»You don't know me«

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«Siamo corsi appena abbiamo potuto.»
Disse Deku al gruppetto di eroi che aveva davanti. Avevano deciso di riunirsi alla stazione di polizia il giorno dopo la chiacchierata avuta nel salotto, e Izuku e Uraraka si erano presentati al richiamo.
Si erano davvero preoccupati e avevano subito accettato di partecipare alle indagini. Cioè, Deku era preoccupato, Ochaco non aveva voluto lasciarlo solo.
«Sappiamo che tu tieni molto a Bakugo, Deku. Non avevamo dubbi che avresti accettato, e grazie anche a te, Uraraka.»
Rispose, Jiro, giocando nervosamente col cavetto pendente dal suo orecchio.
«Di nulla Jiro, voglio davvero essere utile in questa indagine!»
Urlò entusiasta la castana, e un po' della sua determinazione venne passata anche agli altri.
«Cosa abbiamo per ora?»
Domandò Deku.
«Nulla di certo, purtroppo, solo prove circostanziali e supposizioni.»
Rispose Sero, passandosi due dita sull'accenno di barba nera che aveva sul mento.
«Sappiamo che Bakugo è stato l'unico a ricevere la chiamata per sventare l'attacco del Nomu, è anche rimasto ferito in quella battaglia.»
Iniziò Ashido, muovendo il dito in aria, come a riordinare una lista invisibile.
«Poi sappiamo che ha avuto un probabile scontro contro qualcuno con un quirk di fuoco, date le bruciature sulla ciocca di capelli che abbiamo ritrovato.»
Continuò Denki.
«Quale ciocca?»
Chiese Izuku, curioso.
«L'ho trovata sulla scena dell'attacco, credo che sia stato catturato proprio lì.»
Spiegò Jiro.
«Cioè... credi che lo abbiano rapito?»
Chiese Uraraka, e Jiro annuì.
«Beh, tutto tornerebbe...»
Analizzò Deku.
«Sarebbe chiaro il perché solo lui abbia ricevuto la segnalazione, e la sua successiva scomparsa non può essere un evento isolato, specialmente per il tuo ritrovamento, Kyoka.»
Continuò lui, e la donna annuì.
«Ho trovato anche strano quel poliziotto; prima ha provato a cacciarmi, poi l'ho trovato morente, nello sgabuzzino; e non possiamo nemmeno parlare con lui dato che l'hanno indotto in coma farmacologico.»
Spiegò la corvina.
«Qualcuno con un quirk di copy?»
Chiese Ashido.
«Probabile, anzi; sicuro..»
Ricevette conferma da Deku.
«Ormai non c'è più nulla da cercare. Dobbiamo muoverci e provare a stanare qualche associazione criminale.»
Propose Uraraka.
«Del tipo... pedinare tizi sospetti o entrare in ogni edificio abbandonato presente in città?»
Chiese, Sero, ma Deku negò con la testa.
«Ci vorrebbe troppo tempo. Le opzioni adesso sono due.»
E tutti drizzarono le orecchie.
«Opzione uno: Aspettare un prossimo attacco e far catturare uno di noi da usare come infiltrato. Ovviamente non siamo sicuri di quello che potrebbero fargli o se ne potrà uscire vivo. Opzione due: Provare a rilevare qualche anomalia nell'aria con il rilevatore della polizia, una volta ottenuti i permessi; la trovo una buona idea, dato che non sembra ci siano segni di trascinamento o di alcuno spostamento, forse si sono mossi tramite portali o volo. Se siamo fortunati potremo ottenerli stasera stessa, ma non so quanto tempo ci vorrà a trovare una pista. Cosa scegliamo?»
La risposta era più che ovvia.
«Però temiamo l'altro come piano B, nel caso di una battaglia, d'accordo ragazzi?»
Terminò Deku, e tutti annuirono convinti. Ora dovevano ottenere i permessi della polizia.

