sensazione. Lo capisco da come continua a muoversi facendo muovere anche me. Mi giro e guardo Nicole. Ci fissa senza togliere quel sorriso da idiota che ha in faccia. «Che c'è?» chiediamo all'unisono Nash ed io. Lo guardo e ci sorridiamo. Torniamo a guardare Nicole il cui sguardo si è addolcito nell'assistere la scena. Solo in quel momento noto le decorazioni rosse intorno alla stanza e le candele accese agli angoli del salotto. Sembra di essere a San Valentino, con tutti cuori e cose profumate per la stanza. «Che succede qui?» dico alzandomi di colpo. Mi guardo intorno spaesata, come se avessi appena cambiato casa e non mi piacesse. «Stasera Trent viene a cena da noi» dice entusiasta. La guardo come per dire "davvero?" e poi sposto lo sguardo su Nash che mi guarda divertito capendo il mio disgusto. «Volevo chiedervi se potevate rimanere entrambi a cena con noi. Per favore» ci supplica. Nash smette di ridacchiare. Ci guardiamo con delle espressioni confuse sui volti. «A Trent non andrebbe di andare a mangiare fuori? Non abbiamo niente in frigo, e dopo potremmo andare a ballare.» L'idea sembra prendere sia Nicole che Nash. «Mi hai convinta» dice accendendo la luce. Spegniamo le candele e togliamo le decorazioni romantiche di Nicole. «Davvero volevi cenare qui così?» chiedo guardando lo scatolone che abbiamo riempito di roba. Nash scoppia a ridere mentre Nicole fa una smorfia. «Trent è un tipo molto romantico, e a differenza tua Nash, ha molta più chalance» dice. Nash fa una smorfia e mi guarda. Andiamo in camera mia lasciando Nicole in cucina. «Principessa, vado a casa a cambiarmi. Mi dispiace lasciarti con la psicopatica, ma se mi vuoi profumato e pulito stasera, devi lasciarmi andare.» «E se non ti volessi profumato e pulito stasera, ma sporco e puzzolente?» chiedo prendendogli il colletto per poi attirarlo a me. Lo bacio dolcemente appoggiando le mie labbra alle sue. Ricambia prendendomi per i fianchi. «Ora devo davvero andare, Alex. Ci sentiamo dopo.» Rimango a guardarlo mentre esce dalla mia stanza con molta fretta. «Ehi, vestiti! Nash ha detto che torna tra un'oretta e che pagherà lui la...» Nicole entra in camera mia senza bussare. Mi sorprende mentre delle lacrime mi rigano le guance. Cerco di asciugarle il prima possibile, ma è una cosa impossibile con Nicole. «Che cazzo ha fatto quello stronzo, Alex?» ringhia buttandosi accanto a me. Mi abbraccia e noto lo spacco del suo vestito sulla schiena. «Sei bellissima, Nick» commento. Mi scappa un singhiozzo, e dopo tante lacrime trattenute scendono giù. «Alex, non fare così. Ci penso io a lui, quando torna.» Non vede l'ora. «È così bello stare con lui, sembra quasi un sogno, ma c'è qualcosa di diverso.» Da quella notte in piscina, è successo qualcosa, forse anche prima di quella notte, ma qualcosa lo ha cambiato. L'odio negli occhi di Nicole sparisce trasformandosi in comprensione. «Forse ha solo paura di perderti.» Perdermi? Non è bastato attraversare l'oceano che ci separava. Non è bastato fidarmi ciecamente di lui e amarlo in modo incondizionato. No. «Per lui dev'essere una cosa nuova essere amato da qualcuno che lo conosce come Nash, un normale ragazzo di diciott'anni che fa semplicemente ciò che ama fare. Relazioni come la vostra sono rare, Alex, e lui ci tiene a te, più di quanto voglia ammettere, fidati!» dice facendomi sorridere. Sì, dev'essere così. Devo solo convincere me stessa.
Scusate. Capitolo corto. Non ho avuto molto tempo e molta ispirazione. Volevo ringraziare come sempre tutti quelli che seguono la mia storia. GRAZIE. Ricevo tanti messaggi da tutte ogni giorno, e avete riempito la mia ff di voti. Non me ne aspettavo nemmeno uno, e invece ha superato le mie aspettative. È ufficialmente la mia ff più votata e la più commentata (non ancora "la più letta"). Aggiornerò presto. Inizio subito a scrivere. Non volevo lasciarvi con il fiato sospeso, quindi spero che vi sia piaciuto il sedicesimo capitolo e che continuiate a votare. Siete le BESTEST 🔝! Grazie 😘
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Life of the Party
FanficAlex attraverserà mezzo paese per un ragazzo che ha conosciuto attraverso internet. Sarà quello giusto? Sarà all'altezza? Non lo ha mai visto. Se ne pentirà?