5

5.5K 165 24
                                    

BRASILE GRAND PRIX
11 novembre 2018

Se in questo momento mi chiedessero come va la mia vita sentimentale risponderei che è come le strategie della Ferrari: un disastro.

La gara di Sebastian è stata un disastro. Ieri eravamo tutti entusiasti per la scelta delle gomme durante la qualifica ma oggi ci si è rivolto tutto contro.

In Mercedes stanno festeggiando; si sono aggiudicati il titolo costruttori oltre quello dei piloti. Lewis ha vinto oggi, ma diciamo che ha avuto vita facile grazie a quella stupida mossa di Ocon.
Ma per lui non è un problema, gli sono sempre piaciute le cose facili.

Quasi quasi sono anche dispiaciuta per Verstappen,meritava la vittoria.

«Scarlett, puoi farmi un favore?» mi chiede uno dei meccanici di Kimi di cui ora mi sfugge il nome. «Puoi portare il telefono a Kimi che Stefania lo ha dimenticato?»

«Certo»

Non ho niente di meglio da fare. Sebastian sarà occupato con i giornalisti ed io devo ingannare l'attesa. Raggiungo la stanza dove sono tutti i piloti. Sanno chi sono quindi nessuno mi fa storie. Vedo Bottas, Hartley e Ocon. Di mio fratello nessuna traccia.

Aspetto che Kimi finisca i festeggiamenti sul podio e passi di qui per andare in conferenza.

Qualcuno mi passa accanto in fretta e furia senza degnarmi di uno sguardo. È furioso. È un furioso Max Verstappen.

Non ci vuole molto a capire che il suo obbiettivo è Ocon, non molto distante da me.

«Sei una testa di cazzo!» Lo sento urlare.

Mi volto verso di loro e Max sembra avere tutta l'intenzione di tirargli un pugno. Se ne meriterebbe anche due.

«Lo hai fatto apposta. Sei un coglione»

«Ma che cazzo stai dicendo?»

I due continuano a spingersi e nessuno sembra voler intervenire per fermarli.

«Finitela voi due» è stato qualcuno della FIA a parlare.

«Tu non ti impicciare» Max sembra non voler sentire ragioni.

Continua a spingere violentemente Ocon che mi finisce addosso e per la forza dell'impatto cado dalla pedana sbattendo la schiena contro il muro.

«Scarlett!» la voce preoccupata è di Lewis.

«Guardate che avete combinato, cretini» li rimprovera Kimi.

Sento una mano avvolgermi delicatamente la schiena.

«Stai bene?» Lewis mi rivolge uno sguardo carico di preoccupazione.

Questa situazione mi è così familiare e cerco di ricacciare indietro le lacrime.

«Sto bene»

Lui mi aiuta ad alzarmi senza lasciare per un secondo il mio fianco. Anche Kimi si è avvicinato per sapere se stessi bene. Lo rassicuro e gli consegno il telefono. Lui mi ringrazia e poi mi chiede se sia il caso di chiamare Sebastian. Vorrei rispondergli che non ce ne è bisogno, che riesco a tornare da sola ai box ma Lewis me lo impedisce.

«L'accompagno io» e so che quando utilizza questo tono è impossibile contraddirlo.

Sbuffo e saluto Kimi facendogli segno che ci vedremo più tardi.

«Puoi anche lasciarmi. Ce la faccio benissimo da sola» non riesco a sopportare il contatto con la sua pelle. È troppo per me. Lewis sembra ferito ma mi lascia andare.

«Io non ce la faccio più ad andare avanti così» mi dice lui di punto in bianco.

«Così come?»

«Non fare la finta tonta, Scarlett. Senza di te, non ce la faccio senza di te»

Come se per me fosse facile invece.

«Lo hai voluto tu, Lewis. O te ne sei dimenticato?»

«Ero arrabbiato. Non intendevo quello che ho detto»

«Ma mi hai ferito Lewis e mi dispiace, ma io non riesco a far finta che non sia successo nulla»

«Parliamone, ti prego. Dopo Abu Dhabi, vieni a Monaco con me e prendiamoci tutto il tempo che ci serve. Per favore, Scarlett»

«Non ti prometto nulla, Lewis»







Angolo autrice: torniamo al tempo presente. Cosa sarà successo tra Lewis e Scarlett? Riusciranno a chiarire?
Voi non sapete cosa ho in mente ;)
Ci sentiamo presto.

Rot wie die Liebe | Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora