prologo

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La nebbia era molto in basso

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La nebbia era molto in basso.

I suoi occhi esaminarono la strada frettolosamente, la sua mente stava andando in overdrive. La nebbia - specialmente nelle notte buie come questa - non era mai una cosa buona per i corridori. Mai.

Il volante era ruvido contro la punta delle sue dita, e il suo respiro fu quasi risucchiato via dalla velocità del vento mentre lui lo superava, sfrecciando oltre. Nemmeno aprire i finestrini mentre si guida è mai stata una buona cosa - ma ora, aveva cose più importarti di cui preoccuparsi.

Un battito cardiaco si udì nella sua testa - il suono più rumoroso per miglia, e stando nel sedile chiuso della sua macchina si sentiva quasi soffocare. Non era mai stato claustrofobico, almeno non nella sua macchina.

Mai nella sua macchina.

C'era a malapena qualche luce attorno, e sapeva di essere più avanti della maggior parte degli altri, ma c'era una certa paura a divorare il suo cuore che gli faceva domandare se un sesto senso potesse esistere dopo tutto.

Il motore 450 PH vibrò, accelerando lungo la liscia pista con una velocità a cui era abituato. Da solo, in vantaggio, ma c'era molta adrenalina a far continuare a pompare la serotonina nel suo corpo. Questa era velocità. Questa era casa sua.

Normalmente, non avrebbe avuto fretta dopo essere arrivato almeno un piazzale davanti ai suoi avversari, anche se comunque non aveva nessuna somma così necessaria da guadagnare - ma questa volta, non rallentò. Vene tese, muscoli tirati sotto la sua maglietta leggera, una veloce pulsazione al centro del polso.

Velocità.

Il suo respiro stava diventando meno profondo ora, ma riuscì a ripulire la sua mente ingombra. Niente affari di droghe, niente debiti, niente pink slips e sicuramente niente risse. Ma l'astio - l'astio era la ragione di quella corsa, dopo tutto. E il nuovo corridore. Sì, l'altro corridore.

Tutto quello che importava ora era quell'unica cosa. Tutto quello che importava era-

Un'altra macchina si scontrò contro il retro della sua, facendola iniziare a girare senza controllo. Durante quei pochi secondi seguenti, nella sua mente c'era il chaos, mentre nel frattempo la sua macchina correva e lui si chiedeva cosa cazzo fosse accaduto quando lo stridio dei pneumatici contro l'asfalto lo riportò alla realtà ancora, momentaneamente.

L'auto sbandò sembrando quasi per fermarsi, ma egli ci aveva sperato troppo presto - si rigirò mentre sfrecciava contro un albero, uno con un tronco spesso inoltre; il vetro davanti a lui si frantumò, ci fu come il suono di un migliaio di specchi rompersi - poi la macchina si sollevò, girandosi di lato prima di prendere la direzione opposta e poi rovesciarsi.

La vista gli si schiariva e gli si sbiadiva, ed era vagamente al corrente che qualcosa di umido e denso stesse gocciolando lungo il suo naso, l'angolo delle sue labbra e il lato del suo viso. La sua gamba destra urlava per il dolore, ed egli sentiva la bile salire per il suo collo - quella sensazione era come acido nelle sue ossa, che tagliava via muscoli e tendini.

Le sue mani erano flosce, c'erano delle macchie danzanti nella periferia sfocata che riusciva a intravedere. Era come se il suo corpo si stesse spegnendo - poteva a malapena andare oltre lo shock, la sensazione di quell'astioso odio si stava costruendo nel suo petto, e una forte pressione all'interno delle sue costole.

E poi, un dolore inspiegabile si espanse nel retro della sua gola - freddo, feroce ma non fisico.

Vendicativo.

L'ultima cosa che udì fu l'acuto suono delle sirene, prima che tutto diventasse nero.

Rush | Italian Translation (Aggiornamenti Lenti)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora