Allontaniamoci
Adesso esploderà ovunqueIl suono del campanello non è un rumore che sentiamo spesso in casa.
Sia io che mio padre abbiamo una chiave, per cui quando arrivo a casa--di solito qualche minuto prima di mio padre--non ci sono molte persone che devono suonarlo per poter entrare.
Ma questa volta il campanello suonò, e io mi corrucciai.
Era domenica, una delle poche domeniche in cui sia io che mio padre eravamo a casa, ma non esattamente insieme. Anche se nel corso degli anni eravamo cresciuti piuttosto divisi, ci sedevamo comunque nella stessa stanza. Nessuno che alzava lo sguardo dal proprio lavoro nemmeno una volta.
Ma quel giorno mio padre alzò gli occhi, mentre io mi dirigevo verso la porta, cercando di nascondere la mia confusione. Posta? Non poteva essere. Venditori porta a porta? Forse.
Però, ciò che mi ritrovai davanti fu il volto speranzoso di un bruno familiare.
Vernon mi sorrise senza separare le labbra, una sua abitudine che avevo notato durante quelle ore passate a camminare per i garage assieme a lui sotto il sole. Dire che ero rimasta senza parole sarebbe stata una minimizzazione.
"T/N? Chi è alla porta?" Chiese mio padre, ancora dentro casa.
"Uh," Rimasi a fissarlo, mentre il suo sorriso si allargava leggermente e lui alzava le sopracciglia in modo interrogativo. "E' qualcuno... del college."
Le sopracciglia di Vernon saltarono in alto, e lui aprì le labbra, mimando con la bocca, non hai torto.
Le mie mani erano a pugno e congelate ai miei fianchi appena indietreggiai di un paio di passi e mi girai rigidamente per guardare mio padre, il cui volto era lontano dal giornale, accompagnato da un'espressione in attesa.
"Mi sono appena ricordata di avere un appuntamento di studio." Dissi, cercando di sembrare il più naturale possibile senza dare nessun indizio sul fatto che sarei uscita--probabilmente a guidare--con qualcuno del gruppo di piloti. "Tornerò fra qualche ora."
Aggrottò un sopracciglio, ma annuì, anche se lentamente. "Stai attenta."
"Certo." Mormorai, sforzandomi di sorridere, poi mi girai di nuovo verso la porta, dove Vernon mi aspettava con un sorriso autocompiaciuto dipinto sulle proprie labbra, su cui era stato messo del burro cacao.
"Sarà meglio che sia importante," Gli mormorai, e tutto ciò che fece fu toccarmi il polso, ancora sorridendo, poi spostò il mento verso il punto in cui c'era la sua macchina.
Era un modello commutabile di tutti i giorni, non la mostra e lo sfarzo che di solito avresti visto nel garage di un pilota e reclutatore. Mentre mi sedevo sul sedile del passeggero, onde di profumo del gasolio fresco mi colpirono, allora immaginai che sarebbe stato solo un viaggio temporaneo.
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Rush | Italian Translation (Aggiornamenti Lenti)
Fanfiction"Essere cattivi è piuttosto bello, huh?" multifandom auto da corsa!au ---QUESTA È UNA TRADUZIONE. TUTTI I CREDITI VANNO A @SugaWithThatTae, CHE HA SCRITTO LA STORIA ORIGINALE IN INGLESE.--- cover by: @atolla