undici

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Ora sei in pericolo,
Perché mi stai testando?

Il pavimento era bagnato, e i miei passi erano lenti, attenti

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Il pavimento era bagnato, e i miei passi erano lenti, attenti. Qualche minuto prima, Minhyuk era scomparso in un angolino o qualcosa del genere, così mi ero ritrovata di nuovo sola--anche se non mi importava molto.

Questa volta, le mie spalle non erano appesantite da alcune borse a tracolla, ma le mie braccia erano piene di pile e pile di appunti e graffette attaccate frettolosamente. La gente si mosse assieme a me, ma questa volta io non mi diressi verso le tribune.

Il mio sguardo rimase fisso sul pavimento davanti a me; la paura strana e irrazionale che qualcuno sarebbe venuto a tagliarmi la gola rodeva nella mia mente.

Nessuno poteva, veramente. Nessuno sapeva.

Espirai lievemente dal naso, e il suono fu a malapena udibile con il chiacchierio degli studenti attorno a me. Nemmeno un braccio sfiorò il mio.

Ma poi, uno lo fece.

Fu una cosa improvvisa, così inaspettata da farmi quasi cadere--la spalla estranea spinse la mia senza problemi, e facendo quasi cadere tutto quello che tenevo in braccio. I miei occhi guizzarono sulla persona che mi aveva colpita, che nel frattempo era andata avanti, senza nemmeno avermi rivolto un'occhiata dispiaciuta.

Era di sicuro un ragazzo, l'ampiezza delle sue spalle era fin troppo notabile. La sua felpa era nera, spoglia e semplice, il cappuccio era sul suo capo e le sue mani erano nascoste nelle tasche.

Ridacchiai. "Okay."

La gente diminuì appena raggiunsi l'uscita.

"T/N!"

Indietreggiai per la sorpresa quando qualcuno appoggiò una mano non benvenuta sulla mia spalla, allora mi girai e mi ritrovai davanti il ragazzo con gli occhiali rotondi e dalla montatura in ferro, che mi guardava in modo preoccupato. "T/N, giusto?"

Mi accigliai. "Sì..." Espirai appena guardò oltre la mia spalla, poi le sue sopracciglia si aggrottarono per l'ansia, mentre nel frattempo stringeva le sue labbra socchiuse. "Stai bene?"

"Cosa?" Tornò dalla trance, battendo gli occhi e guardandosi attorno. "Uh, sì. Cioè--possiamo parlare da un'altra parte? Non voglio essere spinto da altri passanti."

Scrollai le spalle, riprendendo con me gli appunti mentre lui mi guidava verso un'altra parte del corridoio. Le sue scarpe provocarono uno stridio appena sfiorarono il pavimento appena pulito, facendomi rabbrividire.

"Beh?" Alzai le sopracciglia.

"Oh." Le sue sopracciglia guizzarono in alto prima che le aggrottasse di nuovo. "Uhm--riguardo a quel giorno, beh, tu non..."

Baekhyun--o meglio, quello che pensavo fosse il suo nome-- faticò a trovare le parole giuste, mentre si dondolava da un piede all'altro. "Intendi gli appunti?"

Rush | Italian Translation (Aggiornamenti Lenti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora