Capitolo 22(Victoria)

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Ottobre si fa sentire,e come sempre il freddo mi pervade creandomi brividi interminabili.
Cammino per le strade di Roma,ormai deserte a quest'ora.
La luce fioca dei lampioni illumina il mio percorso,mentre la luna mi osserva,e le stelle mi circondano.
I mie passi rimbombano,come se fossi in una stanza chiusa,sola,e disorientata.
Mi stringo nel mio cappotto,mentre la sciarpa bianca che mi ha regalato Damiano mi circonda il collo,lasciando intravedere il mio naso freddo.
Sento vibrare il cellulare,così lo estraggo a fatica dalla tasca per vedere di cosa si tratti.
È un messaggio sul gruppo whatsapp,dove ci siamo io e gli altri componenti della band.

Thomas🐻:
Regà domani sera ci vediamo a casa mia?Facciamo na bella partita alla play.

Sinceramente non mi va,voglio stare un po' da sola e riflettere.
Mi piace passeggiare,senza pensieri,voglio godermi l'immenso spettacolo che la natura mi offre.

Ethan🐒:
Thomas ne parliamo un'altra volta.Domani ci sono le prove e dobbiamo riposare,spegni il cellulare e non disturbarci.

Spesso sono d'accordo con Ethan,riflette molto sulle cose,ma questo lo porta ad avere ragione per la maggiorparte delle volte.
Decido di riposare il cellulare nella tasca,e continuare a camminare.
Nell'ultimo periodo mio padre non è mai a casa.
La mattina in cui sono partita per la data zero,lui era a lavoro.Mi ha lasciato un misero biglietto con su scritto:
Spacca tutto tesoro,ti seguo sempre.♥️
Ho apprezzato il gesto,ma fa male sapere che non posso avere una famiglia normale,con una madre,un padre e dei fratelli o delle sorelle.
Devo gestire io le crisi amorose di Veronica,o i suoi attacchi d'ansia.
Spesso sono costretta a cucinare,perché mio padre è assente per giorni consecutivi.
Non mi lamento perché non voglio dare una mano,ma perché un suo abbraccio,una sua parola di conforto mentre il mondo mi crollava addosso,non avrebbe fatto male.
Il tutto viene interrotto da un'ennesima vibrazione del cellulare,questa volta persistente:qualcuno mi sta chiamando.
Estraggo il cellulare dalla tasca e rispondo,senza nemmeno guardare di che si tratta.
"Pronto?"
Ricevo come risposta un colpo di tosse,così riformulo la domanda.
Stupidamente,non allontano il cellulare dall'orecchio per controllare chi mi abbia chiamata,e continuo ad attendere una risposta.
"So io,tutt'apposto?"
È lui.
Unico appiglio
In un mondo di mostri.
"Sì,tutto bene.E tu?"
Esita prima di rispondermi,per poi mugugnare un verso consenziente.
"Come mai mi chiami?"
"Volevo sentire la tua voce,non riesco a dormire."
Amore mio grande,
Amore che mi credi.
Vinceremo contro tutti
E resteremo in piedi.
"Che sdolcinato che stai diventando amo',quasi non ti riconosco."
"Dove sei?"
"So uscita a fare una passeggiata,nemmeno io riuscivo a riposare,ed ero sola a casa."
S o l a .
"Me potevì chiamà,c'ho sai che nun me dispiace.Evita di stare da sola per Roma a quest'ora,vuoi che ti venga a prendere?"
Ti amo tanto.
"Non ti preoccupare,adesso torno a casa."
"Ah,io volevo sta un po' co te."
Resterò al tuo fianco
Fino a che vorrai.
Ti difenderò da tutto,
Non temere mai.
"Va bene,10 minuti e sono a casa tua va bene?"
"Nono,non voglio che vieni fin qua a piedi.Ti vengo a prendere,dove sei precisamente?"
"Vicino la Fontana di Trevi."
Non me la sento di rifiutare un suo passaggio,mi manca e fa molto freddo per restare in giro.
"Arrivo,aspettami là."

•-----•

Little darling, it's been a long cold lonely winter.

"Here comes the sun" anima il viaggio verso casa di Damiano,mentre la sua voce rauca mi rilassa i nervi.
Non sono sicura di dove mi stia portando,in realtà casa sua è passata da un pezzo.
"Damià,dove stiamo andando?"
Abbasso il volume della radio,per sentire meglio la sua risposta.
"Mo vedi,te piacerà."
Lo stuzzico,provando a scoprire dove mi stia portando,ma mi arrendo.
Decido di abbandonarmi alla musica,ascoltando il cd e le varie canzoni che lo compongono.

Little darling, the smiles returning to the faces.

