«Ci conosciamo?»
Chiese Denki, guardando verso il ragazzo dai capelli neri. In quel momento il biondo era confuso, stanco, e con assolutamente zero voglia di parlare con qualcuno, specialmente con un villain; cambiò totalmente idea nel giro di dieci secondi. E gli bastò solo riconoscere Shindo.
«Sh-Sh-Sh-Shido?»
«S-s-s-sì?»
Lo prese in giro il corvino, ridendo davanti all'espressione di terrore mista a confusione del biondo. Denki prese un respiro profondo, provando a tornare con un'espressione neutrale, o almeno senza sembrare un completo codardo.
«Ho sentito che hai deciso di unirti a noi, mi fa molto piacere avere un altro "collega".»
Spiegò Shindo, avvicinandosi a Denki e toccandogli le fasciature appena messe sulle spalle. Kaminari fu sorpreso. Che Shindo fosse un doppiogiochista, sia chiaro. Perché era l'unica spiegazione possibile. Kaminari si ricordava perfettamente che l'aveva visto al telegiornale meno di una settimana prima, dopo il salvataggio di un'intera famiglia caduta in un fosso molto profondo. Decise di reggere il gioco, come gli aveva detto, anzi pregato, di fare Bakugo.
«Beh, sì. Siete stati molto... molto convincenti.»
«Soprattutto Bakugo, vero?»
Denki non seppe come rispondere. Deglutì e si allontanò da Shindo, lasciandolo solo nell'infermeria. Doveva solo pensare a Kyoka e al bambino, non mettersi nei guai e tornare vivo e vegeto a casa.Bakugo era seduto sul pavimento della cucina. Il pentolino che aveva messo a riscaldare era ormai quasi vuoto. Si era ricomposto, era incazzato, era stanco e voleva solo prendere a schiaffi e far esplodere la faccia di cazzo di Kirishima. Denki entrò nel salotto, guardandosi intorno. Quei cattivi non se la passavano male. Era un salotto carino, con un grande divano, grandi poltrone, un grande tavolo, un cucinino, un Bakugo sul pavimento. Un Bakugo sul pavimento?
«Tutto okay, bro?»
Chiese, avvicinandosi al ragazzo esplosivo. Quello sgranò gli occhi, asciugandosi le ultime gocce di lacrime sul viso.
«Sì, sto bene. Scusa se ti ho lasciato solo. È solo che... che voglio...»
Un singhiozzo. Poi provò a trattenere le fottute lacrime. Denki si sedette sul pavimento freddo accanto a lui, abbracciando e portandosi la sua testa sulla spalla.
«Vedrai che andrà bene, bro. Sfogati, non lo dico a nessuno che hai pianto.»
Scherzò. Bakugo apprezzò molto la cosa, e si accoccolò al petto dell'amico, riprendendo il suo pianto silenzioso e venendo accarezzato sulla testa da Kaminari. Intanto, nella sala monitor, Kirishima aveva assistito a tutta la scena. Sentì una stretta intorno al cuore, male allo stomaco. Voleva far del male a Denki, che stava toccando il suo ragazzo, e farne anche a Bakugo, perché si lanciava toccare da quell'altro stronzo. Eijiro prese un respiro profondo. Se lo meritava, no?«Come stai?»
Chiese Mina all'amica, stesa nel lettino dell'ospedale. Jiro annuì.
«Potevi dircelo tu e non farlo fare ai dottori.»
La ragazza ovviamente si riferiva alla gravidanza.
«Non era il momento. Era un casino, e... e non era il momento.»
Sero sorrise, lo stesso fece Ochako.
«Non fa nulla, ora capisco perché eri così nervosa! Gli ormoni fann-»
Il corvino fu zittito da una manata dietro la testa da parte della castana.
«Non preoccuparti per Denki, Jiro. Lo troveremo. Tu ora devi rilassarti. Per il bambino.»
La rassicurò Ochako, ma Kyoka si accigliò.
«Mi state mettendo da parte per la missione?»
Chiese arrabbiata, ma subito l'espressione si tramutò in dolore.
«Assolutamente no!»
Urlò Mina, sistemandole il cuscino sotto la schiena.
«È per il tuo bene, e lo sai.»
Continuò Uraraka, sorridendole dolcemente. In quel momento, prima che qualcun altro potesse parlare, entrò Izuku.
«Jiro, ragazzi, grandi novità!»
Annunciò felice, quasi sbattendo la porta dietro di sé. Aveva gli occhi di tutti puntati addosso.
«Fortunatamente, il rapitore di Denki non aveva alcun quirk di teletrasporto o volo. Abbiamo trovato tracce di nitroglicerina lungo il percorso che io e Denki percorrevamo quella sera. Con il rilevatore della polizia, quella notroglicerina può essere seguita come pista per arrivare dritti dritti alla loro base!»
Urlò entusiasta il verde, ma nessuno dei presenti nella camera bianca dell'ospedale era felice. Dopo lunghi attimi di silenzio, Ochako si avvicinò al suo ragazzo, posandogli una mano sulla spalla.
«Izuku, quanti quirk ci sono che utilizzano della notroglicerina?»
«Beh, di sicuro non molti. Ma sicuramente ce ne sono! Come quello di Kacch...an...»
La verità lo colpì in faccia come un mattone.«Katsuki, guardami.»
Ancora lui. Era tornato nella sala comune. I due biondi erano andati a sedersi sul divano e avevano accesso la tv per distrarsi un po', stavano ancora abbracciati, ma senza malizia. Era per Bakugo, che ne aveva bisogno. Denki alla vista di Kirishima scattò in piedi.
«Kirishima? Bro! Sei fighissimo, cazzo!»
Si avvicinò a lui, lo abbracciò, ma l'altro non ricambiò. Rimase a fissare gli occhi gonfi di Katsuki.
«Bro, potresti salutare.»
«Ciao, Kaminari.»
Disse atono, spostandolo con una spallata e sedendosi accanto a Katsuki. Il biondo rimase in piedi a guardare i due.
«Katsuki, mi dispiace.»
Bakugo mantenne lo sguardo sul televisore.
«Katsuki, per favore... guardami...»
Provò ancora, ma l'ex biondo non gli stava dando corda. Kaminari lasciò la stanza senza farsi notare, non voleva impicciarsi.
«Katsuki... io...»
Stavolta, la voce rotta dal pianto fece girare il viso leggermente coperto di barba Bakugo. Eijiro stava piangendo.
«Non... non lasciarmi, ti prego...»
L'altro provò a mantenere un tono, nonostante avesse solamente voglia di unirsi a lui e piangere stretto tra le sue braccia.
«P-perché non dovrei? A te cosa importa?»
«Io... io ti.. io ti amo, porca puttana!»
Katsuki sentì una stretta al cuore. Lui non lo sapeva più. Prima che potesse dire qualcosa, Eijiro gli prese la mano, se la portò sul viso.
Si beò del calore di quella mano.
«Io... cazzo... Io voglio... tornare il ragazzo che ami, Katsuki. Lo farò per te... ti prego... ti prego...»
Katsuki strinse i denti, allontanò la mano. Si alzò dal divano e si diresse verso la porta che conduceva nel corridoio.
«Dimostramelo.»
E detto questo, lasciò la stanza. Eijiro era triste, senza tracce di rabbia. Solamente col cuore spezzato ed un gran mal di testa.«Ragazzi, stiamo tranquilli. Non può essere lui, non passerebbe mai dall'altro lato. Lui ci vuole bene anche se non lo ammette, lui è una brava persona. Sarà una persona con quirk molto simile. La polizia ha già trovato le tracce di notroglicerina nell'aria, siamo vicini al loro covo. C'è una mescolanza di sostanze diverse concentrate in un'unica zona, vedrete. Li troveremo e quando vi farò vedere che il rapitore non è Kacchan saremo tutti molto più sollevati!»
Uraraka abbracciò Izuku, colto da un attacco di parlantina. Gli altri seduti attorno al tavolo non fecero nulla, era dura per Deku accettare o anche solo pensare che un suo amico fosse passato dal lato oscuro.---
Non sono morta lo giuro
Se ci sono errori ditemelo .-.
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»Villain I'm not - Kiribaku«
Fanfiction«Kirishima?! Perché cazzo sei con quelli?! Dove cazzo sei stato per tutto questo fottuto tempo?!» «Io... io non lo so più chi sia, il Kirishima di cui parli.» ~~~~~~~~~~~~~~~ Dopo la sua misteriosa scomparsa avvenuta ormai al terzo anno del liceo, E...