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ABU DHABI GRAND PRIX
novembre 2018

È mercoledì sera e sono con tutto il team Ferrari a festeggiare Kimi. Sarà il suo ultimo Gran Premio in rosso e a pensarci mi sento triste anche io.

È l'ultimo campione del mondo con lq Ferrari e quindi tutti siamo tristi per questo addio.
In questi anni durante i quali lui e Sebastian sono stati compagni di squadra ho imparato a conoscerlo, mi somo affezionata a lui, a Minttu e ai loro bellissimi bambini,

Kimi è speciale, nessuno sarà mai come lui e nessuno potrà mai sostituirlo.

So che in Formula 1 è importante vincere e so che Charles farà grandi cose in rosso ma per me Kimi resta il miglior compagno che Sebastian potesse avere e so che anche lui la pensa così.

Come tutti anche io sto indossando la maglietta bianca con scritto "We love Kimi".

Sto parlando con Britta dei nostri piani durante la pausa invernale quando sento qualcuno aggrapparsi letteralmente alla mia gamba.

Abbasso lo sguardo e mi ritrovo la piccola Rianna che cerca di imitare un koala.

«Ehi, piccola. Vuoi giocare?» le chiedo sorridendole dolcemente.

Lei mi guarda, ride e poi corre via,

Immagino voglio essere inseguita, ride e poi corre via.

Immagino voglia essere inseguita così scusandomi con Britta assecondo i desideri della bambina,

«Sto arrivando»

Lei corre a piccoli passi e sento la sua risata.
Si sta divertendo. Ed io con lei.

Rianna inciampa sui suoi piedini ed io ne approfitto per prenderla in braccio.

«Ti ho preso,piccola»

Le lascio un bacio sulla guancia paffuta.

«Andiamo a cercare la mamma»

«Minttu» la chiamo non appena vedo una lunga chioma nera.

Lei si volta e vede che ho Rianna in braccio.

«Eccola, la stavo cercando ovunque»

«Stavamo giocando, vero Rianna

«Spero non ti abbia disturbata»

«No, tranquilla»

Ho sempre amato i bambini.





Dopo la gara raggiungo Sebastian nella sua stanza.

«Sono qui,Seb» dico senza accorgermi però che lui non è da solo.

C'è anche Lewis.

Il gelo cala nella stanza e la tensione si potrebbe tagliare con un coltello.

«Cosa ci fa lui qui?» mi rivolgo a mio fratello cercando di ignorare il pilota Mercedes.

«Stavamo parlando ma forse adesso è meglio che parliate voi due» dice Sebastian per poi dileguarsi nel nulla.

«Vattene» dico a Lewis.

«Scarlett» mi supplica «ti prego, parliamo»

«Io con te non voglio parlare» continuo a mantenere la mia posizione.

«Mi avevi promesso che lo avremmo fatto dopo l'ultimo GP»

«Io non ti ho promesso proprio nulla» urlo furiosa quando in realtà vorrei solo scoppiare a piangere.

«Per favore» e quando usa quel tono io non so proprio dirgli di no.

«Ci sono troppe cose da dire, Lewis» la mia voce si è ammorbidita.

«Abbiamo tutto il tempo del mondo, amore mio»

«Non chiamarmi così, non più»

Mi fa male pensare che quello che c'era tra noi è andato distrutto.

«Scarlett, io ti amo ancora e non credo che riuscirò a smettere di farlo. Sono qui per scusarmi ancora una volta per quello che è successo quel giorno e per quello che ho detto» fa una pausa per prendere fiato e poi continuare il suo discorso «Ho permesso che la rabbia prendesse il sopravvento rovinando tutto ma ne pento ogni giorno. Mi manchi da morire»

«Non so cosa dire, Lew»

Accenna un sorriso quando sente che lo chiamo così. Ama essere chiamato così.

«Dimmi che mi perdoni, che possiamo ricominciare tutto da capo, giorno per giorno. Vieni a Monaco con me. Torniamo a casa insieme,Scarlett»



Angolo autrice: finalmente aggiorno!
Scarlett perdonerà Lewis? (Per cosa poi?) Torneranno a casa insieme? Bwoah.
Lo scoprirete prossimamente.

P.s. vogliamo parlare di Kimi ubriaco al gala o dei baffi osceni di Seb o peggio ancora dei pantaloni verdi di Lewis.
Bwoah again.

Rot wie die Liebe | Lewis HamiltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora