8. Voice

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Aprii gli occhi,trovando solo una luce trapassare le tende bianche. I polsi doloranti ancora stretti nella corda come lo erano stati per tutta la notte,mi sedetti imprecando per la milionesima volta dopo aver provato a liberarmi. La porta emise uno scricchiolio quando Zayn entrò nella stanza,si diresse verso di me e ,finalmente,mi slegò.

"Grazie"

Riuscii a sussurrare,mi massaggiai i polsi e mi alzai in piadi quando lo fece anche lui. Mi sistemai i capelli e domandai un

"Dove sono?"

Senza ricevere alcuna risposta,si diresse verso la porta e la aprì sorridendomi ancora,sentii la chiave girare. Corsi verso la superficie di legno e iniziai a bussare.

"Zayn!"

Urlai.

"Zayn,aprimi,per favore"

"Non posso" Mi rispose. "Me lo ha detto Niall ed entrambi sappiamo come è fatto". Lasciai cadere il mio corpo a terra,distrutto,straziato da tutto quello. Avevo lasciato gli studi,il mio sogno di laurearmi in Giornalismo era distrutto,il mio sogno di risvegliarmi la mattina con il viso di Jack a pochi centimetri dal mio,era andato via con dolore,sia da parte sua che da parte mia. Era orribile sapere che il suo corpo era a casa sua,senza più che il suo cuore battesse con il mio,cosciente del fatto che avrei solo potuto vedere un suo miraggio o in sogno. Mi scese una lacrima che ripercorse la piccola cicatrice sullo zigomo,causata sempre da lui,Niall Horan,il pazzo della Metro in cui sono stata costretta ad entrare. Mi alzai e mi diressi verso la finestra,aprii le tende e provai a fare lo stesso con le finestre,ma dovevo immaginare che dopo tutti i miei tentativi di scappare le avesse chiuse e si fosse preparato al meglio per non farmi allontanare da lui ancora una volta. Mi sedetti a guardare i pini del bosco accanto a noi,eravamo fuori città,"Perfetto no? Stare con un pazzo fuori città con il rischio che t'ammazzi da un momento all'altro è il sogno di tutte!" Pensai in modo sarcastico. Sbuffai poggiando la testa sul muro dietro di me,continuai a guardare fuori facendo sogni e progetti sul futuro,quello che avrei fatto se per una volta nella vita l'avessi avuta vinta io. Sentii la porta aprirsi nuovamente,non mi voltai,ma sperai che fosse Zayn e non lui. Ma mi sbagliavo.

"Buongiorno,piccola"

Non risposi. Basta,basta dargli importanza,basta farlo incazzare giusto per dimostrare che ero più forte di lui perchè non lo ero. E non potevo far altro che accettare quella situazione.

"Emy?"

Mi richiamò. Distolsi lo sguardo dalla vista degli alberi davanti a me e lo guardai,rivolgendo la mia attenzione su di lui nel suo pigiama. Sempre che stare a petto nudo con un paio di pantaloncini si potesse definire 'pigiama'. Okay,aveva un bel fisico,non posso negarlo.

"Si?"

"Vuoi qualcosa da mangiare?" Chiese gentilente.

"Scusa,Niall,ma non ho fame,grazie" si diresse verso la porta,pensai che sarei rimasta chiusa lì da sola ed era la cosa che più volevo in quel momento. La solitudine,nessuno che potesse farmi soffrire,nessuno che potesse parlare,nessuno che potesse assillarmi con richieste che avrei dovuto eseguire. Stare sola:di quello avevo bisogno. Non chiuse la porta a chiave,sporse solo la testa per potermi parlare un'ultima volta.

"Se hai bisogno del bagno,seconda porta a sinistra. Ho chiesto a Louis di andare a prendere alcuni vestiti per te,a casa di quello"

"Quello?" Gli risposi con voce acuta. "Cosa intendi per 'quello'?! Quello che tu hai ucciso facendomi morire dentro? Ah si,giusto,il mio ragazzo,la gioia della mia vita,lo hai ucciso solo perchè ero felice o per cosa? Spiegamelo,Niall,perché io davvero non capisco!"

Gli urlai. Mi scostai quando cercò di picchiarmi un'altra volta,sbatté la porta con tanta forza che pensavo potesse farla cadere.

"Stupido!" urlò.

"Sono uno stupido! Perchè la tratto così?!"

"Sei uno stupido perchè non l'hai ancora uccisa!"

"E non ho intenzione di farlo!"

"Bene,allora finiremo in manicomio,tu e io!"

"No,solo tu! Sento che è diversa,lei ci può aiutare,lo so... perchè lo fai?!"

"Fineremo entrambi lì,non lo sai? Non lo ricordi? Io sono te"

"No,non sei me!"

"Non sei tu che hai il controllo delle tue azioni,ma io"

Le urla cessarono e sentii solo una forte botta,aveva forse tirato il pugno a un muro o fatto qualcosa per sfogare la sua rabbia con lui stesso. Tirai un pugno leggero anche io sulla porta. Niall non rispose,ma la chiave girò e lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso.

"Ho bisogno del bagno"

Dissi prima di interrompere quel contatto e di aprire la seconda porta a sinistra che mi aveva detto.

PSYCHODove le storie prendono vita. Scoprilo ora