»It's all my fault«

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Katsuki seguì You, che appena uditi i passi provenienti dalla strada si era accovacciato dietro al cornicione dove erano stati precedentemente seduti. La polvere e la sporcizia di attaccarono ai pantaloni scuri di entrambi. Shindo guardò negli occhi rossi di Katsuki, determinato, iniziando poi a parlare sottovoce, gesticolando con le mani.
«Solo controllare. Li seguiamo per un po', vediamo dove vanno, evitiamo in qualsiasi modo lo scontro. Chiaro?»
Bakugo annuì.
I due si affacciarono dal basso muretto; c'erano due poliziotti. Era buio, non si capiva bene come fossero fatti, se fossero agenti già incontrati, oppure capire se ci fosse qualche quirk particolare, tipo delle braccia in più o qualche tentacolo. Quelli iniziarono a camminare lungo la stradina non illuminata proprio sotto a dove erano nascosti i due cattivi, nel mentre puntavano avanti una torcia per farsi luce.
Intanto i due ragazzi dai capelli neri li seguivano spostandosi da tetto a tetto, tenendo le giuste distanze, facendo silenzio, muovendosi nell'ombra, dietro ai muretti, i comignoli. Sembrava che i due sbirri non si fossero ancora accorti di essere seguiti, dato che continuavano a proseguire. Però c'era qualcosa di strano nel loro modo di agire. I poliziotti che fino  ad allora Shindo aveva pedinato (e ne aveva seguiti parecchi) avevano un giro di pattuglia ben definito, chiacchieravano tra loro; erano più naturali. You poi si accorse che ogni tanto si guardavano intorno, fissavano i tetti delle case, cercavano sopra ai muri o nei tombini, usando la torcia, sperando di trovare qualcosa. Si vedeva che c'era qualcosa di strano. I sospetti che quelli non fossero veri poliziotti erano sempre più forti, Shindo se lo sentiva nello stomaco. Altri due minuti a seguirli mentre si dirigevano verso il nulla. La conferma della loro recita arrivò quando, probabilmente per errore, uno dei due illuminò l'altro. Allora You vide quegli inconfondibili capelli verdi, leggermente rasati ai lati, il viso coperto di lentiggini, gli occhi chiusi per via della luce accecante puntatagli contro.
«Ci stanno cercando. Andiamo via.»
Sussurrò You, ma purtroppo anche Katsuki si era accorto della presenza di Izuku. La tentazione di scappare per lui fu enorme, per una manciata di secondi rimase con gli occhi sgranati a fissare la luce della torcia nel buio, poi immaginò di scappare da quell'inferno, di lasciarsi tutto alle spalle, di denunciare quei pazzi Villain e quei falsi Hero. Probabilmente You riuscì a leggere i pensieri di Katsuki, perché poi, con una semplice parola, tutte le fantasie di Bakugo si dispersero come nebbia.
«Eijiro.»
Il sorriso sincero si un ragazzino buono ed ingenuo dai capelli rossi, i denti aguzzi e gli occhi strizzati; "Kastuki, non ti lascerò mai, hai capito?".
Bakugo si alzò in piedi, ignorando anche che quel coglione avesse pronunciato il nome del suo Eijiro, rivelando anche per poco la sua posizione, infatti il "poliziotto" che teneva la torcia riuscì a vederlo. Gli occhi cremisi di Bakugo si incontrarono con quelli d'oro di Kaminari. Sembravano che tutto andasse a rallenty. Si voltò, iniziando a scappare dal alto opposto, seguito da You. Denki e Izuku iniziarono a correre, facendo cadere sia la torcia che i berretti, saltarono sul tetto con un balzo di Izuku, che si era caricato Kaminari sotto braccio, e iniziarono a correre e saltare. Una corsa disperata per catturare quei due, per scoprire qualcosa su un loro amico scomparso. Nemmeno si accorsero che uno dei due villain stava andando più velocemente tramite delle esplosioni provenienti dalle mani.
«A destra!»
Urlò You, e i due curvarono improvvisamente, facendo proseguire dritti i loro inseguitori, che però immediatamente si rimisero ad inseguirli tra i tetti e i muri sporchi.
«Dividiamoci.»
Un altro ordine, che Bakugo eseguì. Ogni volta che Katsuki eseguiva un comando, un altro pezzo del suo orgoglio cadeva, aggiungendosi al piccolo mucchio che si stava andando a creare. Ma ormai cosa importava?
«Kaminari, a sinistra!»
E Denki si ritrovò a seguire Bakugo, senza ovviamente saperlo. Per lui era solo uno strano tizio dai capelli neri e i pantaloni aderenti. Katsuki, dopo aver continuato la sua fuga per circa cinque minuti buoni, ormai allo stremo delle forze, si nascose dietro ad un muro di mattoni, decorato da vari vasi di fiori di vari colori, meno vividi a causa del buio.
Poggiò la schiena alla parete, riprendendo fiato.
«Esci da lì! So dove sei!»
Sentì urlare a Kaminari, che si avvicinava sempre di più al suo "nascondiglio". Anche lui stava riprendendo fiato.
«Non farmi usare la forza!»
Denki si affacciò velocemente alla parete, trovandola vuota, con sua grande sorpresa. Infatti, Bakugo era saltato su, in cima, e fece cadere un pesante vaso di ceramica sulla testa del povero biondo, che svenne.

Shindo non poteva certamente usare il suo quirk, Midoriya si sarebbe accorto che quello che stava inseguendo era un Hero e non un tizio qualunque. Cominciò a correre a zig zag, rendendo più difficile per l'altro rimanergli dietro. Continuando così, per pura e semplice fortuna, You riuscì a nascondersi dietro ad un muro, mente Izuku aveva continuato a correre diritto. Approfittò della cosa per correre e tornare indietro, alla ricerca di Bakugo.

Quando Shindo ritrovò Katsuki, aveva un Kaminari con la testa sanguinante in spalla.
«Come cazzo hai fatto?»
Chiese Shindo, piacevolmente sorpreso, mentre l'altro era visibilmente sconvolto.
«Fortuna, credo.»
«Torniamo dagli altri, saranno felici del nostro regalo.»
Scherzò, facendo un cenno al corpo incosciente. Bakugo non rispose.

«Il grande Denki Kaminari, conosciuto come "Chargerbolt". Bel lavoro.»
Disse, più a sé stesso che agli altri, Shigaraki Tomura, grattandosi nervosamente il collo. Erano tutti tornati alla base, dopo che Shindo aveva fatto riunire tutti al punto iniziale del piano di pattuglia. Tutti furono d'accordo col tornare immediatamente e consegnare il loro "bottino" al capo. Kirishima non aveva avuto la minima reazione alla vista di quello che, una volta, era il suo migliore amico. A Bakugo era sembrato più irritato, arrabbiato, che non fosse totalmente cosciente della cattura appena effettuata. Fatto sta, che Kaminari venne preso in consegna dallo stesso Dabi e portato via dalla stanza monitor, dove tutti erano riuniti.
«Chi l'ha catturato?»
Chiese l'azzurrino, rivolto a tutti i presenti.
«Bakugo.»
Rispose Shindo. Tomura sorrise da sotto la mano che aveva sul volto.
«Bella prova di fedeltà, Katsuki Bakugo.»
L'ex biondo non rispose, portò altrove lo sguardo, e uscì dalla stanza con tutti gli altri. Vide poi Kirishima avvicinarsi, aveva ancora quell'espressione quasi arrabbiata sul volto.
«Katsuki, volevo parlarti.»
Annunciò l'ex rosso. Bakugo si slacciò il collo della sua nuova uniforme, liberando la bocca, poi rimase in silenzio, aspettando che l'altro parlasse.
«Da soli...»
Continuò poi l'altro, notando che degli occhi indiscreti (che per precisare erano quelli di Shindo) erano fissi su di loro. Quindi camminarono verso la camera di Bakugo, che ancora sapeva di pulito e nuovo, dato che non era praticamente stata utilizzata per più di un giorno.
Kirishima si sedette sul letto, osservando Katsuki mentre si cambiava per indossare qualcosa di più comodo per dormire, dato che era notte.
«Domani incontrerai le nostre due ragazze speciali, potranno modificare quello che non ti piace.»
Scelse di aprire così il discorso, riferendosi ovviamente al costume. Bakugo sfilò i pantaloni aderenti, piegandoli e mettendoli ordinatamente sulla cassettiera.
«Non credo che tu volessi dirmi questo.»
Tagliò corto Katsuki, togliendo anche i boxer e infilandosi dei pantaloncini larghi, rimanendo a petto nudo.
«No... in effetti ho altro da chiederti...»
Bakugo incrociò le braccia al petto, aspettando che quello continuasse.
«Ecco io... prima ho parlato con Tatame, e mi ha fatto ragionare...»
Si grattò la nuca, togliendosi poi la maschera metallica, che ancora indossava. La poggiò sulle lenzuola.
«Mi ha fatto capire che sei in una situazione di merda, e che io sono una merda con te, e che non ti merito, e la cosa più di merda era che mi sono pure incazzato con lei per questo! Perché credevo fosse lei o tu il problema, e invece sono io!»
Bakugo sospirò. Non poteva certo dire il contrario, nemmeno per consolarlo.
«Non ci hai messo troppo a rendertene conto.»
Disse solo, sorridendo mesto, e Kirishima tirò su col naso.
«Mi dispiace...»
E poi ci fu il completo silenzio.
«Meglio che vada ora...»
Annunciò Kirishima, alzandosi e recuperando la sua maschera. Una parte di lui, ma ché, tutto sé stesso aveva desiderato che Bakugo lo fermasse, ma ciò non accadde, e quindi lasciò la camera. Katsuki si infilò sotto le coperte, cadendo addormentato quasi immediatamente. Era ora che Kirishima facesse qualcosa per riconquistarlo.

Kaminari si svegliò legato ad una sedia, in una stanza buia. Non sapeva dove fosse, e non ricordava cosa esattamente era successo. Era andato con Izuku travestito da poliziotto, poi aveva iniziato ad inseguire un Villain... e poi era tutto così confuso...
Respirò profondamente, cercando di calmarsi. Aveva freddo, era rimasto con solo i boxer in dosso. Non potendo fare molto, si limitò ad aspettare. Ad aspettare che qualcuno arrivasse e gli spiegasse un po' di cose. Chiuse gli occhi e si addormentò, con un gran mal di testa. Non era preoccupato, i suoi amici avrebbero fatto qualcosa al più presto, lo sapeva.

»Villain I'm not - Kiribaku«Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora