Capitolo 22. Un ballo rubato

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LUKE'S POW

-Smettila cazzo! ti ho detto che non lo sapevo!-. Lizzie era disperata, e doveva esserlo. Mi aveva promesso che avrei potuto passare la serata con Chloe,e invece quello stronzo l'aveva baciata, davanti ai miei occhi. -Calmati merda!- continuò lei. Mi guardò negli occhi implorandomi di non picchiarla. Stavo esagerando. In fin dei conti, ero stato solo sfortunato. Mi avvicinai a lei e le baciai la guancia umida e salata per via delle lacrime. Non avevo mai picchiato una ragazza. Ero stato uno stronzo.

-Scusa- sussurrai e mi guardai i piedi.

-Figurati- rispose e fece per andarsene.

LIZZIE'S POW

Avevo da poco lasciato Chloe, che adesso era a parlare con Jessie in camera di Hannah, e poi ero scesa giù in cucina, per prendere qualcosa da bere.

-Stronza-.

Sentii una voce alle mie spalle. Luke aveva i denti stretti e i pugni serrati. Un brivido di paura mi percosse la schiena. Merda, lo aveva visto anche lui. La scena a cui meno avrebbe dovuto assistere, quella del bacio. -Senti, ti posso spiegare tutto...- balbettai poggiando il bicchiere di Tequila sul marmo. Luke si avvicinò, mantenendo sempre la stessa espressione dura e triste allo stesso tempo. Era pur sempre un essere umano, provava anche lui emozioni. -Lizzie, cazzo- blaterò alzando la voce. Non riuscii a parlare. -Cazzo Lizzie, io mi ero fidato di te, cazzo!- non riusciva a dire altro che quella parola e io invece ero terrorizzata. Rimasi impietrita e aspettai che continuasse.

-Quella...- una lacrima gli solcò il viso. Abbassò lo sguardo, e poi si girò di spalle. -Luke, per favore, ascoltami- dissi. A quel punto si voltò di scatto e mi diede uno schiaffo sulla guancia. Tre gocce d'acqua percossero la mia faccia fino al mento,lasciando il segno nero del mascara sotto agli occhi.

-Smettila!- urlai inziando a piangere più intensamente. Luke mi prese le mani e mi strinse i polsi.

-Smettila cazzo! Ho detto che non lo sapevo!- mi divincolai tentando di liberarmi,ma la presa era sempre più stretta.

-Calmati merda!- strepitai.

In quel preciso momento, Luke mollò le mie mani, appoggiò la sua sulla mia spalla e mi diede un bacio sulla guancia. -Scusa- mi sussurrò in un orecchio.

Il mio battito si regolarizzò lentamente. Abbassai lo sguardo, poi mi asciugai le lacrime e risposi freddamente. -Figurati-

Feci per andarmene, più tranquilla ma ancora arrabbiata.

-Ti prego...- una voce tormentata mi fece sobbalzare.

Quando mi girai, trovai Luke dietro di me, con le lacrime agli occhi. -Non ti avevo mai visto piangere Harris- risposi freddamente, mi aveva pur sempre quasi picchiato. -Scusa cazzo! Scusa.- l'urlo fece girare alcuni dei presenti verso di noi. Le mie guancie si infuocarono lasciandomi nell'imbarazzo totale.

Fissai Luke. Era triste, non potevo lasciarlo soffrire. L'amava, era solo frustrato e sapevo che se lo avessi lasciato andare nessuno dei due avrebbe fatto in modo da raggiungersi. Dopo aver riflettuto, lo presi per mano e salimmo su, nella camera degli ospiti,due porte dopo quella in cui Lizzie e Jessie stavano in quel preciso momento.

-Non fare il bambino- dissi ironicamente e lo spintonai, una volta seduti sul letto.

Lui sorrise.

-Lo so, lo so che è dura, ma non puoi prendertela con me- continuai.

-Scusa Lizzie- .

Luke mi abbracciò.

-Non ti preoccupare-

Alzò gli occhi al cielo, sollevato dalla risposta.

-Jessie deve sparire- urlò.

-Shh- sussurrai. -Ricordati che sono due porte dietro di noi-.

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