Capitolo 9. Dammi la mano

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Ero ancora per terra. Cazzo, non riuscivo ad alzarmi. E poi beh, c'era quel grandissimo coglione di Luke Harris, andiamo di bene in meglio! E per di più con una ragazza, a giudicare dai auoi vestiti eccessivamente corti e scollati direi che fosse una puttanella di quelle classiche proprio....

Ma che mi interessava a me? Cazzo, SMETTILA DI PENSARE A LUI! mi dissi.

-Dammi la mano-. Alzai gli occhi, quello stronzo mi stava complicando le cose. Come si faceva a non innamorarsi di quel tipo? Porca carota, lo dovevo solo picchiare. -Non mi serve il tuo aiuto, mi alzo da sola.- gli dissi guardandolo torva. Mi continuò a guardare, negli occhi precisamente. Evitai di incrociare il suo sguardo, o altrimenti gli avrei gettato le braccia al collo e gli avrei sfilato la maglietta davanti all'intera popolazione di Manhattan.

Ero una grandissima idiota, ma proprio tanto. Cioè, mi stavo innamorando di uno sbruffone? Bah, ero caduta proprio in basso.

Mentre la sua "ragazza" suppongo mi squadrava dalla testa ai piedi tentai di nuovo di alzarmi. Ma non ce la facevo. -Dammi la mano, cazzo!- mi continuò a ripetere. Non potevo evitarlo, dovevo dargli la mano per forza, altrimenti avrei fatto la muffa su quel marciapiede. -Va bene!- urlai seccata. Lui ridacchiò. -Che c'è?, non riesci a metterti in piedi?- mi gridò mentre tentavo disperatamente di alzarmi. Piccole figure di merda crescono! . Beh, ma stavolta non era la mia goffaggine ad infierire. Non ci riuscivo,ero bloccata. -Cazzo, mi fa male la caviglia-. dissi, tentando di togliergli quel sorriso irresistibile da quel suo viso seducente. Si abbassò, tanto da potermi far sentire il suo profumo. Dio,lo amavo più del mio bagnoschiuma di Victoria's secret.

Ok, Chloe Taylor, rifletti.  Non mi piaceva. Mi dissi per la milionesima volta. Era solo attrazione fisica quella. "Chloe, calma, Non è niente". Continuai tentando di tenermi a freno.

-Fa' vedere- mi disse toccandomi la gamba e scorrendo con la mano fino alla caviglia. Mi venne la pelle d'oca, aveva un tocco così.... Cazzo, mi voleva morta quello?! Lo aveva fatto apposta ad accarezzarmi la gamba, che stronzo. -Ti fa male in questo punto?- mi chiese. Nei suoi occhi vidi un lampo di speranza, come se realmente gli fosse importato della mia caviglia. -Ehm... si.- dissi impotizzata dai suoi occhi. Incrociammo lo sguardo nel preciso istante in cui posò la sua mano sulla mia. Arrossii. Brividi scesero su tutto il mio corpo.

Aprì la bocca come se volesse dire qualcosa ma la richiuse. Si avvicinò al mio viso sempre più, volevo fermarlo ma qualcosa mi contrastava. -E beh!?- disse una voce stridula dietro di noi. Lui alzò lo sguardo. La puttanella aveva parlato proprio nel momento ideale, perfetto. Se lo avesse rifatto, le avrei letteralmente dato un pugno in bocca. Poi ad un tratto, amche l'altro idiota parlò. -Amore, hai ragione.- disse facendo svanire ogni contatto con il mio fisico. Si alzò e le baciò il collo toccandole i glutei. Vomitevole.

-Allora?Scusatemi tanto se interrompo questo bel... ehm... momento,ma  se non l'aveste capito, non posso alzarmi e per colpa VOSTRA!- urlai.

Lui ridacchiò. Cazzo rideva quello?

Bah, giuro,lo avrei ucciso.

Si avvicinò di nuovo a me e mi prese sulle spalle. -Ehi! Lasciami andare coglione!-. Sbuffò e fece per rimettermi giù. -Allora? come cazzo credi che possa portarti in infermeria? Volando?!- aveva uno sguardo scocciato, era  strano vedergli cambiare umore da un istante all'altro. Sbuffai anche io e gli feci cenno di continuare a portarmi; mi condusse fino alla sua moto,ignorando la ragazza affianco a lui fino ad un istante prima. Lei ci raggiunse irante come un cagnolino. Poi, se ne andò. Luke non ci fece nemmeno caso quindi.... Beh, era solo una ragazza, eppure mi rallegrava non averla tra i piedi. Come se un ostacolo tra me e Luke si fosse eliminato.

No, aspetta. Non mi importava di Luke! Ahahahaha ero folle. Ridevo da sola per una stronzata. Bene! Ero da ricoverare, altro che infermeria.

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