Capitolo 12. Porca fetta di anguria

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Mi infilai le scarpe in velluto nero, tacco dodici precisamente; indossai il vestito, forse eccessivamente stretto e vertigginosamente corto e mi guardai allo specchio. Il nero aiutava a volumizzare le forme, e si vedeva, PARECCHIO. -È perfetto- disse Abby. Ero di nuovo nella sua boutique.  -Eh?- risposi distrattamente mentre scrutavo il mio riflesso. -No, non lo è- cantilenai guardandola dallo specchio. -Si che lo è.- continuò lei. -Senti, non ho voglia di mettermi in mostra...- tentai di addolcirla ma non ci riuscii.

Abby infatti mi zittì.

-Sei perfetta, smettila con queste cose da secchiona- .

《Non sono una secchiona》risposi.

《Sono ecco... ehm... solo irritata. Non voglio, non voglio mettere un vestito così meraviglioso e che per giunta mi sta una meraviglia... insomma, sai dove voglio arrivare, Abby》 le dissi guardandola severamente. Una parte di me però lo voleva quel vestito. -Senti, indossalo e basta, fine della storia. E per essere sicuri che ciò accada, verrò stasera a verificare.-

E che cazzo, adesso dovevo metterlo per forza. 《E va bene!》 sbuffai facendo muovere un ciuffo dei miei capelli. -Ci vediamo stasera alle 10. Fatti trovare pronta ma non mettere il vestito subito, a quello ci penso io.-   《Agganciato》 dissi. -Sì puntuale- mi cinguettò dietro, mentre varcavo la soglia.

E anche quella sarebbe stata una lunga giornata. E capitava sempre a me di non passarne delle piacevoli. Porca mela, porca zucchina, porca carota, porco porcospino,porco rinoceronte, porca fetta di anguria. Ecco, ero impazzita, ci mancavano solo gli insulti ai vari tipi di frutti. Tutto a me.

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