«Aaah Bakugo! Ti amo ancora di più! Sei un figo da paura!»
Lo complimentò Kirishima, mentre Bakugo si specchiava per l'ennesima volta, arrossendo impercettibilmente.
«Tu dici?»
Lui davvero non si riconosceva, in quel momento. Aveva tolto la sua nuova divisa, sì, ma i vestiti neri da cattivo ragazzo e i suoi nuovi capelli... quelli erano rimasti.
«Assolutamente! Il nero ti dona!»
Rispose il maggiore, avvicinandosi sempre di più all'ex biondo.
Lo abbracciò da dietro e sfregò piano il suo membro tra le natiche strette nei pantaloni scuri, e gli morse l'orecchio; sentiva ancora l'odore un po' acido della tintura per capelli. Lui ansimò e in risposa sporse il sedere all'indietro, e Kirishima sorrise.
«Stai tornando intraprendente?»
Lo prese in giro.
«Non ho mai smesso di esserlo.»
E si baciarono, con foga da parte di entrambi, finché Kirishima non si staccò.
«Katsuki, devo dirti che domani hai la tua prima missione.»
«Prima, che?»
Chiese, confuso. Avrebbe dovuto davvero fare qualcosa da villain?
«È una cosa semplice, vedrai. Dovremo andare solamente a fare un giro di pattuglia per controllare la polizia, e tu verrai con noi.»
Spiegò, Kirishima. Bakugo soffocò quella parte di sé che avrebbe solo voluto scappare e sorrise dolcemente. Voleva godersi il momento.
«Va bene.»
E riprese a baciare il ragazzo, che lo condusse sul letto, facendolo sdraiare completamente e baciandolo ancora.
Kirishima spinse in avanti il bacino, facendo scontrare i loro sessi già duri.
«Katsuki, spogliati.»
E la tentazione di ubbidire fu enorme, per paura di stancarlo o di venire rifiutato, ma doveva muoversi e far riemergere il vecchio e premuroso Eijiro almeno quando facevano l'amore.
«Fallo tu.»
E il corvino sorrise, togliendo la maglietta a Katsuki e stringendogli i fianchi tra le dita. Bakugo allora si riattaccò alla sua bocca, prendendo poi a baciargli anche il resto del volto, facendo sorridere meravigliosamente Kirishima, che subito dopo fece la stessa cosa, scendendo poi sul collo e sul petto. Katsuki si godette finalmente quelle lente e meritate attenzioni, quando Eijiro lo spinse quasi con violenza, facendolo cadere nuovamente con la schiena sul materasso e facendogli alzare le gambe. Prese a sfilargli i pantaloni e boxer in fretta e furia, e a Katsuki servì quasi un minuto intero per decidere come agire. Prese la testa di Eijiro tra le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi.
«Eijiro, abbiamo tutta la notte. Puoi fare con calma, io non scappo.»
Sussurrò, sorridendogli piano e accarezzandogli gli angoli del viso.
Il corvino annuì, e tornò a baciare Katsuki, che andò a stuzzicarlo da sopra il tessuto dei pantaloni.
«Fai piano, Eijiro. Voglio sentire il nostro amore, stavolta.»
E Kirishima annuì velocemente con gli occhi sgranati.
La volta prima Bakugo non aveva sentito il suo amore?
Gli sfilò i boxer, andando a prepararlo lentamente con le dita e la sua stessa saliva, continuando ad accarezzare Bakugo lungo tutto il suo corpo, impazzendo per ogni gridolino trattenuto. Quando fu pronto si sfilò velocemente i suoi, rimanendo nudo sull'altro, baciandolo un'ultima volta.
«Sei pronto?»
Chiese, appartenente pieno di premura e del buon proposito di far sentire Bakugo amato davvero. E Katsuki annuì, accogliendo al suo interno Kirishima. Fu tutto lento e passionale, Eijiro si sentiva stretto tra la carne di Bakugo e Katsuki si sentiva riempito fino allo stomaco da Kirishima. Vennero quasi contemporaneamente e si stesero sul letto, coccolandosi a vicenda.
«Grazie.»
Disse, Katsuki, prima di addormentarsi sfinito tra le possenti braccia dell'altro. Kirishima gli accarezzò il viso.
Ora era andata bene? L'aveva fatto sentire amato? Avrebbe rotto di meno i coglioni? Ora poteva sfondargli il culo come voleva?
L'avrebbe scoperto la prossima volta.
Ora era meglio riposarsi, e concentrarsi sulla missione del giorno successivo. Chiuse gli occhi e si addormentò.

«Devo averlo... devo prenderlo e averlo tutto per me...»
Pensò, Toga, tra sé e sé. Aveva appena visto un'altra intervista, e Deku era subito andato da una ragazza castana dopo aver risposto alle domande di tutti.
«Devo farla fuori? Sì, sì, devo ucciderla. Lei ha il cuore di Midoriya-kun adesso, ma io lo porterò via dalle sue mani morte da puttana!»
Rise la ragazza, spegnendo lo schermo.
«Ma ti che cazzo di droghe ti fai?»
Chiese, Dabi, che aveva assistito a tutta la scena dallo stipite della porta.
«È una droga che si chiama "amore".»
Rise la bionda, facendo sbuffare lui.
«A me sembra solo voglia di essere scopata da un tizio già felicemente fidanzato.»
Disse, facendo scattare in piedi lei.
«Ma stai zitto! Cosa ne sai tu di cosa è l'amore?»
«Più di quanto tu creda.»
«Ah sì? È amore quello che provi per Tomura- oh scusa, per il tuo Tenko?»
Dabi le si avvicinò.
«Non provare a metterlo in mezzo alle tue pagliacciate, ragazzina. Tu di me e lui non sai nulla.»
Lei rise di gusto.
«Sì, sì... vi ho visti ieri, a fare sesso nella tua stanza, con le vostre stupide confessioni di non volervi perdere e tutte quelle porcherie. Bleh!»
L'uomo si ricordò che la sua e la camera di Toga erano anche provviste di microfoni, oltre che di telecamere. Il motivo non l'aveva mai saputo.
«Tu non sai niente.»
Continuò lui.
«Oh, davvero? "Ti amo Tenko", "Non ti costringo a restare con me, Tenko", "Non ti fermerò, Tenko"»
Lo prese in giro, e Touya non ci vide più. Le fiamme gli uscirono spontaneamente dalle mani, dirette proprio verso la ragazza, che però le schivò con abilità.
«Calmati! Ti stavo solo prendendo in giro!»
Si difese, Toga, ormai dietro di lui.
«Tu... non devi più permetterti di parlare di lui. Hai capito?»
Un tono così gelido da essere tagliente.
«Va bene, ho capito! Non credevo la prendessi così male!»
Ridacchiò lei, prima di lasciare la stanza di controllo.
Quella ragazzina non sapeva nulla del sentimento purissimo che Touya provava per il capo, non poteva neanche lontanamente immaginarlo.
«Vaffanculo.»
Sbottò, sbattendo i pugni sul tavolo.
Una volta compiuto il loro piano, come sarebbe sopravvissuto senza il suo Tenko?

»Villain I'm not - Kiribaku«Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora