»Three bonus tracks«

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Mezo Shoji è sempre stato un passo avanti«
kirishima eijiro e bakugo katsuki

Quel sorriso timido appena finito l'allenamento. Un dolce bacio non appena tutti se ne andavano dallo spogliatoio. Timidi, dolci, innocenti. Kirishima aiutava semore Bakugo a sistemare il colletto della camicia, per cercare di farlo sembrare un minimo più composto. Finito di rivestirsi, tornavano ai dormitori, dai loro compagni. La maggior parte dei giorni passava in quel modo, cadendo in una quasi noiosa routine. Passavano sempre il tempo nella stanza di Kirishima prima di dormire, e a volte, quando Bakugo decideva, dormivano insieme, oppure non dormivano affatto.
Quel giorno, Katsuki si sveglió con Kirishima che già lo guardava, nonostante avesse lo sguardo rubino ancora annebbiato dal poco sonno. Si sorrisero, si alzarono e ognuno si vestì nella propria camera. Kirishima uscì e si fermó davanti alla porta di Bakugo ad attenderlo. Shoji chiuse la porta dietro di sé, e fece un cenno di saluto al rosso. Le tre stanze su quei piani erano sistemate nel seguente ordine: Eijiro, Katsuki, Mezo.
«Buongiorno Shoji! Aspetti Bakugo con me e andiamo a scuola insieme?»
L'altro si limitó a fare un cenno con una mano (una delle tante) e un lieve movimento con la testa, che il rosso interpretó come un no. Non poté negare di essere rimasto stranito, dopotutto, Shoji era gentile e raramente diceva di no. Poco dopo che il gigante cento braccia si avviò giù per la rampa di scale Katsuki uscì con lo zaino in spalla e il colletto della camicia tutto sgualcito. Eijirou lo prese e lo bació senza pensare troppo, poi, dopo aver ricevuto un'esplosione in pieno viso scoppió a ridere di fronte alle guance rosse del ragazzo. Durante il tragitto si comportó come al solito, ridendo e scherzando. In classe, però, Kirishima non fece altro che pensare a cosa potesse aver fatto a Shoji. Non voleva aver detto qualcosa di male o averlo offeso in qualche modo. Nel corso della mattinata non ebbe occasione di parlarci, ma finalmente durante la prova pratica si avvicinó. Sfida individuale, uno contro uno. Bakugo si aspettava di lottare con il suo ragazzo, come al solito, e si arrabbió non poco quando Red Riot si fiondó contro il ragazzo dalle molte braccia. Sfogó la sua rabbia sul povero Deku che stava ancora analizzando i pro e i contro di scontrarsi con Uraraka Ochaco.
Un colpo indurito del braccio contro il fianco, un pizzicotto di Mezo sul fianco per creare un diversivo. Una ginocchiata da parte di Red Riot fece indietreggiare il suo sfidante, che però scaglió un braccio allungandolo come una specie di tentacolo sul viso del rosso. Non fece in tempo ad indurirsi, e quasi per errore taglió con suo gomito appuntito il povero tentacolo. Non riuscì Kirishima a scusarsi che già Shoji l'aveva afferrato per un piede e messo a tappeto. Poco dopo si sentì tirare da entrambi i piedi, e finì appeso a testa in giù di fronte al suo avversario. Gli occhi di Eijirou scintillarono.
«Così virile!»
Shoji incroció un paio di braccia e lo lasció cadere di testa per terra. Lo scontro era finito, e il sensei Aizawa gli aveva già dato il permesso di andarsi a cambiare e riposarsi. Kirishima lo seguì a ruota negli spogliatoi. Era l'unica coppia ad aver già terminato.
«Bello scontro!»
Esordì il più vivace dei due, ma Mezo era troppo impegnato ad asciugarsi dal sudore. Eijirou provò a mordersi la lingua, a cambiarsi e a tornare a farsi i fatti suoi. Ma proprio non era nelle sue corde.
«Shoji, ce l'hai con me per caso?»
Il gigante non poté rispondere per via di Kaminari, che era entrato lamentandosi della botta alla testa che Kyoka gli aveva tirato durante l'allenamento.
Più tardi, in camera di Kirishima, Bakugo leggeva un manga mentre Eijirou usava comodamente il suo sedere come cuscino. I continui sospiri del secondo fecero innervosire il povero ragazza che provava a leggere in santa pace.
«Che cazzo ti prende?»
«Ma potresti chiederlo in modo più gentile!»
Si lamentò con gli occhi da cane bastonato.
«Vuoi parlarne o no? Riguarda Shoji per caso?»
Intuì il biondo, impressionando il suo ragazzo.
«Sì e no. Credo sia arrabbiato con me, e non ne capisco il motivo.»
«E perché dovrebbe fottertene qualcosa?»
«Perché io ci tengo alla sua amicizia!»
Katsuki chiuse il fumetto e sospiró.
«Se davvero ti importa vai a parlarci.»
«Ma ora?»
«Così almeno smetti di rompermi il cazzo.»
E fu così che Kirishima venne cacciato fuori dalla sua stanza. Però quello gli diede la forza necessaria per arrivare in fondo corridoio e bussare alla porta di legno chiaro. Shoji aprì, guardó Kirishima come per chiedergli cosa ci facesse lì.
«Scusa se ti disturbo... ma, ecco... non hai risposto alla mia domanda di oggi... nello spogliatoio...»
Shoji fece un'espressione rassegnata. Col suo tono basso e rassicurante gli parló.
«No Kirishima, non sono arrabbiato con te.»
Il rosso lo guardò, esortandolo a continuare.
«Non volevo fare il terzo incomodo, questa mattina.»
Kirishima divenne dello stesso colore dei suoi capelli. Inzió a fare una serie di versi incomprensibili e a riempirlo di mezze domande. Shoji lo zittì con una mano sulla bocca.
«Kirishima, io vivo qui accanto e le pareti sono di cartongesso.»
E ancora, versi, scuse, preghiere, ancora scuse.
«Va bene così Kirishima, non mi date fastidio. E non lo dirò a nessuno.»
Chiuse la porta senza nemmeno permettere al rosso di connettere quello che stava accadendo. Tornó nella sua camera, si risistemó sul sedere di Bakugo e non disse più una parola riguardo a quella faccenda.
Kirishima si alzó di colpo nel cuore della notte. Guardò la sveglia sul comodino, che segnava le quattro. Accese la luce, si guardó intorno. Bakugo che provava a dormire tranquillo accanto a lui, la finestra con le tendine chiuse, la sedia a rotelle nell'angolo.
«Ma spegni quella cazzo di luce.»
Si lamentò il compagno, prendendolo a schiaffi assonnati sul fianco.
«Bakugo, Shoji lo ha sempre saputo, dai tempi della scuola.»
Perché quel bisogno di rivelarlo? I ricordi che tornavano come un fiume, forse.
«Ma che cazzo me ne fotte, Eijirou? Sono le quattro spegni la cazzo della luce!»
Fece come ordinato, e tornó nel letto caldo. Shoji era sempre stato un ragazzo in gamba.

»Villain I'm not - Kiribaku«Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora