Angel

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"Certo che questa città è davvero lugubre" pensò Angel, camminando tra i vicoli di Death City.
"Se non fosse stato per Maka di certo non sarei mai venuto a vivere qui".
-Ti stai divertendo, angioletto?- una voce alle sue spalle lo costrinse a voltarsi, ma non vide nessuno. Scrutò con attenzione ogni angolo di quel vicolo buio e, infine, la vide: una piccola pulce, accomodata su un vecchio comodino di legno, lasciato lì a marcire.
-Nantos!- la riconobbe Angel.
-A cosa devo la visita?- chiese infine.
La piccola pulce scattò sulla spalla del ragazzo e gli sussurrò all'orecchio.
-Ilia avrebbe bisogno di un aiutino. Abbiamo catturato un ragazzo problematico e abbiamo pensato che con la tua "voce" angelica potessi calmarlo-
-Mi dispiace, pulce, ma io ho già ottenuto ciò che volevo. Maka è ora la mia meister è vi ho offerto Soul su un piatto d'argento. Il mio compito è finito- rispose secco lui.
-Sei proprio sicuro di non voler aiutare la strega che ti ha cresciuto?- rilanciò lei.
-Ilia non è mia madre, mi ha semplicemente trovato e tenuto in vita per poi utilizzarmi in seguito. Il nostro accordo è terminato tra le strade di Rio. Ho separato Maka e Soul per permettervi di iniettargli il sangue del Kishin. Dovrei aver ripagato il mio debito- concluse Angel non ammettendo repliche.
Ilia. Quella strega pretendeva sempre più di ciò che riusciva a dare. A soli cinque anni Angel aveva scoperto di essere un'arma. Qualsiasi genitore ne sarebbe stato orgoglioso, avrebbe iscritto il figlio alla Shibusen, la miglior scuola del paese e avrebbe assistito fiero alla sua crescita, sapendo che un giorno quel bambino avrebbe contribuito a salvare Death City. Sfortunatamente sua madre non l'aveva mai guardato con orgoglio, al contrario, allo spuntare delle lame, ancora smussate per via della giovane età, il suo volto non mostrava altro che terrore. Fu così che, governata da una paura oramai ingestibile, lo abbandonò per le vie della città e sparì.
L'incontro con Ilia fu una coincidenza, ma, data l'enorme rivalità tra streghe e Shibusen, lei intravide la possibilità di allevare una spia, pronta all'uso in caso di necessità.
Lo addestrò nel combattimento e, sfruttando al meglio l'adattabilità fuori dal comune della sua anima, lo aiutò a sviluppare il potere che lo contraddistingueva.
Nonostante la sua forza e la sua predisposizione alla battaglia, Ilia non gli permise di partecipare allo scontro per il Kishin. Fu costretto, quindi, a restare dietro le quinte e a osservare silenziosamente i protagonisti di quella guerra. In quel momento Angel conobbe davvero la Shibusen.
Vide studenti, di tutte le età, professori e Death Scythe riunirsi sotto un'unica bandiera per proteggere la città e la scuola. Li vide trionfare su un nemico molto più potente di loro, usando tutto ciò che possedevano. Dopo un'infanzia passata nel mondo delle streghe, in cui ognuna restava sigillata nelle proprie ricerche personali, quel sentimento di unione e protezione era ciò che più si avvicinava ad una famiglia. Lì conobbe Maka. La vide spiccare tra tutti gli studenti e dare il massimo per salvare i suoi amici.
Da quel giorno la osservò sempre, da lontano, partecipando silenziosamente a tutti i suoi incarichi extra scolastici. Senza rendersene conto il suo desiderio di entrare a far parte di quel mondo e conoscerla davvero crebbe sempre di più, come crebbe la voglia di rimpiazzare definitivamente Soul come sua arma. Sapeva che Ilia era interessata al ragazzo albino, che già ospitava dentro di sé il sangue nero creato da Medusa. Si decise così a proporle un accordo. Le avrebbe consegnato Soul per i suoi esperimenti e in cambio sarebbe stato libero.
Libero di iscriversi alla Shibusen e diventare l'arma perfetta per Maka. La strega accettò di buon grado, quel ragazzino avrebbe potuto essere la chiave di tutte le sue ricerche.
Come poteva ancora pretendere qualcosa da lui?
"Le ho donato il suo giocattolo" pensò "Ora tocca a lei trovare il modo per gestirlo!"

A Dark Light. [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora