Sabato lavorai perché avevano bisogno di me in pasticceria per preparare i pasticcini da consegnare a casa...Erano le 23:56 e il proprietario della pasticceria mandò me a consegnare una scatola di pasticcini blu, al palazzo 24 in via Sherwood 18KZ. Andai a piedi perché si trovava quasi vicino alla pasticceria. Indossavo la mia divisa di pasticciera, una gonna gialla e blu che compriva a mala pena le coscie, un top a bretelle con la scritta Gregory 's sul lato sinistro, delle calze di seta, come la gonna e il top, lunghe fino a sotto le ginocchia, blu, ai piedi delle Converse gialle e, ai capelli, una bandana gialla e blu. Dicevano che, sotto il top, non doveva esserci niente, solo la nostra pelle, non dovevamo assolutamente mettere una canottiera, un reggiseno o un altro top mentre, sotto la gonna, dovevamo mettere l'intimo scelto dal proprietario della pasticceria che aveva affittato al mio capo quel posto. Si trattava di una mutandina azzurra, davanti era in pizzo e, lasciava intravedere perfettamente cosa c'era sotto di essa mentre, di dietro, era fatta una sottile striscia di tessuto, larga 1m che doveva entrare nel sedere, in modo da valorizzarlo meglio. Il mio capo diceva che, quella divisa, così sexy, serviva per attirare i clienti ma, in realtà, io mi sentivo molto in imbarazzo. Mentre camminavo in strada, qualsiasi uomo incontravo, mi fischiettava dietro...
Finalmente arrivai a quell'indirizzo.
Suonai il campanello e mi venne ad aprire lui, il bullo della festa, quel maledetto essere che avette il coraggio di toccarmi, pur sapendo che avevo il fidanzato, e il coraggio di chiamarmi troietta...
K:Tu?
Lui:Ciao, che ci fai quì?
K:Sono venuta a portare i pasticcini, lavoro lì
Lui:Bene, vuoi entrare?
K:Mai brutto stronzo
Lui:Ah, vero, la festa...a proposito, mi dispiace davvero tanto di quel che è successo, sai, ero ubriaco. Quando ritornai a casa mi faceva male il petto e chiesi al mio amico, che mi aveva accompagnato, cosa fosse successo e, mi raccontò l'accaduto. Rimasi a bocca aperta e gli pregai di chiamarti per chiederti fin dall'inizio scusa ma...mi disse che non ti conosceva e, allora lasciai perdere
K:Non ti credo
Lui: Dovresti, chiedi a lui se vuoi
K:No, fa niente, adesso ti credo
Lui:Bene, vuoi entrare?
K:Va bene ma, tra un pò devo ritornare a casa
Lui:Nessun problema
Mi accorsi guardandolo che, era bellissimo. Aveva degli occhi maledettamente belli, non si poteva non guardarli ma, mi resi conto che, quegli occhi, in quel momento, erano verdi e i suoi capelli neri mentre, alla festa, aveva capelli e occhi marroni.
K:Perché alla festa avevi occhi e capelli marroni mentre ora hai capelli neri e occhi verdi?
Lui:Io e il mio amico recitavano una parte per l'esibizione a teatro che doveva essere il giorno dopo, io ero il principe dei banditi
K:Studiavi teatro?
Lui:Si
K:Quanti anni hai ora?
Lui:23 anni e, tu?
K:21 anni
Lui:Bene, emh...
K:Sei bellissimo
Lui:Come?
K: Emh...dicevo che...la casa, si, la casa è bellissima
Lui:Hahaha, non sono sordo. Comunque anche tu sei una favola
K:Hahaha, sono imbarazzata
Lui:Bene, ciao imbarazzata, io sono Austin
K: Karen, in realtà
Lui:Beh, Karen, non credi faccia un pò caldo quì?
K: In effetti
Si allontanò dal salotto, andò in una stanza della casa, forse la sua camera e ritornò dopo 30 sec. senza la maglia. Aveva dei grandiosi pettorali scolpiti.
K:Wao
Lui:Cosa?
K:Sei perfetto
Lui:Grazie, vuoi farti una bevuta?
K:Volentieri
Mi offrì del rum, e poi ancora, ancora e ancora.
K:Pet, mi sento(e cascai sul divano, svenendo)
Era sicuramente colpa del rum...
Mi sveglia in una camera molto ampia con uno specchio enorme davanti a me, un divano alla mia sinistra, un armadio alla mia destra e una TV a fianco all'armadio. Ero su un letto ben fatto, tutto azzurro e, io, ero coperta da un lenzuolo di lino blu...
Lui:Ciao, come ti senti?
Mi girai verso di lui, che era seduto sul divano
K:Meglio
Lui:Menomale
Si alzò dal divano e rimase in piedi a fissarmi
K:Perché mi fissi?
Lui:Niente di ché
K:Che ore sono?
Lui: È l'una e mezza della notte
K:Oh caspita, devo andare, mi dispiace
Mi alzai dal letto in fretta e furia ma, ad un tratto, mi soffermai davanti ad Austin(pronuncia:Ostin). Le nostre labbra erano a sette centimetri di distanza.
K:Emh...scusa, io...
Lui:Ti amo...
Mi baciò e, io ricambiai. Le nostre lingue si cercavano, le nostre labbra si muovevano dolcemente tra di loro. C'era un legame tra me e Austin che ci legava tantissimo ma, non sapevo quale.
Lui:Perché ti amo e ti desidero così tanto?
K:Provo la stessa cosa, perché mai?
Lui:Aspetta...
Si allontanò da me di un centimetro e, con un piccolo sorrisetto disse:
Lui:Karen, qual'è il tuo cognome?
K: Dowson sono Karen Dowson in realtà, mi facevo chiamare dagli altri con un altro cognome, Beastly, perché è il cognome del mio vero padre mentre questo, Dowson, è il cognome del mio patrigno, sposato con mia madre quando avevo solo un anno. Da quando avevo 3 anni, non ho mai detto a nessuno di questa cosa tranne che al mio migliore amico e "fidanzatino" della scuola materna, lo chiamavo...
Austin mi anticipò e disse:
Lui: Pervert...
K:Si, proprio così
Poi pensai un istante e...
K:Oh santo cielo, sei tu il mio Pervert, il mio Austin
Lui: E tu sei la mia Abetter, la mia Karen
K: Da quanto tempo, sei cambiato tantissimo
Lui:Anche tu, parecchio
K:Potremmo dire che sei diventato più affascinante
Lui: E tu sei diventata troppo bona
K: Hahaha, esageri
Lui: mai, è la verità
Si morde il labbro, mi sorride e poi mi bacia. Io ricambio, ovviamente.
Sento le sue mani posarsi prima sui miei fianchi e poi scendere fino al mio sedere.
K:Hahaha, hey
Lui:Shhh, Hahaha
Lo strinse facendomi avvicinare ancora di più a lui.
Mi scappò un gemito leggero...
Lui:Hahaha
Mi fece sdraiare sul letto continuando a baciarmi.
Io ero sotto il suo corpo caldo ed eccitante.
Capovolse le posizioni e mise le sue mani sul mio fondoschiena, stringendolo un pò e facendomi avvicinare alla sua erezione.
Mi tolse piano a piano tutti i vestiti e, rimasi nuda, dalla testa ai piedi e, anche lui.
Prese un preservativo e se lo mise.
A quel punto entrò in me e...non so perché ma, ad un tratto, non vidi più niente, solo uno sfondo cupo, nero, buio. Mi venne l'intento di aprire gli occhi e, mi ritrovai nel letto della nuova casa. Capì subito che era stato solo un sogno ma...come è possibile che sognai proprio lui? Il bullo della festa... Nathan uscì dalla porta del bagno della camera con un asciugamano alla vita e disse:
N:Amore, tutto bene?
K:Come?...emh, si, va benissimo
N:Meno male, la colazione è giù in cucina
K:Grazie
Addosso avevo solo l'intimo quindi misi una vestaglia bianca, intonata alla mia biancheria(Hahaha).
Scesi le scale.
Non feci caso a niente, andai in cucina con la testa bassa e, quando la rialzai, trovai davanti a me un ragazzo che aveva più o meno 22 o 23 anni che assomigliava esattamente al ragazzo del mio sogno. Mi misi quindi ad urlare e pensai: Che cosa ci fa lui quì, In casa nostra, Nella nostra cucina, A mangiare la nostra roba? E poi, perché proprio lui?
Nathan scese in fretta le scale e vide quel tizio alzare le mani seduto in cucina e io contro il muro del salotto con una mano al petto...
N:Karen ma...che ti succede?
K:C'è un ragazzo sconosciuto, quì, in casa nostra e, tu mi chiedi cosa succede?
N:Hahaha, non è uno sconosciuto, si chiama Austin, l'ho conosciuto la prima sera che ho lavorato al bar. È molto gentile...
K:E quando avevi intensione di dirmelo?
N:Volevo dirtelo questa mattina perché ieri stavi dormendo teneramente, come un ghiro, hahaha ma, poi, me lo sono dimenticato.
K:Va bene ma, mi ha fatto quasi venire un infarto
N:A proposito, la sua famiglia è partita per qualche mese e, non sa dove stare a dormire quindi...può restare qui? (mi chiese facendomi un sorriso e dandomi un bacio a stampo)
K:Va bene ma, ad una condizione(rivolgendomi ad Austin)
A:Tutto quello che vuole madmoiselle hahaha
K: Devi tenere la casa pulita e brillante com'è adesso
A: si signora
N: Lo faremo dormire nella stanza che c'è alla fine del corridoio vero?
K:Va bene
N:OK Austin, tu sei in quella stanza(indicandogliela)
A:Va benissimo, grazie tante
N:Qualunque cosa ti serva vieni da noi
K:Dormiamo nella stanza di sopra ma, vedi di non svegliarci alle tre del mattino per favore
A:Detto, fatto
N:Bene, mangiamo ora
Mangiamo tranquillamente con un pò di musica...
N:Volete sentire una bellissima canzone?
K:Di quale canzone si tratta?
N:Oh, fidati, ti piacerà
A:Sentiamola
Nathan mise la canzone e la alzò a tutto volume.
Appena io e Austin la sentimmo ci mettemmo a cantare a squarcia gola, poi anche Nathan...
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•KasinO•
RomantizmTutti dicono che in adolescenza si cambia. Forse NO. Forse succede soltanto che si vede la vita da un'altra traiettoria. Si comincia a scegliere cosa è GIUSTO e cose è SBAGLIATO...