Arriviamo a destinazione,ed in lontananza vedo il mare.
Spero di sbagliarmi:fa troppo freddo per fare un bagno,e pazzo com'è sarebbe capace di farsi venire queste idee.
"Mare?Ma sei pazzo?"
"No,ho voglia di vivere.Non riusciamo a riposare,quale modo migliore se non un bel bagno rilassante?"
Di solito è sempre accorto alla salute,soprattutto ora che siamo in fase di tour.
I suoi occhi mi implorano,ma non mi faro' convincere.
"Non sono passate neanche tre settimane da quando ti è passata la febbre,non ho intenzione di farti riammalare e di prendermi una polmonite."
Leggo nel suo sguardo il desiderio di vivere spensierato,felice.
Ma ora ti prego,
Mi porti al mare?
Qualsiasi posto,
Purché sia altrove.
Dove non servono più le parole.
"È inutile,non mi convinci."
Si avvicina a me,e mi abbraccia.
Mi sbottona il cappotto,senza che io me ne renda conto. Si toglie la giacca,e getta tutto atterra.
"Ma cosa fai Dam,fa freddo!"
Mi prende in braccio,e corre verso l'acqua.
Arrivati sulla riva,si ferma.
"Mettimi giù Damià,dai."
Indosso una semplice maglietta bianca,in cotone,e dei jeans.
Non è l'abbigliamento adatto per l'autunno,ma è l'unica cosa che avevo a disposizione.
"Hai anche la maglietta bianca,è un'occasione imperdibile."
Corre verso le onde,e mi getta tra queste.
Sento l'acqua accarezzarmi le orecchie,mentre un brivido mi pervade,provocandomi la cosiddetta pelle d'oca.
Tiro fuori la testa,e lo guardo.
Ha i capelli bagnati,il petto nudo e la matita per gli occhi leggermente sbavata.
Mi godo la vita.
Prendo esempio da te.
"Viè qua."
Mi tira a sè,prendendomi a cavalcioni,con l'acqua che si muove sotto i nostri menti.
" 'Nto sei bella amore mio."
Mi da un bacio sulla fronte,mentre la calma della serata dona un aspetto completamente diverso alla situazione.
Due lampioni illuminano il nostro abbraccio,quando io avvicino i pollici ai suoi meravigliosi occhi verde-nocciola,per rimuovere la sbavatura del trucco.
"Te c'hai sto alone nero orribile."
Sorride,felice,e mi stringe a sè.
Gli bacio le guance,per poi sfiorare le sue labbra con le dita.
L'acqua ci compatta l'un l'altro,mentre il mio corpo si concede totalmente al suo tocco.
Mi sfiora la pancia con le mani,fino ad arrivare al petto.
Si sente l'acqua che batte sugli scogli,e la riva che ospita i movimenti decisi delle onde.
Ci siamo solo noi.
Nessun altro.
È di te che ho bisogno.
"Senza di te Damià,sarei solo un granello di sabbia in un'intera spiaggia.Mi hai fatto trasformare nel mare,che tutto puo'.Mi hai resa più forte,migliore.Ti amerò per sempre,anche se il destino sceglierà di separarci.Resta con me."
Sentivo il bisogno di parlargli di quanto sia importante per me,di quanto mi abbia migliorato la vita.
"Hai reso la mia vita perfetta Victò,resterò con te."
Ci baciamo,le sue labbra carnose provocano uno strano formicolio nel basso ventre,mentre rivolgo le mani ai suoi capelli pieni di salsedine.
Mi stringe a sè,mentre le sue mani circondano il mio viso con una dolcezza indescrivibile.
Non vivrò mai piu' un momento simile,ma so che con lui tutto è possibile.
Sei speciale.
Tremo per il freddo,così mi stringo ancor di più nelle sue braccia.
"Hai freddo vero?"
"Sì,ma non rinuncerei per nulla al mondo a tutto cio' "
Mi prende in braccio,mentre mille gocce d'acqua salata scorrono sulle mie guance.
Mi posa sulla sabbia come se fossi la cosa più preziosa che possiede,e si stende tra le mie gambe,con la guancia destra sul mio ventre.
"Voglio resta qua per sempre."
La luna ci guarda innamorata,e io sono felice.
I miei respiri accompagnano i suoi,mentre mille pensieri negativi escono dalla mia mente verso un posto lontano.
Si alza,inginocchiandosi tra le mie cosce con i palmi aperti sulle ginocchia.
Mi reggo sui gomiti,mentre lui mi osserva dalle scapole in giù.
"Che spettacolo che c'ho davanti,nun te tolgo a maglia solo perché siamo in un luogo pubblico."
Scoppio a ridere,mentre i suoi capelli gocciolano sui miei jeans.
"Torniamo a casa?"
Annuisce con il capo,e una volta alzatosi mi aiuta,per poi toccarmi con la scusa della sabbia appiccicata sul culo.
Prendiamo i cappotti,e ci posizioniamo in macchina.
Gli tengo la mano lungo il tragitto,quando arriviamo a casa sua.
Apre la porta di casa,e ci fiondiamo dentro,al caldo.
"Non mi va de fa a doccia."
Sinceramente nemmeno a me va tanto,così decidiamo di riposare.
"Devi asciugare i capelli Damià,almeno quello."
Sono in cucina a bere,quando non sento una sua risposta.
È sul letto,solo con i boxer asciutti.
"Nun me va."
Decido di prendere il phon dall'armadietto in bagno,lo attacco alla spina e inizio a scaldare le ciocche ondulate.
"Mhh che bella cosa."
Gli piace quando gli tocco i capelli,diventa calmo e pacato.
Terminato il lavoro,mi do una leggera asciugata,riposo l'arnese al suo posto,e lo accarezzo.
Ha le guance un po' rosse per il calore,e il petto che si muove grazie ai respiri profondi.
Mi posiziono al suo fianco,dopo aver chiuso la porta,e gli alzo un braccio per poggiare la testa sul suo cuore.
Lo sento battere,forte.È la cosa più bella che abbia mai ascoltato.
Dimmi perché
Sei l'unica forza che ho.
Dimmi perché,
Sei tutto cio' che ho.
Ti amo amore mio.
Una vita con te,
Solo con te.
Buonanotte.

Until The End.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora