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Qualsiasi cosa dicano
lo farò, devo farlo

Qualsiasi cosa dicanolo farò, devo farlo

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Il mio corpo era a fuoco.

Anche quando guidai per tornare a casa, il mio cuore tuonò per il ricordo della gara; come se fossi ancora in quella macchina con il suono del vento lamentoso nell'aria e l'emozione della vittoria, del non avere perso, del lasciare una scia di terra bruciata sulla strada.

Nonostante la persistenza dell'euforia che mi aveva presa e scossa, ero distratta dal problema corrente.

Mio padre sarebbe dovuto essere a casa ora.

Non bighellonai nel garage come al solito, ma appena aprii la porta e uscii, sentii il clic della porta sbloccarsi.

Beh cazzo.

Nel silenzio mortale della notte, quando nemmeno i grilli cantavano, il rumore era assordante. Con le mani tremanti, camminai in punta di piedi verso la porta che collegava il garage alla casa, e la aprii solo un po', così che l'interno diventasse leggermente visibile.

L'alta statura del fisico di mio padre era visibile dalla porta, era semplicemente una silhouette sullo sfondo dell'arancione spento della lampada. Mentre rimasi a guardare con gli occhi leggermente spalancati, le sue agili dita slacciarono la cravatta che era stretta al suo collo come un laccio, e la tirarono via in un singolo brusco movimento.

Le linee sul suo viso esausto e segnato dalle intemperie sembrarono diventare più cupe quando ispirò, profondamente e per un lungo momento. Le sue labbra si aprirono-

"T/N?"

Mi tirai indietro rapidamente, consapevole che non mi avesse vista, ma il mio battito iniziò a correre di nuovo. L'ultima cosa che volevo era essere scoperta.

"T/N!"

Ovviamente non potevo rispondergli. Chiusi gli occhi e pregai che avesse presupposto fossi a dormire, e che almeno si mettesse a pulire prima di venire nella mia stanza.

Ci fu un momento di lungo silenzio, allora sbirciai ancora, e il mio cuore rimbalzò contro la mia gabbia toracica. La stanza era vuota.

Per favore, per favore, per favore, la richiesta era incessante, e svolazzava nel subconscio della mia mente. Per favore sii in bagno.

Mi avvicinai alle scale con gli avampiedi, le braccia vicine ai miei fianchi come un uccello pronto a prendere il volo.

Praticamente corsi sulle scale, sforzandomi per non lasciare nemmeno il più piccolo dei suoni scappare dal legno sotto la pressione dei miei piedi. Appena il mio piede raggiunse l'ultimo scalino, la luce si accese.

Lo scalino scricchiolò.

Tenni il respiro, e il mio battito cardiaco accelerò ancora di più, se possibile. Merda!

Rush | Italian Translation (Aggiornamenti Lenti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora