Capitolo 7. Coincidenze di destinazione.

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Mi svegliai a causa del freddo che avevo ai piedi. Ormai era inverno. Mi alzai di malavoglia per vedere l'orario. Erano di gran lunga passate le dieci e dovevo muovermi, oggi dovevo andare a fare la spesa. "Devo proprio farla, che palle". Mi dissi. E infatti nella dispensa c'era solo un misero pacchetto di pan carré e quello che rimaneva di un barattolo di miele; ma nel frigo non è che ci fosse stato chissà che cosa: sullo scaffale più in  alto c'era una bottiglia d'acqua e su quello più in basso una confezione d'insalata. Ok, dovevo NECESSARIAMENTE fare la spesa, cazzo. Io ODIAVO comprare cose da mangiare, perché mi bastava solo guardare da lontano i reparti di un  supermercato per poter impazzire. E quando si tratta di cibo,io impazzisco SEMPRE. Come potevo trattenermi dal comprare quella roba, quei dolcetti gustosi ed invitanti che ogni qualvolta guardavo mi sembravano voler dire "Comprami, comprami, al diavolo la dieta!". Beh, eccovi spiegato il motivo per cui tentavo sempre di rimandare questo servizio. Ma oggi non potevo farne a meno, purtroppo.  Inghiottii il pane tostato in un boccone e corsi in bagno. Dopo pochi minuti ero pronta per passare alla fase "Clothes". Aprii come al solito l'armadio sporgente e sprofondai in quel sogno meraviglioso che erano i miei vestiti. Fino ad allora nessun pensiero mi aveva dirottato su quei verdi occhi di quel bello ed arrogante ragazzo, com'è che si chiamava? Ah si, Luke Harris.

Aspetta un secondo? Oh cazzo. Mi ritornarono subito in mente le scene che avevo vissuto nei giorni precedenti. Porco cane, non. riuscivo. a. dimenticarmi. di. lui. Era una tragedia, fine della storia.

LUKE' POW

Mi svegliai di soprassalto, o forse no. Beh, fatto sta che mi ero svegliato, questa era l'unica cosa che ricordavo di aver fatto. Accesi il telefono e guardai l'ora: "10:45". Riabbassai la testa e sprofondai di nuovo nei miei sogni.

Passò un po di tempo da quando mi riaddormentai, una ventina di minuti, credo. Dico credo perché non ricordavo più che ore erano quando mi ero svegliato la prima volta. Poggiai sul pavimento i piedi, brr faceva freddo. Corsi in cucina e mi preparai del bacon, poi corsi a vestirmi. Mentre infilavo la t-shirt mi arrivò un messaggio da Dana, cazzo mi ero dimenticato di lei, e tutto per quella.... Oh no! Non dissi nemmeno il nome, altrimenti giuro che mi sarei schiaffeggiato da solo. Dovevo dimenticarla.

Bevvi un sorso d'acqua e aprii l'SMS. Niente di particolare, diceva solo che mi aspettava accanto alla fontana principale di Manhattan, proprio dietro il supermercato.

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