Capitolo 5
Dopo quella giornata la nostra compagnia fu sfaldata e distribuita in altre compagnie. Io finii in una compagnia che prestava servizio nelle linee del Monte San Michele, Andrea fu assegnato alla stessa compagnia, Antonio e Francesco, invece, furono mandati a delle compagnie sul fronte occidentale. Il giorno stesso arrivammo alle retrovie della nostra zona di competenza. ci presentammo al comando, un capanno che dava le spalle ad una parete rocciosa che si trovava un centinaio di metri dietro le linee e qualche metro sotto il livello delle trincee. Ci presentammo al comandante della prima divisione. Il maggiore ci inviò alle postazioni delle nostre compagnie. Oltre a me e Andrea c'erano anche altri ragazzi, anche loro venivano da compagnie sfaldate nei giorni precedenti. arrivati a destinazione, ci presentammo al tenente responsabile della compagnia. Io e Andrea fummo assegnati ala stessa squadra. Dopo averci assegnati alle squadre, il tenente chiamò un ragazzo, "Bartolotti. accompagna i ragazzi a sistemarsi" il ragazzo si alzò, si mise sull'attenti, rispose con “comandi” e ci condusse al dormitorio. Ci sistemammo. finito si sistemare i bagagli, il ragazzo ci portò a fare un giro per la trincea. Era diversa dalla prima trincea in cui mi avevano mandato, al posto di essere una semplice fossa nel terreno le pareti erano fatte di rocce quasi come un muretto di campagna e anche le postazioni erano fatte di roccia e non di legno marcio. "Ma ditemi una cosa, voi siete della compagnia del forte?" non fu cosi specifico ma capimmo a cosa si riferiva. "Proprio così rispose Andrea" "Cavolo! ve la siete vista brutta la su! In quanti siete rimasti? 4?" continuò il ragazzo. "Già! solo quattro" risposi io con voce fioca. capendo che non era il discorso migliore, il ragazzo cambiò repentinamente "comunque non mi sono presentato! io mi chiamo Luca, sono di Roma" anche noi ci presentammo. Alla fine nel parlare riuscì anche a distrarmi. Camminando arrivammo ad una feritoia, Luca la indicò e disse "Piccola raccomandazione. Non usate questa feritoia, c'è un cecchino che si diverte a fare tiro al segno con chi si affaccia". Io ed Andrea ci guardammo "Perchè ogni volta che arrivo in una trincea, si parla di cecchini?!" esclamai io. finito il giro, visto che avevamo passato due giornate pesanti, il tenente ci permise di riposare. Io dissi che se fosse stato necessario ero a disposizione, ma non rifiutai il riposo concessomi. Entrai nel dormitorio, una struttura di cemento e pietra alla quale si accedeva passando per una galleria dalla trincea. mi stesi sulla branda e mi coprii col mantello, il freddo dentro quella struttura era allucinante ma monostante tutto caddi in un sonno profondo.
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Il Salso Mormorò
Fiksi SejarahÉ il 1915. Angelo Lo Giudice, un ragazzo di 24 anni originario di Riesi, un paesino sulle sponde del fiume Salso, in provincia di Caltanissetta, si ritrova a dover partire come militare per il primo conflitto mondiale. Si ritroverà a dover combatter...