Capitolo 30 pt.2(Damiano)

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Chi cazzo è?
Mi tocco i capelli,mentre cerco di convincermi che la mia mente stia decisamente navigando altrove.
Afferra il cellulare,e mentre impallidisce,si allontana verso il balcone stringendosi nel maglione azzurro.
Cerca di evitare il mio sguardo,ma è costretta a guardarmi mentre le blocco la strada per uscire,come se volesse liberarsi da un'ansia improvvisa.
Sento il camino scaldarmi le gambe,rischiando di ustionarle.
Prende la strada opposta,facendo il giro del divano.
Esce in balcone e io mi decido a non origliare.
Voglio sentirla dalla bocca tua,
La verità.
Non dalle orecchie mie.
Nun me fido manco de me stesso,ormai.
Annuisce,al cellulare,e nel frattempo gioca con un filo del pantalone.
Pian piano la guardo,e noto dei suoi comportamenti strani,a cui non avevo mai fatto caso prima.
È come se stesse diventanto pian piano una sconosciuta.
Cerco di ricordare il primo bacio,e tutti i momenti speciali della mia esistenza.
Eppure,l'unica cosa che mi compare dinanzi è la sera prima del concerto.
Quel cellulare che squilla,io che le chiedo chi sia,e lei che evita di rispondere.
E ancora tra la nebbia,sotto i pini sulla panchina.
Lei col cellulare,ed io che le racconto delle stelle.
Chi sei?
T'amo,ma non ricordo tu chi sia.
Dai Damià,sono paranoie.
Nun rovinà tutto prima de sapè la verità.
Attacca,e la vedo esitare prima di rientrare.
Che c'è,c'hai paura?
Pure te c'hai paura de me,adesso?
Chiude il balcone alle sue spalle,per poi sorridere.
Mi faccio coraggio,devo capire.
Mi sento come lo studente di 2 anni fa.
Sapevo che avrei preso un altro 4,ma mi convincevo,provavo a crederci fino in fondo.
Daje che sarà un 7.
Prendo in mano la situazione.
"Chi era?"
Lo chiedo con calma,guardandola attentamente per decifrare i suoi occhi.
C'hai l'ansia.
Prende fiato,e si siede sul divano proprio vicino a me.
Mi prende la mano,e se il mio cuore vorrebbe stringere la sua,l'istinto me la fa ritirare.
Alza la mano sbalordita.
Non so perchè,
Ma qualcosa sta cambiando.
La mia mano non riconosce la tua.
"Chi era Victò?"
Arriccia una ciocca di capelli,e poi si morde il labbro fino a screpolarlo totalmente.
"Un amico,dovevamo discutere su alcune cose.Niente di importante."
Presto scoprirai cosa stavo facendo.
E l'ho scoperto cosa facevi,sotto quei pini,al cellulare.
"Si puo' sapere di cosa si trattava?"
Mi alzo dal divano portanto i capelli all'indietro col palmo della mano.
Ho gli occhi bassi,ma percepisco la sua paura.
"Damiano non creare castelli in aria,dai."
Sorride,forse per sdrammatizzare.
"Dammi modo di capire,di non costruì sti castelli,de non farmi film mentali."
Perché non mi dai spiegazioni?
Perché non mi parli?
"Damiano,per favore.Voglio stare con te,non mettermi a parlare di cose inutili.Non era niente di importante."
Anch'io voglio stare con te,
Una vita intera ce passerei rannicchiato sulla pancia tua.
"Nun me pija per il culo,lo sai che me danno fastidio i bugiardi!"
Istintivamente do un calcio al pianoforte,e con la coda dell'occhio la vedo rannicchiare le gambe al petto.
Scusami amore mio,
Perdonami.
T'amo,lo sai?
Non voglio perderti.
Non riesco a dire a voce,
Quanto ti amo.
Ho paura di perderti,
Ma non riesco a dirtelo.
Ha paura,lo vedo.
Eppure la delusione è troppo grande.
Immensa.
Come ha potuto fare una cosa del genere?
Dimmi che mi sbaglio.
"Dam-ian.."
Le trema la voce,e nel mentre si avvicina a me.
"Allontanati,per favore."
La allontano con un gesto del braccio,e giro per il salotto.
Su sto divano abbiamo fatto l'amore,
Te lo ricordi?
"Damiano per favore."
Prova a raggiungermi,ma notando che io giro per il salone,si ferma sul posto con la testa di lato.
"Perché Victo'?
Aggrotta la fronte,e si avvicina lentamente a me,mentre osservo la pioggia scorrere sulla ringhiera.
Che bella che sei Roma,
Nun me deludi mai.
Almeno tu.
"Perchè cosa?"
Perché ti amo cosi tanto,
Da essere disposto a perdonarti adesso,
In questo istante?
"Perché lo hai fatto.Cosa c'era che non andava?"
"Niente Damiano,niente.Io non ho fatto niente!"
Non vedo la sincerità nei tuoi occhi,
Quella sincerità che mi ha fatto innamorare.
Insieme ai tuoi occhi,il tuo sorriso,le tue mani,il tuo corpo,la tua dolcezza,la tua maternità,la tua gentilezza,la tua sfrontatezza.
Cosa sta succedendo?
"E allora dimmi di cosa stavate parlando."
Abbasso la testa,sconsolato.
Mi sento distrutto,come se mille spade stessero trafiggendo il mio petto,in questo istante,mentre gli occhi bruciano.
Prima eri te Damià a mettere le corna,
Eri te a fa er puttaniere mentre lei t'aspettava a casa!
Tante ragazze hai avuto,le hai fatte soffrì tutte.
E adesso tocca a te! Chi la fa l'aspetti!
"Non posso dirtelo."
Ecco.
La professoressa ha consegnato il compito.
4.
L'ennisima delusione,te lo aspetti ma fa male comunque.
Estraggo dalla tasca la sigaretta,e la accendo uscendo in balcone.
Mi segue,e mi accarezza una spalla.
Questa volta non la respingo.
Non ne ho le forze.
Voglio godermi l'ultimo tocco del suo palmo sulla mia pelle,prima di dire addio a tutto.
La cenere cade sullo spiazzale sottostante,e la osservo dissolversi con il vento.
"Come è possibile?"
Mi guarda curiosa di sapere come continuerò.
Eppure io lo sento.
Sa già cosa sto per dirle.
"Ci amiamo tanto.Almeno io ti amo.E lo so Victò,lo so che t'amerò per sempre.Perché sei l'unica che m'ha fatto impazzire,l'unica che m'ha fatto innamorare per gli occhi e la dolcezza,e non solo per il culo.L'unica con cui ho fatto l'amore.Non sesso Victò,amore.Tutti i momenti assieme buttati via,come sta cenere dal vento?"
Le scende una lacrima,mentre il vento mi pervade le pupille,costringendomi a chiudere le palpebre.
Eppure la sento singhiozzare,ma questa volta non la guardero' accarezzandola.
"Te lo ricordi quando ero in ospedale?"
Adesso il dorso della mano asciuga le lacrime,mentre rivolge lo sguardo al paesaggio.
Annuisco mentre aspiro il fumo,fino a farlo penetrare nei polmoni.
"Tu mi hai detto che mi amavi.Che dovevo crederti,e che solo con me potevi vivere bene.Io ti ho creduto.E adesso tu devi credere me,devi fidarti.Tra me e quel ragazzo non è successo niente,semplicemente ci conosciamo."
Smuovo la testa nell'aria fredda,mentre il fumo mi circonda la mano.
Sorrido schifato.
"Victò,li ho letto gli occhi tuoi.Mi stai mentendo.Qual è sto segreto de stato,per cui non si puo' sapere di cosa stavate parlando?"
Adesso sento i suoi respiri,che fanno da sottofondo ai clacson delle automobili in strada.
Non c'è niente da spiegare.
Niente da dire.
Devo dimenticare,
Quest'altra stupida str...
Damià,è la donna della tua vita.
Te lo ricordi?
Hai immaginato 'na famiglia con lei.
Non mi risponde,e tutto è chiaro.
Getto la sigaretta,e ritorno dentro.
Lei va verso la porta,e si poggia ad essa per non farmi uscire.
Infilo il giaccone,e la costringo a spostarsi.
"Adesso la vedi la sincerità nei miei occhi?"
"Non vedo piu' nulla nei tuoi occhi,Vic.Non mi ci rifletto piu,non ti riconosco più."
Mi da un bacio sulla guancia,e io esco.
"La strada è bagnata,resta qui."
"Ho bisogno di allontanare chi mi fa stare male."
Prendo l'ascensore,e vedo la sua figura scomparire mentre le ante si chiudono.
Addio amore mio.
Resterai nel mio cuore per sempre.
Mi hai fatto piangere per la prima volta.
Adesso capisco quanto amare possa fare male.
Ti amerò per sempre.
Ciao.

Until The End.   //Damiano e Victoria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora