A Big Love Story ♥

Capitolo 21. Tonight

Indossai la casacca che avevo comprato quel giorno stesso da Abby e ci abbinai un pantalone in pelle nero. Corsi a piedi scalzi dalla parte opposta dell'armadio, (che ricopriva l'intero muro), e aprii l'ultima anta, dove tenevo le scarpe. Uno dei miei hobby preferiti era quello di riordinarle in vari stili e categorie. Compravo scarpe nuove ogni stagione, e ne avevo così tante che regalavo quelle degli anni passati. Cercai sul ripiano delle scarpe con tacco, (c'era l'imbarazzo della scelta, avevo circa 39 paia), e presi quelle in pelle di Fratelli Rossetti, (una marca ipercostosa italiana), tacco 12 e a stivaletto. Dopo il correttore, passai del fard sulle gote e colorai l'occhio con un trucco un po più impegnativo. Quando vestivo con abiti più casual, facevo più attenzione al maquillage.

Passai una linea nera sottile sugli occhi,facendo una lunga coda, che ricoprii con dell'ombretto dello stesso colore per renderla più intensa. Poi aprii un cassetto e presi una palette della Naked, e con le dita lucidai la palpebra mobile con un primer. Proseguii con un ombretto nude ed uno bianco, giusto per illuminare gli occhi. Terminata la prima fase presi un'altra palette e ricoprii il tutto di grigio scuro. Presi il piega ciglia e poi vi passai sopra un mascara nero intenso, per non creare distacco tra gli occhi e le ciglia. Per completare l'opera, misi un gloss rosa fragola e, spruzzato del profumo e scelta la pochette, (nera di pelle con le borchie) e la giacca (dello stesso colore e dello stesso materiale, e corta), corsi in salotto. Chiusi le finestre e le porte, attivai il condizionatore e attesi che il mio principe ribelle arrivasse. Alle 10 e 5, con un po di ritardo, bussò alla porta. -Sei... stupenda- mi disse. Gli piacevo ancora, non avevo dubbi. -Lo so, grazie- risposi mostrando un sorrisino malizioso all'angolo della bocca. Mi baciò sulla guancia e mi prese per mano. Faceva cosi anche quando stavamo insieme.

-Allora, è da un po che non ci sentiamo ...- disse mentre mi metteva il casco.

-Sì... da quando ci siamo diplomati...- continuai e ricambiai il bacio, lasciandogli sulle guancie già rosse un segno del mio gloss. -E cosa fai adesso?- urlò una volta che evavamo sulla moto.

-Apparte lo shopping... mi sono iscritta a Giudispridenza, e tu?- .

-Beh, lavoro con mio padre,la sua attività non ha molti collaboratori adesso...-

-Capisco- dissi in fil di voce.

-E tu... beh, scusa se te lo chiedo... Ho saputo che non stai più con Teo...-

Non so se lo ricordate, ma all'inizio dei primi capitoli vi avevo parlato del mio ex, quel ricco puttaniere di merda che mi aveva usata e che mi aveva trattata una merda. Beh, era per lui che avevo lasciato Jessie. Che stronza.

Mentre mi maledicevo mentalmente non mi resi conto di non aver risposto alla domanda. -Ehm... non vorrei parlarne, sai cosa è successo...-. Jessie annuii e girata l'ultima svolta, arrivammo nel quartiere di Hannah. Parcheggiammo la moto e poi mi fece scendere, tenendomi per mano. Arrossii quando la intrecciò con la mia e mi diede un altro bacio. Non ero più abituata a quel tipo di affetto. -Sai, sei più bella di come ti ricordassi-

Le mie guancie ricominciarono ad arrossire.

-Ohw, cioè, grazie...- mi grattai la nuca. Ero un po nervosa; la festa di Hannah, il camminare per mano, quei baci e quei complimenti mi facevano ritornare a quando ero al liceo, a quando tutto era una favola.

Dopo aver camminato un po arrivammo a destinazione. La casa di Hannah era di fronte a noi. -è da un pezzo che non entro in questa casa- dissi mentre varcavamo la soglia. Il salotto non era cambiato per niente, era identico a quando ci ero entrata l'ultima volta, quando eravamo liceali.

Il salotto era come prima, un divano nero in pelle troneggiava al centro, e di fronte ad esso un caminetto non acceso riempiva il muro in mattoncini. Il parquet era scuro come mi ricordavo, e i quadri però erano scomparsi. Adesso le pareti erano sgombre. Mi guardai in torno: