Whitout You I Don't Live

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EMMA'S POV

Un fascio di luce entrò attraverso la tenda.

Cercai di aprire gli occhi quando sentii qualcuno piangere.

Appena collegai che quel qualcuno era la mia piccola Darcy, scattai dal letto e corsi verso la sua culla per prenderla in braccio.

La strinsi forte a me tranquillizzandola. Lei aprì i suoi grandi occhi verdi e mi osservò. I suoi occhi, identici a quello di Harry.

Scesi verso la cucina per scaldarle il latte facendo piano per non svegliare Harry.

Harry stava facendo del suo meglio con Darcy, essendo cresciuto con un padre ubriaco, che l'aveva abbandonato all'età di otto anni non deve essere stato facile. Ricordo ancora la sua paura nel diventare a sua volta padre.

**inizio flashback**

[Harry]:Emma io...devo dirti una cosa

[Emma]:Cosa succede?

[Harry]:Vedi..non penso di poter essere il padre giusto per la nostra piccola

[Emma]:Harry cosa stai dicendo?

[Harry]:Io non so come ci si deve comportare, mio padre se ne andò quando ero piccolo, io...

[Emma]:Vuoi parlarne?

Ogni volta che cercavo di chiedergli di suo padre si arrabbiava o faceva finta di non sentirmi, perciò quando annuì mi misi comoda e attenta a ciò che mi avrebbe detto.

[Harry]:Allora..quando avevo otto anni mio papà iniziò a uscire di casa ogni sera, rientrare tardi, urlare a dietro a me e Gemma e mettere le mani addosso a mia mamma. Si ubriacava ogni volta che aveva tempo, preferiva stare al bar con i suoi amici a bere piuttosto che con la famiglia che lui steso aveva creato. Poi se ne andò, senza dirci niente, una mattina uscì per andare a lavorare e non tornò più. Mia mamma all'inizio pensava che fosse rimasto a dormire fuori perché aveva troppo alcool in corpo, ma dopo due, tre giorni che non tornava a casa capii che se me era andato. Da lì non ebbi più sue notizie.

Appena finì di parlare due grandi lacrime rigarono le sue guance. Quando una sua mano si appoggiò sulla mia guancia per asciugarmi una lacrima mi resi conto di star piangendo pure io.

[Emma]:Harry io...

Mi tuffai nelle sue braccia. Dovrei essere io a consolare lui quando invece succede il contrario.

[Emma]:Mi dispiace

[Harry]:Anche a me

[Emma]:Ti fidi di me?

[Harry]:Certo

[Emma]:Allora sarai un papà perfetto, ne sono certa

[Harry]:No è impossibile

[Emma]:Harry non farai gli errori di tuo padre

[Harry]:Certo che no

[Emma]:Sei perfetto

Appoggiò le sue labbra sulle mie.

**fine flashback**

Quando sentii il suono del microonde che indicava che il latte si era scaldato, feci un salto, rintronando con la testa del presente e non sulle mie storie passate. Mi accomodai sul divano e iniziai a dar da mangiare a Darcy. Presto saremo partiti per andare in Italia da Anne e Gemma per mostrare loro il nostro piccolo gioiellino. Non erano potute venire alla festa che i ragazzi avevamo organizzato quando sono tornata a casa dall'ospedale e ci tenevano a vedere la loro prima nipotina.

**inizio flashback**

[Emma]:Harry guida piano!

La sua dolce risata riempì la macchina per l'ennesima volta. Faceva apposta ad accelerare di colpo per farmi prendere paura mentre ero intenta a far smettere di piangere Darcy. Fortunatamente non mancava tanto a casa quando accelerò per l'ultima volta. Appena scesi dall'auto Harry mi spinse addosso alla sportello cancellando tutto lo spazio che c'era fra di noi. Misi una mano tra i suoi capelli, tirandoli leggermente come piaceva a lui. La sua lingua era dolce e calda contro la mia. Quando si staccò mugugnai per la mancanza di lui. Prese in braccio Darcy e mi aprii la porta. Appena entrai si accesero le luci e vidi tutti: Niall, Francesca, Louis, Liam, Zayn, Perrie, Tom, Alice, Jake, mia mamma e tanti altri. Rimasi un po' stordita perché non me lo immaginavo. Quando entrò Harry con Darcy in braccio tutti quanti andarono da lui per vedere la piccola, lasciandomi spazio per sistemare le cose. Mi squillò il telefono. Lessi il nome di Anne sullo schermo.

Whitout you I don't liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora